L’uscita del nuovo film su Venom ha riacceso i riflettori sullo storico antagonista di Spiderman. Dopo una breve stagione da eroe in corazza e mitragliatrici, dal 2017 la Marvel ha cercato di riportare il personaggio alle origini, spogliandolo delle vesti di “agente” o “cavaliere”, per ritrovarne l’inconfondibile look fatto di denti, linguaccia kilometrica e cattiveria catramata. Ripercorriamo qui la sua avventura narrativa ed editoriale, fin dalla sua primissima apparizione sul pianeta dell’Arcano, sottoforma di biancheria di ricambio aliena per uno Spiderman con gravi problemi di vestiario.
Di ritorno dalle Guerre Segrete (Secret Wars, 1984-1985, di Shooter e Zeck) Peter Parker riporta a casa il nuovo costume (tra le testate The Amazing Spiderman, The Spectacular Spiderman e Marvel Team-up).
Indosserà l’elegante divisa in bianco e nero per una manciata di numeri, fronteggiando per lo più “baddies” minori come il Blob, Jack o’Lantern, il Puma, Taskmaster. Al suo fianco, compagni come Daredevil, Captain Marvel e soprattutto la Gatta Nera, sua amata dell’epoca (che per altro aveva appena iniziato a portare letteralmente sfiga… ma questa è un’altra storia…).
Questo cambio di look non è solo estetico: il nuovo costume si rivela uno strumento formidabile, fornendo al tessiragnatele una serie di features inaspettate e molto utili. Su tutte, quella di reagire ai suoi pensieri, anticipando le necessità e i desideri di Peter. Nel complesso, un abito che cambia aspetto e consistenza, secerne ragnatele alla velocità del pensiero, e si indossa con un ordine telepatico… Almeno inizialmente.
Col passare del tempo, la coscienza del costume tende ad emergere sempre di più, arrivando a prendere addirittura il controllo di Spiderman durante la notte. Il lavoro extra operato dal costume finisce per spossare il ragno (che è pur sempre un uomo), e per causargli terribili incubi. Ecco perché esistono delle leggi severe sull’importazione da pianeta extrasistema. Tutto questo spinge Peter a far analizzare il costume a Mr. Fantastic, che da buon scienziato dei fumetti si era gentilmente offerto di farlo fin dalla sua prima apparizione. Nel numero #258 della testata The Amazing Spiderman, quindi ben 15 albi di Spiderman dopo, grazie allo studio di Reed, Peter viene a conoscenza della reale identità del costume: per la prima volta compare la parola SIMBIONTE, e la storia editoriale dell’Uomo Ragno si prepara a subire una radicale svolta. Il costume è sempre stato un essere vivente, più che uno strano pezzo di stoffa cangiante, e il legame con il suo ospite aveva a tratti carattere parassitario… Il Simbionte viene quindi preso in custodia da Richards e imprigionato, iniziando a provare sentimenti di odio nei confronti del suo ultimo ospite. Ora, la lezione da imparare a questo punto è: se l’uomo più arguto della terra si propone di analizzare il vostro nuovo costume, ottenuto a galassie di distanza da voi in una guerra tra supereroi, fateglielo analizzare il prima possibile.
In Web of Spiderman #1 (all’epoca le testate dedicate all’arrampicamuri non finivano mai), dopo aver visto fuggire il simbionte in direzione di Peter, con cui si unirà ancora una volta, assistiamo alla sconfitta e alla definitiva separazione del “costume alieno” da Spiderman, grazie all’effetto delle onde soniche provocate dalle campane di una chiesa (qualcuno ha detto Spiderman 3?). Dopo un bel po’ di tempo (3 anni e una trentina di albi), quando ormai il nostro Peter ha già quasi dimenticato l’affettuoso parassita alieno che voleva fondersi con lui, la schifezza color inchiostro ritorna. Nel frattempo, oltre ad affrontare innumerevoli villains come Hobgoblin o Kingpin, Peter ha lasciato la Gatta Nera, si è sposato con la sua bella Mary Jane ed è stato vittima de “L’Ultima caccia di Kraven“(e se non avete letto questa mini, fatelo al più presto).
La figura di Venom è per altro molto legata al suo primo ospite, sia da un punto di vista narrativo che editoriale: vi sorprenderà sapere che Venom nasce dalla pigrizia dei disegnatori che, stanchi di disegnare ogni volta il costume rosso e blu, decisero che quest’ultimo avrebbe dovuto indossare un costume completamente nero. Tono che poi si è riversato nelle atmosfere e nei temi delle storie di Spiderman dell’epoca. Il tutto era in linea con l’immensa influenza e successo di altre testate simbolo degli anni ’80. Basti pensare al Daredevil di Frank Miller. Per non parlare della concorrenza, che da tempo bazzicava i vicoli di Gotham coperta di un nero mantello.
Nel numero #300 di The Amazing Spiderman del lontano 1988, si scopre che il simbionte, è fuggito dalla prigione creata appositamente da Reed Richards. Il perverso sorriso che lo distingue lascia già trasparire quell’odio nei confronti di Spiderman. E’ sicuramente il più terrificante nemico che Spidey abbia affrontato fino ad ora, tanto che Mary Jane, sua sposa dell’epoca, rimane completamente scioccata dall’incontro con Venom, disegnato per l’occasione da Todd ‘Spawn’ McFarlane .
Diversi anni dopo, come al solito, le origini di Venom sono state reinventate, approfondendo lo sfigatissimo backgroud dell’ex-reporter Eddie Brock, il primo vero portatore (in)sano del simbionte. In Venom: Dark Origins (2010) viene delineato il profilo psicologico di Brock, la sua storia personale, le bugie e gli inganni che lo hanno portato a rovinarsi la vita e, soprattutto, ad odiare Spiderman. Odio e disperazione di cui il simbionte desidera cibarsi, trovando così anche una particolare affinità.
Venom appare spesso nelle tante (leggi “troppe”) testate dedicate all’Uomo Ragno, senza mai perdere il suo pallino: uccidere il protagonista. Ma la lunga vita editoriale di questo singolare personaggio, il buon successo di pubblico e le sue potenzialità narrative hanno permesso a molti sceneggiatori di sfruttare Venom in una moltitudine di ruoli: da temibile minaccia per Spiderman, Venom si è scontrato con gli Avengers, per poi diventare antieroe nella miniserie Lethal Protector, ambientata a San Francisco, che lo vede fronteggiare un gruppo di “figli del simbionte“.
Qui vale la pena di aprire una parentesi: Venom è capace di riprodursi o essere manipolato per produrre della prole, anch’essa simbionte. Quindi il già immensamente sfigato Peter Parker ha dovuto affrontare anche i suoi figli. Primo fra tutti lo psicotico Carnage. Dopo la nascita del suo primogenito, però, la vita editoriale di Venom prende una svolta inaspettata: Eddie Brock, fuso con il suo compagno alieno, passa da mostro alieno pazzoide ad antieroe mostruoso pazzoide desideroso di proteggere gli innocenti, in barba alla sua dubbia morale. Ha addirittura contribuito alla cattura di Carnage… combattendo al fianco di Spiderman…. In fondo lo sviluppo non è del tutto incoerente con l’idea iniziale del personaggio: da un lato Brock si ritiene una innocente vittima di Spiderman, dall’altro il simbionte lo aiutava originariamente a proteggere gli innocenti.
Su questa linea alcune storie successive approfondiranno la natura e l’origine della razza aliena simbionte: sul loro pianeta d’origine queste creature erano dei “protettori”, che tendevano a fondersi con esserini più piccoli per difenderli dai predatori più grossi. Nel corso dei secoli alcune di queste strane creature svilupparono una completa assenza di emozioni e, di conseguenza, una dipendenza dalle emozioni dei propri ospiti (in realtà poi la storia d’origine è stata ulteriormente ampliata, sottolineando il fatto che i Klyntar sono una razza aliena artificiale, utilizzata come arma per combattere i celestiali). E a chi doveva capitare il simbionte difettato, se non al nostro sfigatissimo Spider-man di quartiere? E così, in più di un’occasione Venom-Brock si è impegnato per evitare di ferire innocenti durante i suoi scontri. In The Amazing Spiderman #332 ad esempio salva la vita ad una bambina che stava affogando in laghetto artificiale di Central Park.
Come abbiamo accennato prima, negli anni ’90 Venom diventa il protagonista di una testata: Venom: Protettore Letale (1993), in un arco narrativo che però raggiungerà a stento il sesto numero. Antagonisti principale una serie di bastardissimi simbionti, anch’essi “figli” del Nostro. Dopo Protettore Letale, Venom è stato protagonista di ben 17 (avete letto bene, 17) testate, nessuna delle quali ha mai superato il sesto numero. Perché? Negli anni ’90 il mercato del collezionismo di comics americani era arrivato ad un volume considerevole e il numero #1 di una testata vale sempre di più dei successivi. E cosa c’è di meglio di un First Issue? Facile: DICIASSETTE FIRST ISSUE!
Ma il nostro simbionte non è sempre stato legato ad Eddie Brock e sono diversi gli ospiti che hanno stretto un legame con lui. Da Mac Gargan (aka Lo Scorpione), passando per la moglie di Eddie Brock, che costrinse il simbionte ad unirsi a lei per salvarle la vita, fino ad Angelo Fortunato, figlio del gangster Don fortunato, che acquistò Venom ad una esclusiva asta per villains. Ma tra questi, il più degno di nota rimane Flash “il bullo della scuola” Thompson, probabilmente uno dei personaggi che più è cresciuto tra tutti i comprimari che ruotano attorno a Peter Parker. Da bullo, a fan di Spiderman, a eroe di guerra mutilato, Flash entra in contatto con il simbionte attraverso un programma sperimentale dell’esercito americano. E così Flash torna all’azione, essendo l’unico a riuscire a tenere a bada il simbionte ed utilizzandone contemporaneamente i poteri, senza rischiare di impazzire ed uccidere nessuno… non per più di un ora.
Tornando ad oggi, ora non ci resta che vedere come Tom Hardy incarnerà Eddie Brock e come verrà rappresentato Venom in questo ennesimo cinecomics della Casa delle Idee. Quel che sappiamo è che il film attingerà dalle storyline Il Pianeta dei Simbionti e Protettore Letale.