Estate! Vacanze! Sinonimo di gioia e di relax, ma non è così per tutti. Spesso per inciviltà e per malcostume, affinché la famiglia possa godersi le ferie in viaggio, il più fedele amico viene abbandonato al suo destino su una strada solitaria o, peggio, su un’autostrada trafficata incontro a morte certa e contemporaneamente costituendo un grave pericolo per gli automobilisti. Quante volte il cane, considerato alla stregua di un giocattolo per i bambini, quando è d’impaccio viene scaricato senza pietà, senza preoccuparsi della cattiveria che si fa a una creatura che ti ha dato tutto l’amore disinteressato e la fiducia di cui è capace! Questo orribile fenomeno si ripete ogni anno nonostante tutte le campagne di sensibilizzazione per rendere i cittadini più responsabili e anche noi vogliamo unire la nostra voce consigliandovi 5 film dove il migliore amico dell’uomo è protagonista, 5 film nei quali sono ben rappresentate tutte le splendide qualità che questo splendido animale possiede.
Torna a casa Lassie!
Torna a casa Lassie! è un film del 1943 tratto dall’omonimo romanzo di Eric Knight. Il regista è l’esordiente Fred McLeod Wilcox e nel cast troviamo Roddy McDowall e una giovanissima Elizabeth Taylor alla sua prima perfomance sul grande schermo.
“Torna a casa Lassie!” è la storia del profondo legame affettivo tra Joe, un ragazzino inglese dello Yorkshire, e il suo cane, una femmina di pastore scozzese.
A causa della grande depressione un operaio, rimasto disoccupato, è costretto a vendere il cane di suo figlio Joe al duca di Rudling, ma l’animale fugge ripetutamente per tornare dal suo padroncino, finché il duca decide di trasferirlo nella sua proprietà in Scozia a diverse centinaia di chilometri dalla casa del bambino. Lassie fuggirà anche da questo luogo con l’aiuto della nipote del duca, dispiaciuta per l’infelicità del cane e dell’ex padroncino. L’animale affronterà così un viaggio avventuroso e difficile per tornare alla sua casa d’origine.
Questo film dopo la sua uscita fece registrare un brusco aumento negli USA della vendita di cuccioli di pastore scozzese: dagli abituali 3000 annui a oltre 18.000. E’ una storia che esaltà le qualità di amore e di fedeltà di questa specie nei confronti dell’uomo e ci mostra quanto forte possa essere il legame tra l’essere umano e l’animale. Anche se la storia è romanzata bisogna ricordare che spesso sui giornali sono comparsi articoli che raccontano di cani abbandonati che hanno affrontato mille pericoli per ritrovare la strada di casa e alla fine ci sono riusciti e già questo dovrebbe servire di monito per i padroni senza scrupoli.
4 bassotti per 1 danese
4 bassotti per 1 danese è un film del 1966 diretto da Norman Tokar e prodotto dalla Walt Disney. Gli attori principali sono Dean Jones e Suzanne Pleshette.
Una giovane coppia di sposi, Fran e Mark Garrison, hanno una bassottina incinta. Il giorno del parto, presso lo studio del Dottor Pruit, l’animale dà alla luce tre cuccioli, ma il veterinario propone a Mark di portare a casa anche un cucciolo di danese che è stato abbandonato dalla madre. L’uomo, dapprima perplesso, accetta e nonostante le proteste della moglie alleva il piccolo che, a contatto con i bassotti, ben presto si convince di essere uno di loro. Ma fra un bassotto e un danese c’è una bella differenza e sarà questa l’origine di una serie di divertenti eventi che ci accompagneranno nello sviluppo del film.
“4 bassotti per 1 danese” è un film che tratta il rapporto tra uomo e cane in modo leggero e spesso comico, ma non per questo meno valido per mostrarci quanto queste creature siano dotate di una personalità e di un carattere diverso l’uno dall’altro. E’ un film per ragazzi ma che per non poche sfumature, è apprezzabile anche da un pubblico adulto: basti ricordare la memorabile scena dell’esposizione canina in cui sono mostrati molti cani e padroni che si somigliano sia per la fisionomia che per il look, d’altronde la stessa idea era stata già sfruttata sempre dalla Disney per una scena del film d’animazione “La carica dei 101” del 1961. E’ quindi un film godibile per tutta la famiglia che vi farà parteggiare spesso per il danese, gigante buono, rispetto ai piccoli, vivaci e dispettosi bassotti.
Beethoven
Beethoven è un film del 1992 diretto da Brian Levant. Nel cast troviamo Charles Grodin, Bonnie Hunt, Dean Jones, Oliver Platt e Stanley Tucci.
Due ladri rubano da un negozio di animali molti cuccioli di cani di razze diverse; uno di questi, un San Bernardo, riesce a fuggire e si nasconde in un cassonetto. Da qui si introduce poi in casa della famiglia Newton, dove i tre bambini sono subito pronti ad adottarlo. Nonostante le proteste del padre il cane resta in casa e viene battezzato Beethoven dal nome del musicista che tutti amano. Ben presto Beethoven diventa grande e invadente ma tutti ormai gli vogliono bene e come parte della famiglia ne risolve anche alcuni problemi. Purtroppo un giorno un veterinario privo di scrupoli crea una situazione in cui riesce a dichiarare Beethoven pericoloso e aggressivo e a costringere la famiglia a consegnarlo per farlo abbattere, ma le sue intenzioni sono tutt’altre: l’uomo poterà il cane in un laboratorio per esperimenti su animali. Ma non tutto è perduto perché l’amore dei padroni li porterà a scoprire l’inganno.
“Beethoven” è un film per famiglie ma che non manca di lanciare un messaggio contro l’utilizzo degli animali per la sperimentazione, in questo caso test di armi da fuoco. Spesso infatti ci arroghiamo il diritto di sopprimere vite di altre creature per futili motivi o per prove che potrebbero essere eseguite anche non su esseri viventi. A parte ciò “Beethoven” è una storia che non manca di evidenziare come una presenza canina, anche disastrosa e ingombrante come un San Bernardo, sappia entrare nel cuore di una famiglia di buoni sentimenti.
Io & Marley
Io & Marley è un film del 2008 basato sull’omonimo romanzo autobiografico di John Grogan. La pellicola è diretta da David Frankel, mentre gli attori principali sono Owen Wilson e Jennifer Aniston.
La trama vede protagonisti la coppia di neo-sposini Johnn e Jenny Grogan che, trasferitisi da poco in Florida, devono affrontare le difficoltà del matrimonio gestendo la nuova casa e le rispettive carriere. Quando Jenny comincia a parlare di figli John, spaventato, le regala un bellissimo cucciolo di Labrador Retriever per fare le prove generali. Il cucciolo, battezzato Marley sulle note del cantautore giamaicano, ha un temperamento vivace e travolgerà la vita dei Grogan invitando i coniugi a vivere il presente a dispetto del passato e del futuro e accompagnandoli per tutto il loro percorso di vita.
Il film è a tutti gli effetti una commedia familiare di cui il nostro amico a quattro zampe è protagonista titolare. Owen Wilson e Jennifer Aniston infatti si può dire che affianchino semplicemente l’attore canino, incredibilmente addestrato, spesso al centro di numerose gag al limite del cliché ma per questo sempre funzionanti: abbiamo mobili mordicchiati, cuscini spiumati e posteriori addentati. Il miglior amico dell’uomo è destinato a rubare ogni scena in cui appare a sorreggere la coppia in crisi: Marley azzera i problemi dei neosposini riacciuffandoli a un passo dal precipizio e dalla rottura. Ma il film non è fatto solo di comicità perché nel corso della visione si oscilla dalle risate alle lacrime ed è proprio il sapore agrodolce della pellicola ad aver catturato il cuore degli spettatori. Io & Marley ha ottenuto un enorme successo di pubblico perché sa bene quali corde toccare.
Hachiko
Hachiko – Il tuo migliore amico è un film del 2009 basato sulla storia vera del cane giapponese Hachiko e sul film nipponico del 1987 di cui è remake. Il regista è Lasse Hallstrom, mentre gli interpreti principali sono Richard Gere e Joan Allen.
La trama vede protagonista Parker Wilson, un professore universitario di musica che prende il pendolare per recarsi al lavoro. Una sera, al suo ritorno in stazione, trova un cucciolo di akita smarrito e decide di portarlo a casa con sé. La moglie Cate è inizialmente contraria a tenere il piccolo Akita inu per via del legame stabilito con il precedente cane di casa e chiede a Parker di affiggere volantini per la cittadina così da ritrovare il padrone del cucciolo, ma quando vede il legame d’affetto che suo marito e il cagnolino hanno da subito instaurato decide di arrendersi. Sulla medaglietta che il cucciolo porta al collo c’è un ideogramma,“Hachi”. Quello diventerà il suo nome. Ogni mattina Hachi accompagna Parker alla stazione per poi tornarvi il pomeriggio ad accoglierlo al suo rientro, ma un giorno Parker non torna e Hachi sarà lì ad attenderlo per i successivi dieci anni.
Come accade spesso nei lavori di Hallstrom, il film ha i toni ovattati di una favola in cui ogni inquadratura è confezionata come una cartolina illustrata. Lo sviluppo melodrammatico del film ruota attorno alla relazione tra il cane e l’uomo e la loro reciproca esplorazione. Richard Gere è moderato ma comunicativo, si perde negli occhi della sua co-star canina con tenerezza, l’intesa tra i due è palpabile. Dopo l’uscita di scena di Gere Hachi regge il peso del film tutto sulle sue spalle, riuscendo in maniera sorprendente ad esprimere tutto il dolore del suo personaggio. E’ impossibile trattenere le lacrime davanti a questa incredibile storia vera, una storia d’amore tra un cane e un essere umano. Si dice che il cane sia il più fedele amico dell’uomo e Hachi, in giapponese, significa “8”, simbolo di infinito e di infinita fedeltà.