I social, in particolare Facebook, sono diventati una sorta di raccolta di notizie deliranti, fake news, litigi e scontri. L’odio, attraverso di essi, si diffonde a macchia d’olio e il turpiloquio dilaga e regna sovrano. Spesso, troppo spesso, accedere alle suddette piattaforme online significa, come si suole dire, “farsi il sangue amaro” e intossicarsi la giornata. Tuttavia, ciò non è sempre vero, a volte, infatti, capita pure di incappare in contenuti meravigliosi, intrisi d’umanità e che fanno sperare per un avvenire migliore. È il caso di una foto che, negli scorsi giorni, è diventata virale, arrivando ad ottenere intorno alle tremila condivisioni. Anche il quotidiano la Repubblica, data la bellezza e la potenza dello scatto, l’ha rilanciata sulle sue pagine online, amplificandone ancora di più la diffusione e la visibilità.
Per chi non l’avesse ancora vista, si tratta dell’immagine che ritrae il piccolo Ciro, un quattordicenne di Scampia, che, a differenza di molti suoi coetanei, non vuole arrendersi alle logiche della strada e, pur di guadagnare qualcosina onestamente e senza nuocere a nessuno, ha deciso di vendere i pomodori lungo la via. L’adolescente – purtroppo, orfano di padre – figlio di uno dei quartieri definiti “difficili” della città, è, a pieno diritto, il volto della Napoli migliore, di quella larghissima parte di Napoli che, ogni giorno, si rimbocca le maniche e lotta.
Se ci facciamo caso, inoltre, proprio in questo periodo, egli ci sta involontariamente donando anche un’idea sociale diversa e più nobile dei pomodori; proprio quei pomodori, nucleo della nostra cucina, i quali, invero, negli ultimi anni, sono diventati – come conosciamo anche sulla base delle cronache recenti – il simbolo dello sfruttamento nei campi e del caporalato. Per il giovane napoletano, essi, invece, rappresentano la voglia di riscatto ed è bello poterlo sottolineare, in modo che, partendo da questa suggestione, si possano muovere delle riflessioni trasversali sui temi intersecanti della povertà, del lavoro e della disoccupazione, che coinvolgono diversi strati della nostra società.
Noi di Senza Linea abbiamo avuto il piacere di contattare Kekko Di Stasio, l’autore della scatto e del post, nonché cugino del piccolo. “Ci tengo a sottolineare che la foto e il messaggio sono stati fatti in maniera del tutto affettiva. Non volevo creare tutto questo rumore, ma se per Ciro e la sua famiglia può essere una buona cosa, ben venga.” Queste sono le parole che ci ha rivolto Kekko, che ringraziamo per la sua disponibilità e anche per aver reso, senza volerlo, noi e il mondo del web partecipi di questa perla. Riportiamo qui di seguito, inoltre, pure il suo commento che, insieme all’immagine, è diventato virale. La sua diretta testimonianza, infatti, ci ha fatto ben comprendere quanto la scelta del suo cuginetto, che tre anni fa ha perso il papà, sia da ammirare e lodare.
“Questa foto E’ STUPENDA ..
Questo ragazzino ha per l’incirca 15 anni e per racimolare qualcosa di soldi con un ombrellone e delle casse piene di pomodori si mette per strada nel cercare di venderle ..
Si è vero il tutto è molto triste, ma la cosa stupenda di questa foto è che questo ragazzino di nome Ciro non molla, non ha mollato tre anni fa alla morte del padre e continuerà a non mollare. Ciro è di Scampia, è mio cugino e credimi sono fierissimo di te come lo sarà sicuramente il tuo grande papà che oggi avrebbe festeggiato il suo onomastico, quindi zio a te che sei lassù, ecco Ciro tuo figlio, un piccolo ragazzino ma un grande uomo ..
Vai Ciro non mollare ❤️”
Magari, allora, quando girate per quella zona, nel caso lo vediate, tenete a mente di fermarvi dal giovane, sia per acquistare i suoi ortaggi, sia, soprattutto, per esprimergli i migliori auguri per il suo futuro e i complimenti per il suo impegno!
Come è evidente, anche questa storia e questa fotografia ci insegnano che Scampia non è solo criminalità e degrado, come una certa narrazione, invece, vuole continuare a farci credere. Essa è anche e soprattutto la forza di Ciro, con la sua piccola e grande rivoluzione quotidiana, ed è proprio quest’ultima la Scampia che noi vogliamo raccontare, perché lo merita e perché è quella sulla quella bisogna investire. Dare spazio a quanto di bello e giusto ci circonda, del resto, è uno dei modi più efficaci per contribuire a combattere disfattismo e pregiudizi.