Nella settimana che segue la Domenica delle partite scudetto non giocate, di allenatori solitamente isterici tranquilli spettatori di una non partita, di presidenti assenti allo stadio il giorno del probabile scudetto e di portieri pluridecorati degni imitatori del peggior Bandieri, come del resto preannunciato dalla sua signora, dopo i cinque palloni rifilati al Toro a domicilio, tocca alla Fiorentina scendere al San Paolo a raccogliere palloni dalla propria rete. Si sa, qui a Napoli amano la buona cucina e anche la buona pasticceria: i biscotti, secchi e “ammazzaruti” ai napoletani non piacciono, preferiscono i baba’ di Insigne e le sfogliatelle di “Ciro”Mertens, fresco di rinnovo. Saranno quattro alla fine,pochi per la mole di occasioni creata: il solito spettacolo il Napoli, manifesta la superiorità mostrata nell’arco della gara, Viola presa a pallonate sin dall’inizio e battuta con un no contest senza nemmeno sforzarsi troppo. Guardare le gare del Napoli è un piacere anche per i tifosi delle altre squadre: il campionato italiano offre ben poco oltre lo spettacolo offerto dai partenopei, quasi sicuri terzi alla fine del torneo: una bestemmia finire alle spalle di una Roma sponsorizzata e spinta in avanti da orrori arbitrali, miriadi di rigori regalati e fuorigioco non visti (ultimo quello di oggi pomeriggio a Verona). Ma bisogna accettare il verdetto della classifica, con una sola partita da giocare le speranze dei napoletani di evitare i preliminari di Champions sono ridotte al lumicino.
Dura sette minuti la resistenza della Fiorentina: il gol del vantaggio lo segna Koulibaly, su azione d’angolo. Secondo centro stagionale per il gigante senegalese, pronto al tap in dopo la respinta di Tatarusanu su Hamsik. Non si danna l’anima più di tanto la squadra di Mister Sarri, sa che prima o poi il gol arriverà: lo manca due volte Mertens che calcia fuori dopo aver saltato l’estremo viola e poi è fermato dal palo su splendido tiro a giro. Lo trova Lorenzinho che batte il portiere rumeno dopo splendida azione alla mano dei partenopei. Due a zero all’intervallo e toscani groggy.
Fare la sola cronaca della partita sarebbe noioso: va dato merito alla Fiorentina di non arrendersi e le mosse offensive di Paulo Sousa sono coraggiose ma sanno di condanna. Il terzo gol, realizzato da Mertens, scaturisce da un altro corner ed è favorito da una papera di Tatarusanu. I viola accorciano con Ilicic prima del definitivo 4-1 ancora del belga amatissimo al San Paolo.
Il resto è accademia: standing ovation per il capitano Hamsik, idem per il portentoso folletto belga a quota 27 reti in campionato. La domanda nasce spontanea: se avesse giocato centravanti dalla prima giornata i 36 gol del Pipita avrebbero resistito??
Alla fine è festa per tutti, il popolo del San Paolo offre il meritato tributo ai suoi beniamini: “Un giorno all’improvviso” torna a riecheggiare nell’impianto di Fuorigrotta. Un inno alla gioia, un modo per ringraziare i giocatori e l’allenatore per tutto quello che hanno mostrato quest’anno. Quasi cento i gol realizzati in campionato, quattro giocatori in doppia cifra, goleade a ripetizione in casa e fuori, Mertens in corsa per il titolo di capocannoniere…insomma una stagione bellissima e “rovinata” solo dalle due eliminazioni subite in coppa contro due squadre oggettivamente più forti, anche se grida vendetta l’andata di Coppa contro la Juve.
Si chiuderà a Genova sponda Samp, una gara che saluterà questa stagione con un terzo posto agrodolce, ma con la consapevolezza che questo Napoli potrebbe superare i preliminari in pantofole contro qualsiasi avversario: ci riproveremo l’anno prossimo, con Sarri e, speriamo, con tutti i protagonisti del circo Napoli.