Sembra una fake news, ma non è così. A dicembre è morto Gerald Cotten, 30enne fondatore di Quadriga CX, un istituto virtuale a metà tra una banca e un ufficio di cambio. Su Quadriga CX si potevano acquistare monete virtuali, scambiarle tra loro o riconvertirle in moneta reale. Il sistema era fin troppo sucuro perché adesso che il fondatore è morto nessuno sa come recuperare tutto il denaro depositat. Tra Bitcoin, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Bitcoin Gold, Litecoin ed Ethereum, Quadriga CX deve un totale di 166 milioni di euro ai propri 115mila utenti. solo una parte di essi (circa 46 milioni di euro) , sono in moneta reale e dovrebbero poter essere recuperati senza troppi problemi, mentre 120 milioni di euro sono virtuali, e qui inizia il problema.
Cotten ha protetto il suo Pc con crittografie avanzate e non ha scritto le passwords su nessun foglio. La vedova non seguiva gli affari del marito e non è a conoscenza di codici cifrati o password. Ogni tentativo di recuperare le password si è rivelato inutile, il tesoro è andato probabilmente perso per sempre, anche se i soliti complottisti hanno immaginato che Cotten avesse inscenato la sua morte per “rubare” i circa 120 milioni di euro ( ma c’è chi parla di 160) in moneta virtuale. La vedova ha però mostrato il certificato di morte del marito deceduto mentre era in India dove stava facendo il volontario presso un orfanotrofio per gravi complicazioni del morbo di Crohn di cui soffriva da tempo.