Fare la Drag Queen è una forma d’arte. Portare un personaggio che rappresenta te stesso davanti a tutti è come portare il lato di sé più nascosto, divertente, eccessivo ed esagerato. Le Drag Queen ci fanno divertire con il loro trucco eccessivo, i vestiti sgargianti e la parlantina sciolta, ma è un’attività tremendamente seria.
Mariano Gallo, artista napoletano, con il suo alter ego Priscilla, dopo aver conquistato l’Italia in breve tempo, ha trovato la sua isola felice in Mykonos.
Nota la partecipazione nel programma “Al posto tuo” con Alda D’Eusanio in fascia protetta nelle vesti di Priscilla, la sua apparizione fece scalpore e da lì l’inizio della sua carriera di Drag/performer dopo anni di esperienza nei teatri italiani.
Priscilla nasce in uno studio televisivo e Mariano la fa diventare una parte di sé, però senza farla prevaricare nella sua vita privata… Lui è Lei e viceversa, uniti e separati come le due facce della stessa medaglia. Favolosità inclusa!
Oggi ci racconta a cuore aperto della sua carriera, del suo mondo e sul fenomeno Drag Queen.
Seconda parte.
Si associa sempre fare la Drag all’essere omosessuale, dalla tua esperienza è sempre così?
Si vero, si associano sempre le due cose. Io nella mia carriera non ho mai incontrato un etero che facesse la Drag, Quando fai la Drag devi mettere in discussione la tua mascolinità, devi cambiare la voce, la postura, non ho mai incontrato una persona cosi libera da mettersi così in gioco. Quindi no, non ho mai incontrato un etero Drag. Ci sono altri tipi di Drag Queen che poi hanno preso un‘altra strada, persone che hanno affrontato un processo di transizione sessuale ma che continuano ad esibirsi come Drag, in questo caso e dal mio modestissimo parere credo che si perda l’effetto trasformazione da uomo a Drag in quanto già nella vita privata sono donne.
Da cosa sei ispirato nella scelta dei costumi e delle coreografie?
L’ispirazione inizialmente nasce dal film Priscilla la regina del deserto, film che mi ha folgorato. Per lo spettacolo, da specificare che mi esibisco per un pubblico internazionale quindi è tutto in lingua inglese, trovo coerente esibirmi con un pezzo straniero. Ascolto il pezzo, lo traduco per capirne il significato, vedo il video, cerco di farlo mio e da questo parte la costruzione della coreografia e dei costumi. A volte guardo sfilate, le star sul tappeto rosso per carpire qualche idea. Io nelle mie esibizioni mi cambio d’abito, cerco di sorprende il pubblico ed è importante coinvolgerlo anche in questo. Ci tengo a precisare che il playback deve essere impeccabile, cogliere ogni singola emozione trasmessa dalla cantante originale come se stessi davvero cantando tu.
La cosa più assurda che ti è successa come Priscilla?
Una cosa molto bella che mi è successa da Priscilla è l’incontro con Mario Testino fotografo famosissimo che mi ha proposto uno shooting per Vogue Paris Francia. Io sono la prima Drag al mondo ad essere apparsa su Vogue. È stata una combinazione casuale incontrarlo, lui è venuto al Jackie O, ci siamo conosciuti e mi ha scelto per lavorare con lui. Esperienza bellissima!
Vivere liberamente da uomo gay in Grecia è più semplice che in Italia?
A Mykonos è molto più semplice, è un isola libera tutti sono i benvenuti a Mykonos, gay etero e “confusi”. Gli abitanti oriundi però non sono così aperti, lo sono perché hanno a che fare con i turisti e li rispettano. Atene, dove mi sposto in inverno, è più aperta rispetto a Napoli, c’è il quartiere gay, da napoletano posso dire che ad Atene mi sento più tranquillo e sereno. A Napoli ancora oggi mi sento frenato ad essere completamente libero come uomo gay.
Progetti futuri?
Dunque l’idea è quella di sfruttare Priscilla il più possibile, continuare a cavalcare l’onda del successo, Priscilla è ancora molto richiesta e mi permette di viaggiare, cosa che amo. Sono stato a Città del Capo per cinque mesi, a Bucarest, e tempo fa a Chicago e New York. Per ora continuo, poi un giorno appenderò, per così dire, i tacchi al chiodo e aprirò un locale che magari chiamerò “Priscilla”…! vedremo… Per il privato desidero sposarmi e adottare bambini, ma mi serve la materia prima.. cioè un fidanzato. Prima dovrei rallentare con il lavoro e dedicarmi solo a me stesso.
Fare la Drag Queen è un lavoro vero e proprio, si deve studiare attentamente tutto nei minimi dettagli, non bastano una parrucca, un paio di tacchi ed una canzoncina orecchiabile. Dietro ad ogni Drag Queen c’è un grande attore. Altrimenti sei “SOLO UN UOMO VESTITO DA DONNA”.
Su Youtube il documentario: