C’era una volta… un re, una principessa, un gatto e tanti altri! Così cominciano la maggior parte delle fiabe. La fiaba è un racconto spesso tratto da narrazioni popolari che hanno per protagonisti o comunque coinvolgono personaggi fantastici e racchiudono un insegnamento. Di fiabe ce ne sono tante perché ogni paese e ogni regione ha le sue legate alla propria tradizione, ma vi sono stati degli scrittori che si sono specializzati in questo genere dedicando la loro vita a scrivere e arricchire storie tratte da spunti popolari. Ricordiamo Andersen, i fratelli Grimm, Perrault e non dimentichiamo grandi scrittori come Oscar Wilde che si sono cimentati in questa tipologia di racconti. Quindi la fiaba è un genere letterario di tutto rispetto e con delle precise connotazioni, tanto che ce ne sono moltissime che ormai hanno accomunato tutto il mondo occidentale. Data la grande diffusione di tali racconti anche il cinema ha voluto rendere omaggio alle fiabe con numerosi film ad esse ispirati, così io questa settimana vi voglio presentare 5 pellicole su questo argomento.
I fratelli Grimm e l’incantevole strega
I fratelli Grimm e l’incantevole strega è un film del 2005 diretto da Terry Gilliam. Il cast è composto da Matt Damon, Heath Ledger, Lena Headly e Monica Bellucci. La pellicola è stata candidata al Leone d’oro alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia dello stesso anno.
In questo film ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm, sono proprio i fratelli Grimm ad essere i protagonisti. I due si fingono esorcisti e sfruttano la superstizione dei contadini in una Germania ottocentesca occupata da Napoleone. Uno dei due scrive fiabe, l’altro ama più divertirsi ma la loro fama e abilità fa sì che vengano incaricati dalle autorità francesi di risolvere il mistero della sparizione di dieci bambini nel villaggio di Marbaden presso la foresta. Nell’impresa vengono aiutati da Angelika, esperta cacciatrice e presto scopriranno nel bosco una torre in cui è celata una regina/strega che cerca di riconquistare col sangue degli innocenti la bellezza perduta. La trama si complica con l’arrivo di un cacciatore/lupo mannaro e di diversi incantesimi che la regina/strega ha posto nel bosco. Ma come in tutte le fiabe che si rispettano bontà, cattiveria e magia si intersecano e ci portano dopo tante avventure al lieto fine.
E’ un film classificato a volte come fantasy, a volte come azione/avventura. Il regista visionario Terry Gilliam dà un’ulteriore prova delle sue capacità nel confezionare una storia originale che però rispetta i veri canoni delle fiabe. I cattivi sono proprio cattivi e devono spaventare, come devono spaventare gli eventi che si susseguono che spesso rasentano lo stile horror. I buoni, che possono anche essere dei furbi buontemponi ma dal cuore d’oro, devono far trionfare il bene anche usando la violenza, ma alla fine tuttii tasselli devono tornare al loro posto per poter arrivare a…e vissero felici e contenti.
Hansel e Gretel – Cacciatori di streghe
Hansel e Gretel – Cacciatori di streghe è un film del 2013 scritto e diretto da Tommy Wirkola. Nei panni di Hansel e Gretel troviamo Jeremy Renner e Gemma Artenton.
I fratelli Hansel e Gretel, quindici anni dopo essere scampati alla disavventura nella casetta di marzapane, sono divenuti due spietati cacciatori di streghe, i più bravi sulla piazza, tanto da venire chiamati dal sindaco di un paesino per indagare sulle numerose sparizioni di bambini che si stanno verificando. Ora che i due sono diventati i vigilantes supremi dovranno affrontare un male molto più grande e pauroso delle streghe: il loro passato!
Tra i molti modi di gestire la parentela con la fiaba di riferimento, il regista sceglie di usarla semplicemente come base per raccontare cosa sia successo dopo la storia a noi tutti nota. Wirkola crea un universo adatto al gusto contemporaneo, reimmaginando un passato filtrato dallo stile e dalla moda moderni. La storia è ambientata in una cornice medievale rivisitata in cui troviamo fucili multicanna, grammofoni, diabete curato con iniezioni, abiti molto fashion e altri dettagli anacronistici in stile steampunk che sottolineano come il blockbuster hollywoodiano stia cercando di rifarsi sempre più spesso all’universo dei fumetti e in particolare a quello delle graphic novel . Spesso indeciso tra tono scanzonato e truculenza splatter, Wirkola calca l’acceleratore sulle cupe atmosfere delle fiabe dei Grimm, ma alla storia, esile ed elementare, avrebbe giovato qualche combattimento in meno e qualche approfondimento in più. D’altra parte, in un’intervista Jeremy Renner ha dichiarato che il film non ha nulla di serio, è puro “escapismo” pensato solo per divertire il pubblico. E, visto il box office, ha funzionato dato che si parla di un sequel.
Come d’incanto
Come d’incanto è un film del 2007 diretto da Kevin Lima e prodotto dal Walt Disney. Gli interpreti principali sono Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden.
E’ la storia di una principessa che vive in un mondo fiabesco e animato in attesa del principe azzurro da baciare e da sposare e quando lo ha trovato la cattiva matrigna del principe la spinge in un pozzo. Ma il pozzo altro non è che la via per il mondo reale e la principessa Giselle si trova catapultata a Times Square in abito nuziale. Dopo aver cercato invano rifugio nel castello di un cartellone pubblicitario, Giselle viene aiutata da un avvocato divorzista, Robert, che non crede nelle favole. Intanto il principe, avvisato da Pip, lo scoiattolo di Giselle, si getta con questo nel pozzo per raggiungere l’amata, ma la matrigna invia loro dietro un servitore con tre mele avvelenate. Seguiranno molte avventure che faranno comprendere a Giselle di non essere fatta per il mondo delle fiabe e a Robert che le fiabe esistono.
“Come d’incanto” è un film a mezza strada tra la commedia sentimentale, il musical e il film d’animazione, con una forte dose di effetti comici. E’ anche questo un mix tra diverse fiabe: prende ispirazione soprattutto da “Biancaneve” e da “La bella addormentata”, basti pensare alla scena in cui Giselle si fa aiutare a pulire la casa di Robert da topi e scarafaggi o quella in cui la matrigna cattiva si trasforma in un enorme drago. Il lato comico è rappresentato soprattutto dalla figura del principe che rimane legato allo stereotipo delle fiabe sia per il comportamento che per il modo di esprimersi e tutto ciò farà sì che Giselle si riconosca donna con una sua volontà ben precisa e si distacchi dal cliché delle principesse alla perenne ricerca del principe azzurro, mentre il principe sarà messo in ridicolo e se ne tornerà nel mondo delle fiabe.
In compagnia dei lupi
In compagnia dei lupi è un film del 1984 ispirato alle storie sui lupi mannari presenti nella raccolta di racconti “La camera di sangue” di Angela Carter. La pellicola è diretta da Neil Jordan e vede tra i protagonisti Sarah Patterson e Angela Lansbury.
Rosaleen è una graziosa adolescente a cui spesso piace straniarsi dalla realtà. Per farlo si lascia scivolare fra le braccia di Morfeo e la giovane si trova così a vivere sospesa tra realtà e fantasia in una foresta da fiaba! Qui, pur prestando estrema attenzione ai numerosi racconti della nonna stralunata che le sconsiglia le frequentazioni con il sesso opposto, decide di abbandonare il sentiero già tracciato e sicuro per dirigersi verso le incertezze delle scorciatoie che conducono nell’oscurità del bosco, determinata a raggiungere a tutti i costi la piena consapevolezza della propria maturità…soprattutto sessuale.
“In compagnia dei lupi” è la versione inquietante, stravagante e pseudo-horror della fiaba di Cappuccetto Rosso a cui Neil Jordan (Intervista col vampiro), allora semi-esordiente, ha voluto a tutti i costi dare un profumo di intenso erotismo. L’idea di accostare una figura come quella di Cappuccetto Rosso alla licantropia e all’erotismo è assolutamente geniale! E’un film basato sul percorso formativo di un’adolescente curiosa e meno ingenua di quel che sembra. Tra i punti di forza troviamo sicuramente l’ambientazione nel piccolo villaggio immerso nel bosco, completamente ricostruito in studio, con la sua atmosfera claustrofobica e spiazzante che rasenta l’horror! Unica nota dolente la struttura criptica e metaforica fatta a scatole cinesi, che spesso rischia di penalizzare il ritmo della pellicola.
Into the Wood
Into the Wood è un film del 2014 tratto dall’omonimo musical di Stephen Sondheim. La pellicola è diretta da Rob Marshall e il cast è composto da Meryl Streep, Emily Blunt, Anna Kendirck, Chris Pine, Johnny Depp.
“Into the Wood” è un vero e proprio cocktail di fiabe perché, utilizzando come filo conduttore i desideri di alcuni abitanti di uno stesso paese, crea una serie di avventure e di intrecci ispirati a Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Jack e il fagiolo magico e Raperonzolo. I protagonisti sono un panettiere con la moglie spinti dal desiderio di avere un figlio e una strega che ha gettato su di loro un maleficio di sterilità. Proprio per sciogliere tale maleficio i due devono portare alla donna, per ridarle la perduta bellezza, quattro oggetti: un mantello rosso come il sangue, dei capelli biondi come il grano, una mucca bianca come il latte e una scarpetta pura come l’oro. Lo sviluppo della storia si alternerà tra i venti caratteristici delle quattro fiabe che si intersecano per creare una trama originale e ironica.
Questa storia nasce nel 1987 da un’idea del compositore Stephen Sondheim e del paroliere James Lapine che insieme creano un musical appunto ispirato a Perrault e i fratelli Grimm. La struttura del film resta fedele a quella del lavoro originario senza cadere nello stereotipo smielato dei film disney e conserva la crudezza a volte anche forte propria delle fiabe da cui deriva. Il bosco è anche una metafora della vita e il luogo in cui i personaggi, allontanandosi dal sentiero conosciuto, impareranno a crescere, scopriranno l’aspetto effimero dell’esistenza e capiranno che la realtà è fatta sia di luci che di ombre e bisogna accettarle entrambe.