“Sostengo la mozione che prevede il reato di omosessualità aggravata e chiedo ai miei colleghi di fare lo stesso con forza”. Lucy Akello, ministro ombra per lo sviluppo sociale, Uganda.
“L’omosessualità è degradante per la natura umana. Essere gay distrugge il senso stesso dell’essere umani”. Brian Brown, presidente Organizzazione Internazionale della Famiglia.
“Non ho mai promesso di essere il presidente degli omosessuali, avrebbero dovuto eleggere il loro presidente”. Igor Dodon, presidente della Moldavia.
“ La famiglia naturale è sotto attacco. Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo”. Lorenzo Fontana, minsitro della Famiglia e della Disabilità
“ Chi sostiene l’aborto è un cannibale, bisogna spazzarli via dalla terra”. Dimitry Smirnov, membro Chiesa ortodossa russa.
Noi di Senza Linea, la scorsa settimana, abbiamo già trattato del Congresso che, dal 29 al 31 marzo, riunirà a Verona le destre più conservatrici, retrive e integraliste, ma riteniamo che sia opportuno ritornare ancora sulla questione, per via della sua gravità. Le dichiarazioni del passato, sopra riportate, di alcuni di quelli che saranno i relatori di spicco dell’evento, infatti, devono necessariamente farci comprendere quanto esso debba preoccuparci. I diritti della comunità gay e trans, nonché le libertà delle donne, dall’aborto legale alle garanzie del divorzio, sono sotto attacco e occorre informare e intervenire per scuotere le coscienze contro questa deriva oscurantista.
Ovviamente, tutto l’associazionismo LGBT e femminista, tutte le sigle che lottano per i diritti umani e civili e tutti i partiti dalla sinistra radicale fino al centro-sinistra (Rifondazione, Pap, SI, Leu, +Europa, Pd) hanno assunto una ferma posizione di contrasto contro questa manifestazione politica. Ma pure diversi esponenti del Movimento 5 stelle, che attualmente governa con i promotori leghisti dell’assise in questione, hanno espresso parole di distanza e critica; a tal proposito, in questi giorni, tra gli altri, è intervenuto Di Maio che ha definito “destra di sfigati” gli organizzatori del raduno. A questi vi è da aggiungere la Cigil, il più antico sindacato italiano, il quale ha fatto sapere che parteciperà all’evento di protesta indetto, in contemporanea, nella città veneta. Invero, si stanno organizzando molti autobus da tutta Italia per raggiungere, sabato 30 marzo, il capoluogo scaligero e andare a manifestare il proprio dissenso, partendo alle ore 14 dalla stazione Porta Nuova.
Tra tutti costoro, però, è importante sottolineare che, a prendere una posizione di condanna verso l’iniziativa, è arrivata addirittura l’Università di Verona. Il mondo accademico e della conoscenza ha deciso di far sentire la sua voce e ben 160 docenti hanno firmato un documento dove denunciano la fallacità e l’antiscientificità di molte idee di coloro che saranno al Congresso. Basti pensare, ad esempio, alle cosiddette “teorie riparative” per correggere le persone omosessuali e riportarle all’eterosessualità. A dire il vero, gli organizzatori dell’evento, inizialmente, avevano pensato proprio agli spazi universitari per tenere le loro conferenze, ma è stato lo stesso rettore dell’Ateneo, Nicola Sartor, a negare il consenso. “Il Congresso ha natura prettamente politica e le tematiche proposte nel convegno e le posizioni degli organizzatori sono, a oggi, prive di fondamento e non validate dalla comunità scientifica internazionale”. “L’Università è un luogo aperto al confornto scientifico e alla libertà di ricerca e di insegnamento”‘ Queste sono alcune delle sue parole, riportate da diverse testate giornalistiche.
Insomma, esiste un’Italia diversa, un’Italia moderna, aperta, inclusiva e civile che non ci sta. È l’Italia più bella, quella che guarda al futuro, che resiste ed esprime speranza. Non tutto è perduto: uniamoci!
(In copertina una foto dello striscione esposto dinanzi alla sede dell’Università di Verona, il quale riporta un articolo dello statuto dell’Ateneo).