Bollywood è la mecca del cinema indiano.
Bollywood fusione tra Hollywood+Bombay (ora Mumbai)
Sebbene tutta l’India, per i colori e la location sembra un enorme set cinematografico, la terra dove si va per “cercare se stessi” è una macchina macina-film che supera quella americana. Non so se in India troverete voi stessi, ma di certo vi imbatterete nei suoi film. Oltre 1000 produzioni, il maggior studio è il Ramoji Film City, nulla da invidiare alle care e vecchie Paramount o Warner, ma la produzione indiana è di gran lunga superiore. Le produzioni sono più colorate, più canterine, più lunghe (minimo durano 2 ore, quelli brevi), e meno peccaminosi.
Da un po’ di tempo mi sono appassionato alle loro storie su pellicola (che per un paese a maggioranza induista sono anche abbastanza spinte; non certo come le produzioni americane, e non sono eccessivamente caste come quelle arabe). Ho cercato per voi i film di Bollywood a tema LGBT, e, strano a dirsi ne ho trovati un discreto numero. A Bollywood lo scomparto gay ha la sua fetta di mercato e si è ritagliato il suo spazio al cinema.
Dopo averne visionati alcuni, ve li elenco qui.
Badhaai Do (2022). I protagonisti sono Rajkummar Rao e Bhumi Pednekar, che a noi i loro nomi non dicono nulla, ma devono esser delle star. Li ho visti in tantissimi film, e sempre come protagonisti.
Trama: Invece di svelare la propria omosessualità alle loro famiglie, Shardul e Suman stringono un matrimonio di convenienza per placare i sospetti dei loro genitori, ma il caos scoppia quando la fidanzata di lei viene a stare da loro. Classica commedia equivoci con coming out dietro l’angolo.
Shubh Mangal Zyada Saavdhan (2020). Anche in questo caso il protagonista Ayushmann Khurrana, è una star del settore. Bello e dal fisico perfetto, e con una bella voce. Il film poggia sull’ avvenenza dei protagonisti.
Trama: Aman e Kartik, una coppia gay, affronta una lunga e difficile strada verso la felicità mentre combattono l’opposizione della famiglia di Aman. Tuttavia, Kartik non è disposto a fare un passo indietro finché non sposa Aman.
Margarita, with a Straw (2014.) Un drama, ossia una storia di coraggio, la protagonista è affetta da paralisi e omosessuale, non credevo di trovare in “ india” un film del genere. Bello e coraggioso
Trama: Una studentessa universitaria di Delhi afflitta da paralisi cerebrale lascia l’India per la New York University, dove si innamora di un giovane attivista.
Sheer Qorma (2021). Questo qui è un cortometraggio indiano del 2021. Drama LGBT romance. Un gioiellino LGBTQA+, piccolo e delicato come i fori della sua terra. Ma per la storia, i costumi e un concetto del peccato troppo diverso da quello occidentale mentalità e difficile (donne di colore, lesbiche, musulmane e resilienti è impossibile immedesimarsi.
Trama: Il film ruota intorno all’amore tra due donne, una lesbica e l’altra non binaria. Con tutti i problemi sociali, di apparenza e religioni che ne conseguono.
Time out (2018). Forse quello dai toni più occidentali. Sembra un film di Ozpetek (Mine Vaganti). La famiglia indiana moderna che affronta il “caso” omosessuale in famiglia. Meno bigotto rispetto a ciò che mi aspettavo.
Trama: Cresciuto nel bozzolo dell’élite di Delhi, un quattordicenne è costretto a mettere in discussione la sua visione della vita e dell’amore quando il fratello maggiore annuncia la sua omosessualità. E ciò sembra incrinare il rapporto con il fratello finora perfetto.
Innamorati a Chandigarth (2021).Uun film con protagonista una donna trans. Un drama gay a tutti gli effetti, cn colpi bassi, cattiverie, drammi familiari e lieto fine. Un po’ banale per il nostro palato occidentale abituato a ben altro.
Trama: Manu, un culturista di Chandigarh, in India, si innamora di Maanvi, un’insegnante di Zumba. Tutto sembra andare per il meglio finché una rivelazione improvvisa non provoca scompiglio nella loro storia d’amore.
Tenuto conto che la prima volta che Bollywood ha trattato il tema dell’omosessualità con i più prestigiosi attori era il 1998 con un film diretto da Deepa Mehta, Fire (Il fuoco) di strada ne ha fatta e tenendo conto delle innumerevoli sovrastrutture mentali e religiosi a cui sono sottoposti. I film , e ne ho scelti di tutti i generi, lanciano sempre un bel messaggio. Prevale il sentimento e meno il sesso e il doppio senso forzato.
Negli ultimi anni si sono visti molti cambiamenti nel cinema indiano: grandi nomi hanno iniziato ad interpretare gay nei film (vedi i citati Rajkummar Rao e Ayushmann Khurrana). Resta questo un buon inizio per un paese in forte espansione ( in tutti i sensi)