Cinque minuti….quelli che vanno dal minuto 9 al 14 del secondo tempo: tanto impiega l’uragano azzurro a spazzare via la Lazio dopo un primo tempo che aveva visto i padroni di casa in vantaggio grazie al gol di De Vrij. Sarri lancia l’affidabilissimo e professionale Cristian Maggio dal primo minuto al posto di Hysaj, confermando per il resto la formazione che aveva banchettato sul povero Benevento tre giorni fa. La prima frazione di gioco è molto equilibrata, la Lazio è squadra forte e organizzata con due trequartisti molto forti (M.Savic e L.Alberto) a supportare lo spauracchio Immobile. La sofferenza azzurra, comunque contenuta, sembra nascere soprattutto dalla diversa struttura fisica dei biancocelesti rispetto agli azzurri. Il vantaggio della Lazio nasce da una palla persa in uscita, Immobile è molto bravo a crossare superando Koulibaly, De Vrij segna battendo un Reina ancora non irreprensibile. La reazione del Napoli non si fa attendere: Hamsik timbra il palo dopo aver superato Strakosha che poi si supera poco dopo su Callejon. Veramente molto bello il primo tempo con una bella Lazio che però non ha ancora fatto i conti con il fatto che le gare durano 90 minuti e con gli infortuni, pesantissimi, di De Vrij e Bastos. Al minuto 9′ della ripresa pareggia Koulibaly sugli sviluppi di un angolo: la Lazio barcolla e Callejon la colpisce a morte due minuti dopo a conclusione di una splendida azione. Tre minuti e lo strepitoso Mertens realizza il terzo gol con un pallonetto maradoniano spalle alla porta: un capolavoro assoluto, la sublimazione del gioco azzurro e della consapevolezza ormai acquisita dai ragazzi di Sarri. Gara strachiusa, anche perché la sfortunatissima Lazio perde anche Basta e resta in dieci avendo già finito i suoi cambi. Il resto della partita è un dominio in mezzo al campo dei partenopei che tengono palla senza spingere troppo anche se Insigne sfiora il quarto gol centrando il palo con un tiro dal limite. La girandola dei cambi serve soprattutto a dare fiato al capitano Hamsik (entra Zielinski) in evidente crescita di condizione, a regalare la standing ovation allo strepitoso “Ciro” Mertens sostituito da Milik e la passerella all’extraterrestre Callejon che regala minuti a Rog. Nel finale arriva anche il quarto gol: lo segna, su rigore procurato da Zielinski, Jorginho, ennesimo marcatore di questo inizio di stagione.
Un trionfo per il Napoli, 19 gol fatti e 3 subiti in cinque gare, la sensazione di una squadra in grado si abbattersi con violenza su qualunque avversario: la difficoltà nell’affrontare gli azzurri sta proprio nella impossibilità a durare per tutti i 90 minuti, come già hanno avuto modo di scoprire altre squadre, leggasi Atalanta e Bologna, che per parte della gara erano riuscite ad imbrigliare in qualche modo il Napoli.