Quante volte vi è capitato di immergervi in una storia, e rimanere affascinati dalla personalità dell’antagonista molto più che da quella dell’eroe? Letteratura e cinema presentano spesso personaggi dichiaratamente malvagi o, ancora meglio dalla moralità ambigua, che si rivelano molto più interessanti della controparte eroica. In La Morte corre sul Fiume ad esempio, il personaggio di Robert Mitchum affascina chiunque abbia a che fare con lui, così come conquista lo spettatore. Con la sua retorica Al Pacino in L’Avvocato del Diavolo seduce il pubblico, oltre che Kevin Lomax (Keanu Reeves). Ogni tanto però l’obiettivo si concentra proprio sul male, cingendo la fronte del mostro con la corona del protagonista. A partire dal Paradiso Perduto di Milton le narrazioni che hanno un anti-eroe o un personaggio negativo per protagonista sono numerose. Noi ci siamo concentrati sul fumetto, stilando una personalissima classifica con 5 tra i protagonisti più cattivi e inquietanti di sempre (e fidatevi, erano davvero tanti).
5 – Wesley Gibson
Con il suo stile ironico e iper-violento Mark Millar ha sempre raccontato storie di una impareggiabile crudeltà. Particolarmente adatto a questa classifica ci sembrava il suo Wesley Gibson, protagonista di Wanted. Alla morte di suo padre, la vita di Wesley viene stravolta dalla scoperta che dal 1986 il mondo è interamente controllato da famiglie di supercriminali. Come se non bastasse il padre che non ha mai conosciuto era uno di loro, tra i più temuti e potenti. La sua precedente vita da bravo ragazzo gli sembrerà un sogno lontano quando scoprirà la sua stoffa di grande assassino. Nella mini c’è però chi si rivela più cattivo di lui (relativamente parlando, certo)… quindi quinto posto.
4 – Billy Butcher
Protagonista della serie The Boys firmata da Garth Ennis e Darick Robertson, Butcher è il leader di una task force della CIA, il cui compito è tenere sotto controllo gli individui con superpoteri. Che sotto la lente decostruttiva di Ennis, rivelano (quasi) tutti una morale discutibile, dominati dall’impulso di abusare del proprio potere in ogni modo possibile. Ciò motiva i metodi brutali e spesso sadici dei Boys, ognuno dei quali ha un ottimo motivo per prendersela con i super. Il loro capo però è qualcosa di diverso. Incapace di vivere senza una guerra, Billy ha bisogno di un nemico da massacrare. Come suggerisce il suo nome, ereditato assieme alla personalità dall’odiato padre, Butcher è un vero macellaio, senza remore né pietà: l’uomo più pericoloso del mondo, in un mondo di mostri con super-poteri. Per un solo momento avrebbe potuto essere diverso però. Avrebbe potuto essere migliore… quarto posto.
3 – Ranxerox
Nel 1978 appare in Italia un personaggio destinato a devastare l’immaginario di una generazione (e non solo). Stiamo parlando di Ranxerox, creato dalla mente di Stefano Tamburini e costruito partendo dai pezzi di una fotocopiatrice (da cui prende il nome). Ranxerox è un automa dalle sembianze umane, dotato di una forza e di abilità disumane. Ranx è un eroe suburbano e punk, un androide più vitale di qualsiasi essere umano, una bestia meccanica alimentata da impulsi primitivi e dall’amore per la piccola, selvaggia Lubna. Sentimento o programmazione? Oltreuomo o bestia meccanica? Mentre il lettore viene sfiorato da queste domande lo stile iperrealista e i colori sgargianti di Tanino Liberatore lo catapultano in una spirale di brutalità. Nel frattempo tutt’attorno si sviluppa un’ambientazione cyberpunk che si muove da Roma e New York. Violenza sarà la parola d’ordine che fornirà a Ranxerox un lasciapassare in un mondo di droga, sesso a piacere fine a se stesso. Gli diamo un terzo posto, ma solo perché il merito (hem, volevamo dire la colpa…) in questo caso va condivisa con i programmatori. E con Lubna.
2 – D.R. (D.R. & QUINCH)
Miniserie inglese del 1983 targata 2000 AD, firmata niente di meno che da un duo di Alan d’eccezione, Moore e Davis, e recentemente recuperata da Editoriale Cosmo per il nostro paese. Prima di Watchmen e V for Vendetta, prima ancora di Swampthing, la mente già esplosiva del bardo di Northampton aveva partorito una coppia di teppisti intergalattici con pochi limiti e nessuno scrupolo. Il tanto grosso quanto stupido Ernie Quinch si affianca a Waldo “Dubbia Responsabilità Dobbs”. D.R. per gli amici. Con un Q.I. di 280 e una serie di armi nucleari a disposizione D.R. è chiaramente la mente dei due. Un demonio più che un criminale, in grado di manipolare la storia e la geologia del pianeta Terra solo per scrivere un insulto. O di scatenare per scherzo una guerra interplanetaria, usando fondi governativi. Giustificando tutto con una verve degna del miglior sofista. A bordo di una specie di cadillac spaziotemporale, D.R. e Quinch sono una coppia tanto disturbante quanto irresistibile, capace delle cattiverie più assurde e incredibili. Incredibili appunto: perciò si fermano al secondo posto.
1 – Zanardi
Tutti i personaggi precedenti hanno una cosa in comune: fanno parte di universi narrativi (più o meno) fantascientifici, o con elementi di science fiction. Sono in oltre tutti dotati di qualche abilità, potere o tecnologia che li sostiene e li aiuta nelle proprie azioni. Sono insomma, chi più chi meno, lontani dalla quotidianità, relegati in mondi forse credibili, ma non realistici, che fanno da schermo al disagio generato dalle loro personalità. Abbiamo quindi deciso di dare la palma del primo posto a un personaggio che al contrario è concretissimo. Creato dal grande Andrea Pazienza nel 1981 sulle pagine di Frigidaire, Massimo Zanardi, detto Zanna, ha 21 anni e frequenta la quinta del liceo scientifico Fermi di Bologna. Con i compagni Petrilli e Colasanti forma un trio di teppisti veri e credibilissimi nella loro perfidia. Muovendosi tra luoghi reali che Pazienza conosceva bene, i tre mostrano il loro carattere attraverso atti inconcepibili nella loro efferatezza, eppure mai impossibili: dall’incriminare un loro compagno per un affare di droga, spingendolo all’omicidio (Giallo Scolastico) al provocare un suicidio (Cenerentola). La cattiveria di Zanardi però spicca fra le altre due: spesso fine a sé stessa, gratuita, dall’origine inspiegata e inspiegabile. Gelida, nella sua assenza totale di rimorsi o giustificazioni. Zanna incarna il “vuoto”, come dichiarò lo stesso Paz, un vuoto morale ed esistenziale impossibile da colmare, tanto più incomprensibile in quanto del tutto realistico. L’abisso del quotidiano, insomma. Il vero Male.