“Napule è mille culure, Napule è mille paure, Napule è nu sole amaro, Napule è addore e Mare”. Si conclude così la canzone più emozionante, che tocca le corde della sensibilità partenopea, di un grande cantautore napoletano che ci ha lasciato appena un anno e mezzo fa, Pino Daniele. Una dedica, specchio della nostra Napoli, descritta con docile sincerità. A lui si deve la memorabile passione per la sua meravigliosa e amara città, esplicata nella musica. Ed è per questo motivo che il 29 giugno è stato inaugurato il Museo della Pace, all’interno dell’ex Grand Hotel de Londres in Piazza Municipio, o MAMT, acronimo di Museo, Arte, Musica e Tradizioni del mediterraneo, e nella sua traduzione dal napoletano “madre“, colei che accoglie. Nel Museo, voluto dalla Fondazione Mediterraneo, allo scopo di raccontare la musica, il cibo, la religione, le tradizioni, gli arredi, la scienza che uniscono i popoli che abitano il bacino attraverso un percorso interattivo che si suddivide in cinque piani da visitare, è stata allestita un’area interamente dedicata al musicista, la mostra “Pino Daniele Alive”. Sette ambienti nei quali sono custoditi abiti, foto, videoclip, appunti, documenti, tra i quali la pagellina della prima comunione e il diploma, le amate chitarre che tappezzano le pareti e la ricostruzione del suo vero studio di registrazione, grandi schermi per rivedere i concerti, le interviste. Il tutto a sottolineare la sua onnipresenza, perchè lui vive nel ricordo, nel cuore dei napoletani e di Napoli. Un percorso emozionale, nel quale sono proibiti i cellulari e con ingresso gratuito, inaugurato dal figlio e manager Alessandro, alla presenza di alcuni familiari, amici e colleghi. L’omaggio è stato voluto perchè al grande cantautore piaceva mischiare etnie e culture, aveva un profondo rispetto e una inedita passione e curiosità per qualsiasi tipo di musica, il jazz, il blues, le melodie e il ritmo latino animavano l’arte di Pino Daniele. Note sono, infatti, le sue numerose collaborazioni con i cantanti più disparati, da Lucio Dalla a Jovanotti, da Luciano Pavarotti a Clementino. Per chi non lo dimenticherà mai, il museo è un importante punto di riferimento dove è possibile lasciarsi trasportare dalla sua meravigliosa musica.