Lo spirito Natalizio si è tenuto ben lontano dai campi di calcio nella giornata del c.d. Boxing Day all’italiana: le prime avvisaglie erano arrivate da Bergamo dove si è assistito ad una surreale conferenza di fine gara di Allegri che, prendendosela non si sa con chi, aveva parlato di rispetto ed educazione. Mai pulpito fu meno coerente, ma passiamo alle cose di casa nostra. Inter Napoli era la gara più importante della giornata e, a livello di emozioni, non ha tradito le attese.
Ancelotti stupisce ancora e schiera Callejon terzino destro, Meret tra i pali e Milik in attacco con Insigne. La gara è bella e vibrante, le occasioni latitano e l’Inter, nella prima frazione, gioca meglio e impegna al massimo la difesa azzurra che si stringe attorno ad un Koulibaly monumentale. Come detto, le occasioni sono poche e, se ci esclude un salvataggio sulla linea del gigante nero su Icardi, le emozioni, in senso stretto, sono poche. Ancelotti è costretto a sostituire Hamsik (noie muscolari) con Maksimovic, rimettendo Callejon nei quattro di centrocampo.
La ripresa è una gara diversa, prende campo il Napoli e i nerazzurri arretrano: come nella prima frazione, le occasioni sono poche anche perché in attacco, tra le fila azzurre, c’è un Insigne in giornata assolutamente no e autore di una prova a dir poco inguardabile. Quando alla metà della ripresa la panchina azzurra sforna Mertens, tutti si aspettano che ad uscire sia il 24 azzurro ed invece, sorprendendo tutti, Ancelotti toglie Milik (buona la prova del polacco anche se abbandonato al suo destino per lunghi tratti del match). Entra anche Ghoulam per Mario Rui (volenteroso ma troppo impreciso), la gara sembra sotto il controllo del Napoli ma si avvia verso il risultato ad occhiali (che sarebbe stato, a parere di chi scrive, quello più giusto).
Ma la giornata di campionato riservava ancora sorprese, “venenum in cauda” che viene iniettato tutto sottopelle dei calciatori azzurri. Koulibaly, il migliore in campo per distacco e bersaglio dei buu dei tifosi (?) nerazzurri per tutta la gara, commette fallo su Politano che chiede (ed ottiene) il giallo per il senegalese che applaude Mazzoleni e va fuori. Nulla da ridire, rosso da regolamento. Si potrebbe disquisire sul fatto che non sempre Mazzoleni (rinnegato da De Laurentiis nel pre gara) applichi alla lettera le norme, ma è un altro discorso. Spalletti prende coraggio e mette Lautaro Martinez ma, nonostante l’inferiorità numerica, al novantesimo gli azzurri hanno il match point: tiro di Insigne, Handanovic respinge sui piedi di Zielinski, il polacco calcia a colpo sicuro colpendo Asamoah piazzato sulla linea!! Passano due minuti, cross sbagliato di Keita Balde, la deviazione di Callejon e il velo di Icardi permettono proprio a Lautaro di battere Meret.
La vince l’Inter e Insigne va fuori per un reiterato fallo su Keita, completando così la sua giornata da anticalcio. Poco cambia ai fini della graduatoria, l’Inter si avvicina e la Juve si allontana ma, ripetiamo, lo scudetto quest’anno non è in discussione, così come non lo è il piazzamento Champions del Napoli. Tra due giorni si torna in campo, al San Paolo il Bologna, quale migliore occasione per ripulirsi delle scorie di San Siro?