Un pò di storia
Leisure Suit Larry è una serie di avventure grafiche per adulti scritte da Al Lowe e pubblicate dalla ormai defunta Sierra On-Line a partire dal 1987.
Il protagonista della serie è Larry Laffer, un ometto di mezz’età, bassino, sovrappeso e con una certa goffaggine che cerca di sedurre donne attraenti, di solito con scarso successo. Larry è l’indiscusso protagonista di tutti gli 11 episodi che compongono la serie principale. Si tratta di avventure punta e clicca, genere molto in voga tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. I primi episodi, oltre che meno “espliciti”erano anche i più iconici e probabilmente i migliori grazie ad un humor particolarmente brillante. Con il tempo la qualità generale è scemata e non si vedeva un gioco dedicato allo sfortunato latin lover da quasi un decennio.
Nonostante dal punto di vista sessuale il gioco fosse considerato abbastanza esplicito , la serie era abbastanza pudica per i tempi: il sesso era trattato con ironia e non scendeva mai in volgarità gratuite, sebbene in alcuni episodi siano stati inclusi degli easter eggs che sbloccavano contenuti più… “palesi”. La serie con il passare del tempo è diventata via via più esplicita non abbandonando però la sua tipica ironia. Il gioco approdato su PC diversi mesi fa sbarca finalmente su Playstation 4 e Nintendo Switch. Analizziamo la versione per la console Sony.
Risvegli traumatici
Leisure Suit Larry Wet Dreams Don’t Dry propone con grande ironia un grande classico della narrativa: il viaggio nel tempo. Dopo l’ennesima serata di bisboccia, Larry si risveglia in un sotterraneo buio senza sapere cosa gli sia accaduto. Raggiunto il Lefty’s, il bar che frequenta da anni, si trova a dover fronteggiare una realtà ben diversa da quella che ricordava. Il locale è sempre una bettola fatiscente, ma è il mondo che lo circonda è cambiato. Dopo poco Larry scopre una sconvolgente verità. Ma dopo un breve periodo di smarrimento il nostro eroe si troverà subito a suo agio effettuando Il primo viaggio su Unter, usando il primo smatphone Prune, o aggiungendo persone su Instacrap. Alla fine i nuovi “mezzi” aiuteranno il nostro Larry a fare conquiste, ma non solo.
Tra battute a doppio senso e la risoluzione di puzzle ed enigmi il gioco, l’avventura si sviluppa seguendo uno schema lineare con pochi sussulti narrativi. La formula è quella consolidata che potrà far storcere il naso ai giocatori più giovani. Lo schema del gioco rimane però abbastanza rigido: dialogo, gag comica infarcita di doppi sensi, altro dialogo, altra gag comica , esplorazione, soluzioni di puzzle e poco altro fino ai titoli di coda. Il risultato non è sempre all’altezza dei capitoli precedenti anche a causa di una scrittura, a volte, priva di mordente. La presenza di versioni caricaturali delle app più famose del momento strappa più di un sorriso e non mancano momenti riusciti.
Alti e bassi di una produzione di che non tradisce lo spirito originale
I dialoghi sono scritti bene ma a volte le risposte di alcuni Npc sono incoerenti; durante alcune situazioni danno risposte generiche, scritte in modo tale da corrispondere a qualunque opzione di dialogo scelta dal giocatore. Una pigrizia nella struttura dei dialoghi che si ripete più volte all’interno del gioco.
Forse anche per questo negli ultimi anni Leisure Suit non ha riscontrato particolare successo. Non soltanto a causa del ricambio generazionale, della quasi scomparsa delle avventure Punta e Clicca, e della “carismatica” figura del protagonista molto lontana dai gusti odierni. L’ultima avventura con trama originale risale al 2009, un vero e proprio fraintendimento dello spirito e dell’ironia del vecchio capolavoro di Sierra, che in realtà stenta dal 2004 .
Le polemiche hanno coinvolto anche il remake del 2013, alcune problematiche hanno spinto il creatore Al Lowe, a prendere le distanze dal team di sviluppo. Questi eventi ha fatto perdere smalto all’intera serie che in realtà stentava da anni. Sono arrivate molte polemiche, francamente premature prima e pretestuose poi, che hanno accompagnato anche quest’ultima rinascita del brand, perché, anche questa volta, Al Lowe non è stato coinvolto nel progetto. Il rischio di fallimento aleggiava sul prodotto ancora prima che uscisse. Ovviamente ci troviamo davanti ad un prodotto che strizza l’occhio ai nostalgici , ma onestamente Wet Dreams Don’t Dry ha compreso lo spirito originale del personaggio e della saga, l’inettitudine sociale e la mediocrità di Larry.
Realizzazione grafica e stilistica
Gli sfondi sono ricchi di dettagli , con elementi stilistici gradevoli, Il tentativo di modernizzare il gioco è riuscito e mira a costruire un prodotto godibile e non nato soltanto per sfruttare un brand famoso. La nuova visione del personaggio è caratterizzato bene anche se può scontentare qualche vecchio fan. Larry non è più il basso e paffuto ometto dei titoli precedenti, è una versione meno grottesca, più simpatica e comprensibile, meno viscida, ma che comunque mantiene la sua identità, e soprattutto il suo trovarsi “fuori dal tempo”, in questo caso letteralmente.
Le strade della città fittizia dove è ambiento il gioco (New Lost Wages n.d.r.), sono meno noir e “malate” di una volta, più vivaci e piene di colori “acidi”. I personaggi secondari rappresentano stereotipi dei giorni nostri: dall’hipster, al videogiocatore, dall‘influencer alla cam girl. Scelte necessarie per tentare di accontentare i fan della serie e inseguire il mercato attuale, anche se le soluzioni adottate non sono sempre riuscite. Si poteva tentare di imparare dal maestro invece di limitarsi a “copiarlo”, perché qualcosa si è perso.
Sfortunatamente molte battute sanno di già visto e un team giovane come quello di Assemble non ha saputo cogliere fino in fondo lo spirito del prodotto originale e non ha saputo dare il meglio di se. Anche sul piano erotico, la massiccia produzione giapponese ha strappato a Leisure Suit il ruolo egemonico che aveva una tempo. Degno di nota il doppiaggio di Jan Rabson, e la colonna sonora funzionale di qualità.
Concludendo
Leisure Suit Larry: Wet Dreams Don’t Dry è un Punta e Clicca che scorre piacevolmente,realizzato con cura e cerca di conquistare vecchi e nuovi appassionati al genere, non è un ritorno in pompa magna con una comicità d’alto livello, ma un prodotto godibile con un sistema di controllo non perfetto e qualche enigma davvero poco intuitivo L’ultima considerazione da fare è che con la fine di Telltale Games le avventure grafiche dovrebbero cercare nuova linfa e creatività per rinnovare un genere in grande crisi.
PRO
+ Graficamente gradevole
+ Situazioni esilaranti
+ Un “tocco” di malizia
+ Longevo
CONTRO
– Qualitativamente lontano dalle prime produzioni
– Il giovane team di sviluppo non ha sempre colto lo spirito originale
– Qualche superficialità narrativa
– Alcuni enigmi si risolvono in modo “poco logico”