Negli ultimi anni – ma, forse, è meglio dire addirittura negli ultimi decenni -, il mondo della televisione si è incamminato lungo una discesa che porta diretta, e spesso in diretta (sigh!), negli abissi del trash, tra reality shows e talk shows di dubbia utilità. La cultura, sul piccolo schermo, sembra quasi diventata una dimensione così desueta da apparire fuori luogo e sono pochi coloro i quali sono pronti a scommettere su contenuti di qualità e di alto profilo. In questa situazione generale, però, fortunatamente, emergono delle eccezioni importanti e, in tal senso, una delle primissime figure che ancora possiamo citare è quella del magnifico Piero Angela, amato e apprezzato da intere generazioni. Oggi, 22 dicembre, nel giorno del suo compleanno (91 anni portati divinamente), vogliamo, pertanto, cogliere l’occasione per omaggiarlo, ripercorrendo insieme alcune tappe della sua eccellente carriera.
Figlio del medico e antifascista Carlo Angela, Piero, negli anni Cinquanta, iniziò a lavorare alla Rai come cronista del Giornale Radio. Successivamente, diventò corrispondente del Telegiornale, per poi approdare alla presentazione della prima edizione del TeleGiornale delle 13.30. Nel ’76, egli fu pure il primo conduttore del TG2.
Alla professione di giornalista, però, Angela, già sul finire degli anni Sessanta, accostò quella del divulgatore scientifico e culturale. A partire dal ’68, non a caso, lo studioso aveva cominciato a girare una serie di documentari sul progetto “Apollo” e, dunque, sull’imminente arrivo dell’uomo sulla Luna , dal titolo “Il futuro nello spazio”. Partì da qui, quindi, la sua attività di realizzazione di programmi dal contenuto culturale ed educativo, giungendo a creare, fino a oggi, circa un centinaio di trasmissioni sempre molto curate e attente. Nel 1981, il giornalista fece nacsere “Quark”, la prima rubrica scientifica televisiva destinata al grande pubblico. Il programma, con la sua capacità di trattare argomenti complessi in maniera chiara e immediata, ebbe un successo enorme, tanto che videro la luce altre trasmissioni affini in specifici settori quali, “Quark speciale”, “Il mondo di Quark”, “Quark Economia”, “Quark Europa”. E poi ancora “Pillole di Quark”, ovvero 200 brevi servizi da 30 secondi, mandati in onda durante le varie programmazioni di RaiUno, e “Quark italiani”, cioè una cinquantina di documentari affidati a vari autori italiani, tra i quali alcuni su animali e natura messi a punto dallo stesso Piero insieme al giovane figlio Alberto, che all’epoca era impegnato in studi di paleoantropologia in Africa.
Dopo altri programmi, nel 1984, il divulgatore, nel Foro Italico, girò sei trasmissioni in diretta, con gli spettatori, riunendo autorevoli scienziati e vari personaggi del mondo del cinema e della musica.
Tra il 1986 e 1987, invece, dal Palazzetto dello Sport di Torino, con una platea di migliaia di persone, Piero Angela mandò in onda, in prima serata, varie puntate sui temi, sempre più attuali, del clima e dell’atmosfera.
Dopodiché, di nuovo in collaborazione con il figlio, lo scrittore realizzò tre serie televisive, le quali vennero persino riprese in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Parliamo de “La Macchina meravigliosa “, incentrata sulla scoperta del corpo umano; “Il pianeta dei dinosauri”, ambientata nella preistoria; “Viaggio nel cosmo”, interamente nello spazio.
Dal 1995, Angela è autore e conduttore di “Superquark”, dal quale, come nel caso di Quark, vennero fuori speciali – per l’appunto, gli “Speciali di Superquark”-, e puntate su argomenti specifici di grande interesse. Altro suo programma di successo, poi, è “Ulisse” che, dal 2001, è condotto da Alberto Angela, che ne è coautore insieme al padre.
Tuttavia, al di là della televisione, lo scrittore, a tutt’oggi, svolge la sua attività di divulgazione, oltre che attraverso i libri (più di 30 sono i suoi volumi, tradotti in tante lingue) pure su quotidiani e riviste, come il mensile “Quark” e la rubrica “Scienze e società” su “Tv Sorrisi e Canzoni.
Egli ha fondato anche il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), un’organizzazione che si pone come obiettivo quello di verificare la veridicità degli eventi apparentemente ispiegabili.
Come tutti sappiamo, il grande testimone di Piero è stato raccolto, in maniera molto egregia da suo figlio, il quale ha saputo cogliere sapientemente gli insegnamenti del papà. Basti pensare che Albeto Angela è, indiscutibilmente, uno dei personaggi più amati dagli italiani; i suoi programmi possono vantare, ogni volta, diversi milioni di telespettatori e questo è sicuramente un dato positivo e incoraggiante di cui essere felici.