Intere generazioni, tornando da scuola o dall’università, a ora di pranzo, si sono sintonizzate su Italia 1 per vedere quella che è stata ed è, a tutt’ora, la serie animata con più successo al mondo, I Simpson. A dire il vero, le esilaranti vicende della famiglia più irriverente della storia della TV, in maniera trasversale, sono state capaci di attirare non solo i più giovani, ma pure gli adulti. Con il caratteristico colore giallo dei personaggi, il linguaggio politicamente scorretto, la satira sulla società americana e la sferzante critica sociale, I Simpson si sono imposti al grande pubblico divenendo un vero e proprio fenomeno.
Ebbene, a tal proposito, forse non tutti sanno che la serie debuttò per la prima volta sul piccolo schermo proprio il 19 aprile del 1987, ben 33 anni fa. In effetti, inizialmente, I Simpson vennero proposti sotto forma di cortometraggio dal titolo Good Night, il quale venne trasmesso come contributo dentro al Tracey Ullman Show, ovvero un varietà condotto dalla Ullman, una popolare attrice comica. Successivamente, i corti -della durata di circa un minuto – vennero proposti per due anni e trasmessi negli intermezzi pubblicitari. I disegni però non erano quelli che conosciamo oggi, in quanto gli animatori si limitarono a ricalcare gli schizzi di base di Groening, il fumettista ideatore.
L’enorme successo convinse, però, la Fox a portare il cartone in prima serata con episodi di mezz’ora e la prima stagione partì nel dicembre del 1989. Ad essa seguirono altre stagioni, per un totale di 31 fino a ora, le quali rappresentano un vero e proprio record. I Simpson, infatti, con gli oltre 600 episodi, sono la più lunga sitcom e serie animata statunitense mai trasmessa, avanti pure a I Flinston.
Come si diceva, l’ideatore di Homer, Marge, Lisa, Bart e la piccola Meggie fu il fumettista Matt Groening, il quale cominciò la sua carriera sui principali settimanali americani con la divertente striscia Life in Hell. La sua notorietà e l’apprezzamento per lui crebbero al punto che egli venne assunto alla Fox con l’idea di trasporre sul piccolo schermo i suoi lavori. Groening decise allora di creare un nuovo soggetto incentrato, appunto, su un nucleo familiare che, fin dall’impatto visivo, avrebbe dovuto suscitare curiosità nel pubblico. Per questo scelse come colore della pelle il giallo, immaginando la reazione di chi li avrebbe visti la prima volta, magari pensando a un problema tecnico della televisione.
Nell’elaborazione, l’autore fu ispirato dalla sua infanzia. Non a caso, Springfield, la città immaginaria ricca di personaggi esilaranti, dove tutto è ambientato, richiama l’omonima cittadina dell’Oregon dove Groening ha vissuto da piccolo.
Per via della sua qualità, che tutti abbiamo avuto modo di riscontrare, nel corso degli anni, il cartone ha ottenuto una serie riconoscimenti importanti dedicati al piccolo schermo e al cinema. Basti pensare, ad esempio, agli oltre 23 Emmy Awards fino alla stella nella Hollywood Walk of Fame.
I Simpson hanno inoltre influenzato diverse altre serie animate per adulti prodotte dalla metà degli anni novanta in poi; un esempio sono I Griffin. Nel 2002, poi, la rivista TV Guide ha classificato la sitcom all’ottavo posto tra i migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Come sappiamo, in Italia, la serie viene messa in onda dalla Mediaset. Per qualche anno, all’inizio, fu trasmessa da Canale 5, mentre dal 1997 in poi essa è sempre su Italia 1, nella fascia che va dalle 14 alle 15. La voce italiana di Homer per 23 stagioni è stata quella di Tonino Accolla, il celebre doppiatore purtroppo venuto a mancare nel 2013.