“Fred Bongusto è stato un artista affascinante, un cantante moderno, con un suo particolarissimo timbro vocale. Aveva anticipato i tempi con quel suo modo di comunicare utilizzando molto la voce, come accade oggi”. Con queste parole, all’indomani della sua morte, Mogol ha ricordato Fred Bongusto, per il quale aveva scritto due brani: Il nostro amor segreto e Chi ci sarà dopo di te.
L’8 novembre di due anni fa, veniva a mancare, a Roma, dopo lunghi anni di malattia, colui il quale ha fatto sognare e innamorare intere generazioni con le sue canzoni eleganti e romantiche, esaltate e impreziosite dalla sua voce calda e confidenziale, nello stile dei crooner americani. Ispiratosi dichiaratamente all’influenza musicale di Louis Armstrong, ma anche di Frank Sinatra, Fred Buongusto è stato, senza ombra di dubbio, uno dei più amati cantanti d’Italia e il suo nome è indissolubilmente legato alla canzone italiana degli anni Sessanta.
Alfredo Antonio Carlo Buongusto, in arte Fred Bongusto, nacque il 6 aprile del 1935 a Campobasso, città alla quale dedicò una canzone dal titolo Campobasso e il gabbiano. Egli debuttò, nel 1960, con Bella bellissima ma il successo arrivò con il lato B del suo primo 45 giri, Doce doce, cantata in napoletano, con il quale appunto conquistò il grande pubblico. Indimenticabili e numerosi furono i suoi omaggi alla musica napoletana, così come quelli alla cosiddetta bossa nova brasiliana.
La sua canzone più famosa – non solo in Italia ma in tutto il mondo-, però, è di certo Una rotonda sul mare. Questo brano fu composto da Aldo Valleroni, Pietro Faleni e Franco Migliacci e fu inserito anche nella colonna sonora del film Vaghe stelle dell’Orsa… di Luchino Visconti. Per chi non lo sapesse, la rotonda che, nel 1964, ispirò questo capolavoro, emblema della musica romantica, è quella in stile Belle Epoque sul litorale di Senigallia.
Oltre alla celeberrima Una rotonda sul mare, tra i suoi successi vanno annoverati anche Malaga, Spaghetti a Detroit, Amore fermati, Tre settimane da raccontare, Prima c’eri tu. Nel 1976 e nel 1977, il cantante, inoltre, realizzò altri due successi che sono rimasti nella memoria collettiva: La mia estate con te e Balliamo poi tradotta in spagnolo e diventata ascoltatissima pure in Sud America, soprattutto per l’interpretazione che ne fece Manolo Otero.
Nel corso della sua lunga carriera, il musicista collaborò con artisti internazionali tra cui Chet Baker, Don Costa, Toquinho, Vinicius de Moraes e Antonio Carlos Jobim
In aggiunta, Bongusto realizzò pure numerose colonne sonore, tra cui quella di Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Ma egli lavorò anche con Dino Risi, Salvatore Samperi e Alberto Lattuada.
Nell’89, il cantante partecipò al festival di Sanremo con Scusa. La sua ultima apparizione in pubblico, invece, è stata il 21 aprile 2013, a Roma, in un concerto in memoria di Franco Califano, scomparso qualche giorno prima, che aveva scritto per lui Questo nostro grande amore.
Oltre che alla musica, Bongusto fu anche un grande appassionato di antiquariato e arti grafiche e, non a caso, si iscrisse all’Università di Napoli per conseguire laurea in Beni Culturali.