Il mirto(mirtus communis) in epoca romana era considerato simbolo della gloria, della prosperità e dell’amore eterno. E’ un alberello sempreverde che cresce spontaneamente nella zona mediterranea:in Sardegna e Corsica la pianta cresce in modo rigoglioso.
Una pianta nota per i suoi composti fenolici e per gli effetti benefici che svolge sui disturbi gastrointestinali. I risultati di studi documentano le potenziali azioni positive che gli estratti di questa pianta possono avere sul reflusso gastrointestinale. Questo è un disturbo molto diffuso, quanto sottovalutato rispetto al possibile sviluppo di lesioni pre-cancerogene e alla possibile evoluzione in adenocarcinoma esofago gastrico.
Il trattamento del reflusso è una misura che non solo può migliorare la qualità della vita , ma anche prevenire sviluppi dannosi per la salute umana. Un primo studio ha valutato gli effetti di un estratto di acqua di mirto in animali con reflusso indotto. L’estratto di mirto ha annullato le alterazioni morfologiche e biochimiche conseguenti all’induzione di reflusso. Questa attività protettiva era almeno in parte riconducibile alle attività antiossidanti dell’estratto. Nella seconda ricerca è stata valutata l’efficacia clinica di una formulazione farmaceutica a base di mirto nella malattia da reflusso esofageo, comparandolo verso trattamento con omeprazolo. Dalla sperimentazione è emerso che in tutti i gruppi sono diminuiti sia i punteggi relativi alla componente dispeptica che di reflusso.
Al mirto sono associate anche tante altre proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti e antisettiche, pertanto trova impiego non solo per la cura di affezioni dell’apparato digerente ma anche del sistema respiratorio. La parte utilizzata sono le foglie e le bacche (impiegate anche per la preparazione del liquore di mirto), attenzione ad allergie cutanee ed è sconsigliato in gravidanza ed ai bambini fino ai due anni di età.