Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale per la lotta contro l’omo-transfobia. Si tratta di un tema che, purtroppo, risulta essere ancora molto caldo, se consideriamo i tanti episodi di intolleranza, discriminazione e violenza che si registrano in molte aree del mondo ai danni della comunità LGBT. E pure il nostro Bel Paese – come testimoniano diversi casi di cronaca – spesso, troppo spesso, non manca di distinguersi in negativo. C’è da dire, poi, che nonostante l’approvazione di una legge sulle Unioni Civili, in Italia il percorso da fare per ottenere una piena eguaglianza è ancora lungo. Pertanto anche noi di Senza Linea, nel nostro piccolo, vogliamo contribuire in questa giornata di sensibilizzazione e per farlo, a modo nostro, per la rubrica Storia di Napoli, vogliamo proporre alla vostra attenzione una canzone che forse non tutti ricordano.
Parliamo di “Chillo è nu buono guaglione” del grande Pino Daniele. È un brano contenuto nel celebre album omonimo del cantautore napoletano, “Pino Daniele”, e risalente al 1979, un periodo nel quale, per via del bigottismo dilagante, trattare determinate questioni era alquanto problematico. Ma, ovviamente, egli, quale scrutatore e narratore raffinato , attraverso la sua musica, delle pieghe più intime dell’umanità non si sottrasse ed anzi fu tra i primi ad affrontare il tema. Del resto, come tutti sappiamo, Napoli è sempre stata protagonista nella sua composizione e dunque non poteva mancare anche questo riferimento, dato che l’aspetto dell’omosessualità e della transessualità ha un ruolo molto importante in quella che è la cultura popolare partenopea. Basti pensare, a tal proposito, alla centralità della figura del “femminiello”.
Dunque, ritornando alla canzone in analisi, essa racconta di un ragazzo che, in realtà, si sente donna e sogna di poter un giorno essere chiamata Teresa. Tuttavia, per potersi pagare l’operazione, il giovane si vede costretto a prostituirsi, nella speranza, appunto, che un giorno potrà sentirsi accettato, senza nessuno che l’offenderà, e soprattutto potrà finalmente vivere felice accanto ad un uomo, nella maniera più normale del mondo.
In conclusione, riportiamo qui di seguito le bellissime parole del brano, e vi invitiamo ad ascoltarlo o riascoltarlo, dato che è davvero molto bello anche sul piano strettamente musicale. Pino Daniele, infatti, ci ha regalato veri e propri capolavori, ed anche questo è una perla preziosa.
Il nostro augurio è che, condividendo questa canzone, magari qualche omofobo possa esser scosso nella sua ignoranza e possa capire che l’unica cosa sbagliata è la sua prigione mentale, la quale in nessun modo dovrebbe limitare le libertà degli altri.
Chillo è nu buono guaglione
fà ‘a vita ‘e notte sott’a nu lampione
e quando arriva mezzanotte
scende e
va a faticà’
chillo è nu buono guaglione
ma che peccato ca è nu poco ricchione
ha cominciato col vestito della sorella
pe pazzià’
chillo è nu buono guaglione
e vo’ essere na signora
chillo è nu buono guaglione
crede ancora all’amore
chillo è nu buono guaglione
sogna la vita coniugale
ma per strada poi sta male
perchè si girano a guardare
chillo è nu buono guaglione
s’astipa ‘e sorde pe ll’operazione
non ha alternativa
solo azione decisiva.
E mi chiamerò Teresa
scenderò a far la spesa
me facce crescere ‘e capille
e me metto ‘e tacchi a spillo
inviterò gli amici a casa
a passare una giornata
senza avere la paura
che ci sia una chiamata
e uscire poi per strada
e gridare SO’ NORMALE!
e nisciuno me dice niente
e nemmeno la stradale.
Chillo è nu buono guaglione
e vo’ essere na signora…