Si sta avvicinando quel periodo dell’anno nel quale tutti sentiamo l’irrefrenabile bisogno di accudire, stare al caldo, con gli affetti, giocare, condividere; ci sembra quasi obbligatorio vedere un cucciolo “sotto l’albero”: i genitori si fanno convincere dai figli, la minaccia di futuri ulteriori lock-down e le zone dalle varie sfumature dall’arancio al rosso ci lasciano la convinzione di avere tempo e modo per dedicarci completamente ad un nuovo membro della famiglia.
Dal criceto al coniglio, dal gatto al cane, dal pappagallo all’iguana, vengono passati al vaglio tutti gli animali di ogni specie e razza.
Quello che invito, come sempre, a fare è di non lasciarsi trascinare solo ed unicamente dall’onda emozionale che ci porterebbe a schiacciare il naso sulla prima vetrina di un negozio qualunque di animali che sia “cucciolificio” e che ci indurrebbe a scegliere per caratteristiche prettamente estetiche di “morbidezza”, “piccolezza” o “tenerezza”.
Se ci sentiamo realmente pronti ad accogliere un nuovo compagno di vita in famiglia dobbiamo farlo in piena coscienza e consapevolezza, consultando prima medico veterinario, volontari esperti nel settore e, solo nel caso del cane, anche un educatore cinofilo che possa guidarci in questa scelta.
La cosa più logica da fare è creare un abbinamento armonioso tra il nostro sistema di vita familiare, le nostre abitudini e le necessità dell’animale.
Quello che possiamo fare è stilare una lista di risposte a queste domande: quanti componenti ha la mia famiglia? Quanto tempo possiamo realmente dedicare al nostro pet quando la vita tornerà ai normali ritmi? Quanta disponibilità economica possediamo per eventuali spese mediche e di mantenimento? Tutti i componenti sono felici di accogliere in casa un animale ed incrementare impegni e pulizie?
Queste poche semplici domande potrebbero già aiutarci nel fare una scrematura o addirittura nel decidere se siamo pronti o meno.
Una cosa che dobbiamo, però, sempre e comunque tenere in considerazione e che le esigenze del piccolo arrivato muteranno, così come il suo carattere e la sua gestione, quindi dobbiamo essere pronti ad aggiornarci, e modificare le nostre abitudini.
Non possiamo pensare, come spesso accade, di adottare un animale in “prova” per poi rispedirlo al mittente qualora la cosa “non funzioni”, un adozione non dovrebbe mai essere “reversibile”, perché se ben seguita sarà definitiva.
Basti pensare che una buona percentuale di animali superati i primi mesi di vita cambia almeno 3 “sistemazioni” rispetto a quella originaria; facilmente immaginabili le ripercussioni sulla salute psico-fisica.
Errato anche credere che più piccolo sia l’animale da accogliere più semplice sia la sua gestione, un esempio: molti genitori credono che un coniglietto sia il perfetto compagno di giochi per i bambini e che comporti spese minime ed il confinamento in una gabbietta… niente di più errato! Si tratta di animali delicatissimi, territoriali e che necessitano di libertà h 24 e visite specialistiche da esperti in esotici e non convenzionali. Questo è solo un minimo esempio di quanto sia fondamentale informarsi prima di compiere questo gesto, splendido, ma decisamente importante ed impegnativo; quindi a natale se desiderate un peloso cucciolo che riscaldi le vostre giornate o dei vostri pargoli acquistate un pupazzo da microonde e solo quando sarete convinti passate ad un essere vivente, ricordando, però che un qualunque pet, può arricchire la vita di vostro figlio, nipote ecc. solo se considerato come un compagno di crescita e se ne si rispettano le esigenze!