Trama: Otto racconti di fantasmi scritti da autori noti, provenienti da diverse aree geografiche: gli irlandesi Joseph Sheridan Le Fanu e Oscar Wilde, il francese Guy De Maupassant, l’inglese Jerome K. Jerome, lo spagnolo Gustavo Adolfo Bécquer, gli americani Robert E. Howard e Edgar Allan Poe e il cinese Tcheng Ki-Tong. Tutti scritti tra la metà dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento. I toni drammatici e inquietanti sono accompagnati, nella maggior parte dei racconti, a ironia e comicità, perché ridere è uno dei modi migliori per allontanare la paura, e perché ogni situazione drammatica o inquietante ha in sé i germi del grottesco. Il progetto ben riuscito di due talentuosi fratelli: le illustrazioni, infatti, sono di Maurizio Quarello il cui segno surreale e incisivo è in perfetta sintonia con le atmosfere tenebrose e allo stesso tempo ironiche di questi racconti, scelti, curati e adattati da Serenella Quarello.
Orecchio Acerbo
Recensione: “A volte ritornano”, ed io aggiungerei “meno male”. Già, è così bello riscoprire i classici, gli autori a cui i moderni scrittori del genere horror si sono ispirati ed hanno tratto insegnamento.
Il volume, a cura di Serenella Quarello, raccoglie otto intramontabili racconti di celebri autori, tra cui Guy de Maupassant, Joseph Sheridan Le Fanu, Oscar Wilde ed Edgar Allan Poe: una straordinaria finestra sul mondo gotico. Si tratta di racconti per lo più famosissimi, altri si sono rivelati una enorme scoperta.
L’antologia mi ha tenuta compagnia un’intera serata, in primis perché non sono molte pagine, ma soprattutto perché non riuscivo a smettere di leggere ed alla fine, avrei voluto un libro più corposo per continuare ad esplorare la letteratura “da brivido” che pure essendo di stile classico, non ha rivali.
Le storie selezionate esplorano temi come l’amore e la morte, la realtà e l’immaginazione, spesso intrecciando elementi drammatici con toni ironici e grotteschi un esempio ne è “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde che in alcuni momenti assume tratti davvero comici.
Il mio preferito è “La morta” di Guy de Maupassant: un vero capolavoro che illustra quante menzogne nascono dai vivi e quante verità ci svelano i morti.
Elemento caratteristico dell’opera è rappresentato dalle illustrazioni di Maurizio A.C. Quarello, le cui immagini evocative e dettagliate, grigie e sfumate, contribuiscono a creare un’atmosfera d’impatto.
Degno di essere segnalato è il tipo di lettering che evidenzia passaggi chiave dei racconti.
Una grandiosa celebrazione della letteratura fantastica del XIX e XX secolo, imperdibile.