Se ora mi mettessi a parlare di calcio in una rubrica a tema LGBT come questa, lo trovereste strano? Beh, cari amichetti del giovedì, se avete risposto si, allora mi spiace dirvelo, ma siete vittime di un pregiudizio che purtroppo negli ambienti sportivi è ancora molto radicato. Se davvero pensate che il calcio è uno sport solo per “veri” uomini allora vi devo ammonire ed espellere dalla mia rubrica esibendo il mio cartellino rosa confetto.
Siamo cresciuti con il mito del calciatore tutto muscoli e veline, siamo della generazione Holly e Benji, sudore e sangue sul campo e lealtà fuori. Poi ciò che succedeva già allora nello spogliatoio non è dato saperlo. Il calcio è nella nostra società sinonimo di maschia violenza, lo sport alfa per antonomasia.
Oggi le cose sono diverse, molti gay amano il calcio, tifano allo stadio o tra una birra ed un rutto libero compilano bollette e organizzano fantacalcio. Molti lo praticano anche come sport.
I vertici calcistici, le persone a capo delle grandi squadre, hanno sempre glissato sul’argomento. Se gli viene chiesto dell’omosessualità all’interno del calcio, rispondono in tono pacato e diplomatico: ” Se ci sono gay, fatti loro”.
Esiste in Italia, da una decina di anni, il REVOLUTION TEAM SOCCER, una squadra composta da giocatori gay. Dopo lo stupore iniziale ed i soliti preconcetti, il team si è fatto valere sul campo.
La squadra in questione è pronta ad abbattere ogni pregiudizio esistente. Gioco pulito ed attivismo. Il presidente Paolo Nieri ne va fiero e racconta “il termine (frocio) usato dagli allenatori come Sarri verso Mancini a bordo campo sono OFFENSIVI E DISEDUCATIVI, noi miriamo all’abbattimento dei tabù omofobi in un contesto prettamente maschile e per questo spesso molto chiuso”.
Per avere le idee più chiare c’è un bel docu-film intitolato “Il giocatore invisibile” di Matteo Tortora, che tratta con decisione e cura questo argomento. La federazione calcistica (Fcgs) ha preso le distanze dal progetto e non si è espressa in merito.
Calciatori gay ce ne sono di sicuro, ma non dichiarati, è difficile che succederà e non credo nell’ immediato,
Guardate il documentario sopracitato, magari servirà a non nascondersi e fare la rivoluzione vera, non solo calcistica ma dei sentimenti umani.
Il Revolution Soccer Team da un “calcio” al pallone ed uno al pregiudizio.