Come ogni estate arriva il gay pride,
onda fresca e festosa che bagna tutto il mondo, una ola gigante di mani arcobaleno alzate a colorare le strade ed a ricordare che ci siamo anche noi.
L’onda pride non riesce ad avvolgere tutti, c’è chi ci rema contro, e con tutti i mezzi possibili. A grandi bracciate ci facciamo strada un passo avanti e tre passi indietro. Le lotte sono così, non ci si stanca, le persone aumentano, fanno coming out, si inizia a capire che i diritti sono universali, tutti devono vivere al meglio.
Aumentano i diritti, aumenta l’odio.
Questo del 2018 è avvelenato dalle solite polemiche, è utile? E’ una scusa per mettersi nudi in strada?
Si provoca per reazione o si è solo esibizionisti?. Fa notizia, le telecamere impazzano a cercare il torbido da trasmettere, spesso viene ripreso solo il sedere all’aria di qualche cretino, non la moltitudine che sfila con bandierine e scarpe comode.
In tv è sempre cosi, si vede il marcio, fa notizia.
Quest’anno, dicevo, siamo attaccati da TUTTE LE PARTI, un trittico notissimo: il Padre, Figlio e lo Spirito Santo dell’odio, ovvero: il Sommo Papa, il governo, le associazioni a Pompei.
Papa. Sommo Pontefice, pari a Dio in terra. Il Papa dicendo che le famiglie sono solo tradizionali, ci arreca un danno enorme, storia vecchia come il mondo. E stato zitto fino ad ora, poteva continuare, Francesco, faccina simpatica e sempre pronto al selfie, nasconde una carica di arretratezza contro chi cerca solo di essere un vero cittadino. Dio è altro.
Governo. Ebbene, la Cirinnà ha fatto un lavoro enorme, ma sembra sempre traballare. I politici sono contro (ultimo in ordine di uscita, il caro Lorenzo Fontana), bigotti in tv e poi nel privato: corna, amanti, scandali, mariti che vanno con minorenni, figli avuti con conviventi senza mai sposarsi, però sui giornali ed in campagna elettorale, FAMIGLIA TRADIZIONALE. Cari politici, di tradizionale avete solo le vostre bugie che vengono piantate ogni anno con il semino dell’odio innaffiato da istituzioni come i nostri governi. Erbacce che sarebbero da estirpare.
Pompei. Caso nuovo, associazione rete pro vita e famiglia, contro, anzi “”contrarissimo”” il pride che si svolgerà a Pompei a fine giugno nella città Mariana, come osano i gay sfilare in terra sacra? Questi esagerano con l’incitazione all’odio, messaggi, come quello postato qui dove i bambini sono paragonati a cani ammaestrati. La Madonna che lacrima con sotto una foto dell’evento, strumentalizzano e nominano invano un’immagine sacra, spingono a credere che la parata dei gay è abominio, peccato, fuoco dell’inferno. I cattolici e simil tali, nonostante ci sarebbe da dire con la valanga di preti pedofili, i conti sugli altri li fanno con maestria e sono sempre pronti a puntate il dito contro.
Date del pride:
23 giugno – Bologna, Catania
30 giugno – Milano, Pompei, Padova, Palermo, Perugia
Luglio
7 luglio – Cagliari, Alba
14 luglio – Napoli, Ostia
28 luglio – Rimini
Agosto
11 agosto – Gallipoli
Ma inutile che vi inalberate tutti, la manifestazione non si ferma e spero che l’onda che arriverà sia una doccia fredda.
Amen