Quando si arriva alla fine di un anno è prassi ripensare all’anno e alle cose trascorse, i suoi alti e i suoi bassi. E anche noi seguiamo questa tradizione, con una lista dei migliori film del diciassettesimo anno del ventunesimo secolo! Questi ultimi anni sono decisamente prolifici per la settima arte in generale – poiché si può notare un piccolo declino del cinema che ormai viene raggiunto dalle più facilmente consumabili serie TV. In ogni caso ce n’è per tutti i gusti, dimostrando che questi anni sono ottimi per passare del tempo nella sala cinematografica: per i fan dello sci-fi, fumetti, azione et similia troviamo Wonder Woman, John Wick – Capitolo 2, Spiderman: Homecoming e Thor – Ragnarok e ben due capolavori di Denis Villeneuve: Arrival e Blade Runner 2049; Si vede l’evolversi anche di un cinema più autoriale con Manchester by the Sea, L’inganno e Lady Bird; il cinema d’animazione vede l’arrivo nelle sale di Coco, il nuovo film Pixar, Cars 3 e Lego Batman 3; è stato un ottimo anno anche per il cinema italiano con Ammore e Malavita, A Ciambra, il sequel di Smetto quando voglio e The Place. Una menzione speciale mi sento di doverla dare a The Square, una fine critica alla borghesia europea, intersecata con una parodia del panorama artistico contemporaneo e un’altra a The shape of water, il nuovo film di Guillermo Del Toro che è atteso in Italia il 14 febbraio 2018 e quindi non può farcela in questa lista, per quanto sia stato acclamato dalla critica. Ma vediamo quali sono stati i migliori film di quest’anno!
5. Okja di Bong Joon-Ho
Nelle lontane montagne della Korea del Sud la giovane Mija (An Seo Hyun) ha cresciuto Okja, uno di un branco di supermaiali creati da Mirando, una corporation agrochimica, come potenziale soluzione per la fame nel mondo. Okja è un gigante buono, creato per “consumare meno cibo, produrre meno escrementi” e soprattutto “per essere fottutamente buono”. Però questo gigante buono è anche intelligente ed empatico abbastanza per sacrificarsi per la sua compagna umana. Questo però per il CEO della corporation Lucy (Tilda Swinton) significa ben poco. Mia quindi andrà a New York e si unirà al fronte degli animalisti per cercare di salvare il suo enorme amico. Un film che combina finemente umorismo e orrore, che promuove messaggi ecologisti e animalisti senza perdersi però in propagande fastidiose, con una protagonista che combina innocenza e determinazione.
4. Gatta Cenerentola di Alessandro Rak
Questo film entra in classifica per la novità, l’aria di giovinezza che porta con sé, la piccola rivoluzione che è rappresenta. La reinterpretazione noir di una fiaba e della sua classica versione partenopea, l’esempio di una libertà creativa che sembrava venir sempre più limitata dai canoni della tradizione. Una reinterpretazione contemporanea che tra le tante influenze riecheggia il giallo all’italiana, sci-fi, e noir anni ’40. Un team totalmente partenopeo che è riuscito, contro le aspettative, ad approdare prima a Venezia e poi in lista per le candidature ufficiali agli Academy Awards come miglior film d’animazione.
3. Star Wars – Gli ultimi Jedi di Rian Johnson
Come ho già detto nella recensione, quando si ha a che fare con un film di questo universo si ha sempre a che fare con un film che entrerà nella storia, a prescindere dal merito. Merito che però il film di Rian Johnson dimostra avere. Questo nuovo episodio si dimostra unico e atipico, facendo vanto di una personalità che agli alti può mancare, riuscendo però a rimanere collegato con i precedenti per non far perdere quell’aria nostalgica che per molti questo franchise assume. Il regista ha dimostrato di averci messo passione ed interesse, regalando allo spettatore scene di una grandiosità spaventosa, dando un nuovo spessore ai personaggi, che mancando dell’iconicità di quelli delle altre trilogie ne avevano molto bisogno.
2. Logan di James Mangold Il secondo
Logan merita indubbiamente il secondo posto in classifica per essere il film di cui il Marvel cinematic universe aveva bisogno: nel momento in il rischio di diventare ripetitivi era maggiore, l’arrivo di questo film è stato come un fulmine a ciel sereno. Il film affronta la vecchiaia di Wolverine e Xavier: non nascono più mutanti da 25 anni, la rigenerazione di Wolverine con la vecchiaia inizia a non essere più così affidabile e lavora come autista di limousine in Texas, cercando di nascondere lui e il dottore dal mondo esterno e sopravvivere. Il suo piano salta quando entra in contatto con un’infermiera e questa giovane mutante (Dafne Keen) che gli somiglia troppo. Questo film apre nuovi orizzonti nel mondo dei cinecomics: ha un carattere molto più dark e violento dei precedenti, sia visivamente che emotivamente, lasciando lo spettatore provato e soddisfatto.
1. Get Out di Jordan Peele
Chris (Daniel Kaluuya, che probabilmente dà al cinema la migliore interpretazione del 2017) e la sua fidanzata Rose (Allison Williams) si recano dai genitori di lei per la prima volta, nella loro deliziosa e borghese villa nei boschi. Inizialmente Chris interpreta la loro esagerata ospitalità come un nervoso tentativo di digerire la relazione interrazziale della figlia, ma col passare delle ore una serie di scoperte disturbanti lo portano in una situazione (non troppo) surreale, che non avrebbe mai immaginato. Questo film cerca di affrontare il tema del razzismo, specialmente quello inconscio dei liberali statunitensi, da una nuova prospettiva: quella dell’horror. Get Out si può infatti definire un horror sociale, quasi un thriller, dove la causa della paura è solo e semplicemente l’essere umano e le sue azioni, più che quello che vediamo proiettato. Una grande allegoria satirica dove le parole razzismo, razza, schiavismo ecc., ecc. non vengono mai pronunciate ma sono presenti in ogni fotogramma. Jordan Peele ha donato al pubblico un film denso, con una forte intertestualità, capace anche di strappare qualche risata agrodolce, che incolla lo spettatore allo schermo anche alla decima volta che lo rivede.