Venerdì 29 settembre alle ore 18.00 presso la sede del Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli, in vico San Geronimo 17, è stato consegnato il riconoscimento “Antinoo d’Oro” ad Antonio Amoretti: partigiano delle Quattro Giornate di Napoli e presidente del comitato A.N.P.I. di Napoli ( Associazione Partigiani Italiana).
Ogni anno Arcigay Napoli conferisce l’ Antinoo d’Oro a una personalità che si sia distinta per la difesa e la tutela dei diritti delle persone Lgbti. Da precisare che Antinoo era che l’amante dell’imperatore Adriano e i due si amarono profondamente fino alla morte di Antinoo, annegato in circostanze oscure nelle acque del fiume Nilo e dopo la sua morte, Adriano che era anche poeta, gli dedicò versi immortali.
Antonio Amoretti, alla soglia dei 90 anni, è il partigiano-ragazzino delle Quattro giornate di Napoli (27 settembre del 1943), Capo squadra di un manipolo di giovanissimi, ha combattuto dal 28 settembre al primo ottobre 1943 nei pressi della barricata del rione Sanità guidata dal tenente Nicola Lembo.
Amoretti è l’ultimo partigiano ancora in vita ad aver vissuto sulla propria pelle una pagina così importante della nostra storia, pagina non sempre ricordata come si dovrebbe. Inoltre, ormai da tempo, Amoretti ricorda l’impegno dei femminielli napoletani ed anche delle donne che combatterono per le strade al fianco dei partigiani, difendendo la propria città con grande orgoglio. “Senza l’intervento di femminielli e donne durante la resistenza – ribadisce Amoretti – praticamente oggi Napoli non sarebbe la stessa, molte zone sarebbero state rase al suolo.
Quello che oggi è un crocevia trafficato, nel 1943 è stato un luogo importantissimo per la sopravvivenza e la liberazione di Napoli. Oggi, Piazza Carlo III, nel quartiere San Giovanniello, è una lunga catena di sfavillanti palazzi dove spiccano bar, alberghi e negozi d’ogni genere ma nel 1943 fu la piazza da cui si iniziò la ribellione dei napoletani ai nazifascisti ( tra l’altro Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere, e con successo, contro l’occupazione tedesca).
Durante la premiazione nella sede di Arcigay, Amoretti si è dichiarato entusiasta ed orgoglioso come mai prima d’ora nel ricevere il riconoscimento. “Per me non esistono razze, come non esistono specie, noi siamo il genere umano – ha detto commosso il partigiano – Siamo di colore rosso, giallo, nero, bianco ma siamo tutti uguali e io l’ho sempre pensato e sosterrò sempre questa mia battaglia. Siamo tutti uguali e dovremmo esserlo anche di fronte alla legge anche se ahimè non è cosi. Siamo ancora in guerra ma noi dobbiamo lottare per la pace e il mio invito è quello di rimanere sempre uniti”.
Sulla pergamena d’accompagnamento del premio, si ricorda l’impegno di Antonio Amoretti che, nel corso della sua intera esistenza, ha combattuto e continua a combattere ogni forma di violenza e repressione, perseguendo gli ideali altissimi di libertà, uguaglianza e antifascismo.
L’edizione 2016 dell’Antinoo d’Oro vide il riconoscimento attribuito a Colombia Barrosse, allora console generale degli Usa a Napoli.