Le luci si accendono e pian piano la musica parte, il pubblico grida ed applaude, sono tutti li per lui, ognuno aspetta di vedere il proprio cantante preferito. Lui non si fa attendere e sale sul palco, è davvero un bel ragazzo, capello rasato, canottiera che a stento trattiene i muscoli guizzanti, tatuaggi a go-go come la moda odierna obbliga a chi soprattutto fa rap, movenze sexy e mano sul “pacco”. Rocco Katastrophe è davvero figo, e lo è a maggior ragione quando si scopre che è nato in un corpo femminile. Rocco è un trans female to male, ossia è nato donna per poi diventare uomo. Fa parte della nuova schiera di musicisti definita homo hop*.
Ma non fraintendete, Rocco dichiara tranquillamente che è nato donna e rispondeva al nome di Alyssa, che si è reso conto di essere nato in un corpo sbagliato e, preso il coraggio e la giusta consapevolezza ha deciso di essere se stesso sia dentro che fuori. Rocco ha all’attivo vari album prodotti per delle etichette indipendenti, alcuni suoi brani sono stati usati per la colonna sonora di the L word, serie a tema lesbico americana e ha girato anche dei film. E’ un esempio di purezza e dedizione di una ex ragazza che si sente uomo e lo diventa. Come dicevo, è davvero un bel ragazzo, ora quarantenne, posa per servizi di moda e sulle copertine, pose da macho, sguardo sciupa femmine e le ragazze gli corrono dietro, e che sia un trans poco importa, importa ciò che è adesso. Rocco ha vinto la sfida con la sua vita.
Attivista gay ha fondato l’Original Plumbing, rivista di e per trans man, a supporto ed aiuto per le ragazze che si trovano nella sua stessa situazione. Rocco ci insegna che puoi essere ciò che vuoi nella vita, basta essere motivati.
La domanda che spesso gli viene fatta, è ovvia, ma il contesto rap non è misogino? Spesso in America i rapper attaccano con le loro rime i gay ed in genere le minoranze? Un trans man che fa free-style non è attaccato?
Secondo Rocco è tutto show e business, e poi gli stessi rapper hanno denunciato e sono venuti fuori dai loro disagi o problemi tramite le cosiddette rime “se siamo arrivati a conoscere la situazione in cui i giovani versano nelle periferie americane o del resto del mondo è anche grazie al rap, ora, io e l’homo-hop possiamo fare lo stesso e con la musica avvicinare i giovani alla tolleranza verso la diversità, il rap macina la verità che ci circonda attraverso le parole e la mia verità è questa. E’ un po’ lo stesso discorso, ma al contrario, tollerante”.
La scena omosex è fiorente ed attiva da anni, ma in America. I primi a cui Rocco si ispira sono i DEEP DICKOLLECTIVE, pionieri del genere e le GODDNESS AND SHE, cazzutissimo duo lesbo hip hop. La scena è ancora circoscritta ai club gay ma tende ad espandersi con velocità.
Attendiamo in Italia qualche fenomeno del genere, ne dubito!
*Con il termine Homo hop, chiamato anche Queer hip hop, si indica collettivamente il fenomeno degli artisti GLBTQ che praticano il genere musicale hip hop