Quel che è certo è che Tex è uno splendido settantenne e che Aquila della notte non invecchia, piuttosto matura. E’ difficile pensare che un fumetto che compie 70 anni proprio questo 2018, possa resistere al passare degli anni senza snaturarsi. E questo numero 693, “Il Ritorno di Proteus”, ne è la prova.
dopo essere evaso dal carcere di Yuma (in una sequenza iniziale sorprendente), lo storico nemico di Tex torna ad architettare i suoi complessi piani per vendicarsi del ranger e del suo pard Kit Carson, utilizzando il suo incredibile talento da trasformista.
Nel suo complesso la trama risulta lineare, finché non viene interrotta da un lungo flashback del passato dell’uomo dai mille volti, che ne narra le origini criminali, donandogli profondità e cercando di dare una giustificazione psicologica ai suoi comportamenti sadici e narcisisti. In questa prima parte (la seconda parte in uscita il prossimo mese), si fa sentire uan certa mancanza di azione. Tuttavia la narrazione scorre in modo miacevole. Psquale Ruju dedica infatti una particolare attenzione al dialogo e all’ intreccio, mirando ad ingannare tanto i protagonisti quanto il lettore.
Alle matite Bruno Ramella (Magico Vento, Coney Island). Degno di nota l’eclettico gioco di atmosfere costruito attraverso le tavole: il disegnatore genovese approccia infatti all’ambientazione western spaziando da tradizionali atmosfere da saloon, a scenografie ben più inquietanti e sequenze ai limiti dell’ horror. Basti pensare alla tensione della sequenza iniziale.
Efficace è anche la caratterizzazione grafica dei personaggi, a partire dal protagonista. Il Tex di Ramella è un ranger spigoloso e freddo, ma non per questo meno capace di espressività ed immediatezza emotiva.