Quando si parla di distopia s’intende una società immaginaria, fortemente spaventosa ed alquanto indesiderabile spesso collocata nel futuro. I testi distopici appaiono come opere di avvertimento che mostrano le tendenze negative attuali svilupparsi sino a raggiungere dimensioni apocalittiche. In narrativa, spesso, la distopia si sovrappone alla fantascienza ed alcuni scrittori hanno chiaramente anticipato l’invenzione di macchinari ed anche situazioni che viene quasi da definirli veggenti. Sto facendo riferimento ai grandi della narrativa, i veri precursori del genere, i fondatori delle basi per una nuova corrente di scrittura che ultimamente sta suscitando un discreto entusiasmo nell’ editoria.
La letteratura distopica si può dividere in due filoni: quello post-apocalittico che si identifica con una catastrofe planetaria che ha retrocesso la società a uno stato primitivo e ridotto la popolazione quasi all’estinzione; e quello fantapolitico, in cui la gente si ritrova schiava di regimi totalitari dove gli elementi fondamentali sono la propaganda e la censura. La popolazione è di frequente divisa in “caste” e l’elemento tecnologico è sempre molto presente, spesso in una accezione negativa, in quanto controlla e assoggetta l’individuo.
1984 di George Orwell
Scritto nel 1948 (Orwell invertì le ultime cifre dell’anno in corso) e pubblicato l’anno seguente è ambientato in un mondo 40 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale diviso in tre grandi potenze Oceania, Eurasia ed Estasia, impegnate in una perenne guerra tra loro. Il libro si concentra su argomenti come censura, propaganda e l’oppressione da parte del governo in una società futuristica ove il regime totalitarista non solo pretende di controllare ogni aspetto della vita umana, da qui il celebre slogan “Big Brother watching you”, ma ha anche forgiato la “Neolingua”, lingua artificiale purificata da ogni aspetto che il governo considera eretico. Le relazioni e l’intimità vengono combattute dal comando, in quanto il piano emozionale deve tendere a zero nella logica dell’automazione.
La liberazione del mondo di H. G. Wells
Pubblicato nel 1914 ,non ha solo previsto le armi nucleari ma ha anche dato al dr. Leo Szilard, l’uomo della scissione dell’atomo, l’idea iniziale per la bomba nucleare. Anche se la bomba atomica nell’universo di Wells era una granata a mano all’uranio – non molto diversa da una bomba tradizionale, ma con molta più radiazione – la scienza dietro l’idea era ancora tre decenni avanti rispetto ai suoi tempi.
Il mondo nuovo/Ritorno al mondo nuovo di Aldous Huxley
Pubblicato nel 1932 dipinge quello che potrebbe succedere se il mondo diventasse una società capitalistica dipendente dalla droga che dà più valore alla libertà sessuale rispetto alla monogamia e separa le persone in un sistema di caste. Nel suo libro, Huxley ha previsto l’uso delle pillole per l’umore e della tecnologia per la riproduzione, oltre ai problemi della sovrappopolazione. In questo mondo del futuro ambientato nell’anno di Ford 632 (attorno al 2540 circa) tutta la Terra è sotto il potere di dieci “controllori” e l’intera società il cui motto è “Comunità, Identità, Stabilità” è rigidamente controllata tramite pratiche scientifiche che vanno dal controllo delle nascite all’indottrinamento psicologico fino alla selezione, per via eugenetica, della razza umana.
Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
Pubblicato nel 1953 ed ambientato in una società tecnofila dove i libri sono fuori legge e quelli esistenti vengono bruciati. Il governo pone particolare attenzione alla scrittura poiché vede in essa un’arma di rivolta e di insurrezione; la parola scritta è bandita e i libri vengono bruciati dai pompieri incendiari, il titolo allude alla temperatura a cui la carta prende fuoco. Di contro, Bradbury pone al centro dell’attenzione il ruolo sempre più pervasivo dei mass-media, esemplificato dalle televisioni del regime che occupano gran parte delle pareti delle abitazioni: il potere dell’immagine vacua e illusoria, veicolata dagli schermi televisivi, si oppone al ruolo dell’immaginazione e dell’originalità, rappresentato dai libri. Il suo mondo distopico ha predetto le TV a schermo piatto e le “conchiglie”, dispositivi portatibili non molto diversi dagli auricolari.
Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams
Pubblicato nel 1979 ha previsto le app di traduzione audio. Arthur Dent viene avvertito dal suo amico Ford Prefect , un ricercatore segreto della guida interstellare “Guida galattica per gli autostoppisti”, che la Terra sta per essere distrutta. I due scappano su di un’astronave aliena e iniziano una bizzarra avventura che li condurrà in tutto l’universo. Tra le cose che vedranno, le traduzioni audio in tempo reale con il decifratore universale grazie alle app di interpretazione, la loro unica bussola sarà la Guida Galattica stessa: un libro in forma di un piccolo computer (una sorta di eBook reader a comando vocale).
La svastica sul sole di Philip K. Dick
Pubblicato nel 1962 di filone fantapolitico dove i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale ed insieme ai giapponesi si spartiscono il mondo, mentre gli Stati Uniti sono divisi a metà tra le potenze vincitrici. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana è dilagato a tal punto da togliere ogni volontà o possibilità di riscatto. L’Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre in Europa l’Italia ha preso le briciole e i Nazisti dalle loro rampe di lancio si preparano a inviare razzi su Marte e bombe atomiche sul Giappone.