Si è aperta questa sera la 75esima edizione della kermesse musicale che contraddistingue la nostra nazione. I cantanti in gara questa sera sono 29 e ad un primo ascolto sembrano molto simili alle precedenti di ogni artista, ma anche tra loro. Ah no, è perché sono tutti gli stessi autori e le due uniche case discografiche a scrivere i pezzi e pubblicarli.
Ad aprire la serata l’omaggio ad Ezio Bosso, poi si comincia subito con le canzoni in gara: velocemente si susseguono Gaia con “Chiamo io chiami tu”: potete anche chiamarvi in privato; Francesco Gabbani con “Viva la vita”, uno dei pochi artisti che mi fa sempre venire voglia di abbracciare il nichilismo cosmico. Per dare una botta di vita raggiunge il conduttore principale l’unico che può essere invitato poiché sicuramente non parlerà di politica: Gerry Scotti, accettato dal regime. Rkomi sprovvisto di camicia ci fa sentire “Il ritmo delle cose” (ritmo a modo suo) e Noemi con “Se t’innamori muori” che tutti ci siamo grattati. Altra conduttrice approvata dal sistema Antonella Clerici che si commuove ricordando Fabrizio Frizzi. Poi Irama “Lentamente” vestito da Capitan Harlock. I Coma Cose con “Cuoricini” hanno creato un nuovo tormentone, anche se il testo non parla proprio di cose leggere, ma chi li legge i testi? Simone Cristicchi porta un brano dal testo stupendo “Quando sarai piccola” ma avrebbe dovuto limitarsi a fare l’autore perché la voce anche no. Marcella Bella con “Pelle Diamante” ci deve dire qual è il suo segreto per ringiovanire e avere la pelle di diamante. Achille Lauro sale sul palco stranamente poco stravagante e ben vestito e ci canta una canzone seria “Incoscienti giovani”. Intermezzo neanche non troppo breve del Papa che invita alla pace nel mondo. C’è poi l’esibizione di Noa e Mira Awad che cantano “Imagine” e sperano in un futuro di pace. Entra in scena Giorgia con “La cura per me” e per tutti ha già vinto: c’è chi si alza in piedi, chi piange e comunque l’unica vera cantante finora. Willie Peyote con “Grazie ma no grazie” porta un bel brano funky, ben scritto e finalmente una canzone che si può ascoltare. Arriva Rose Villain e dal pubblico si alza un grido “Si na pret!”, il suo brano “Fuorilegge” è uguale a quello dell’anno scorso, ma ha cambiato le parole. Bella e brava ma fa musica di m. E adesso prendiamoci 27 minuti di pausa per apprezzare l’adrenalina Jovanottiana perché, come se non bastasse, è lui l’ospite d’onore della serata. Una signora di una certa età tra il pubblico lo avvolge e non lo lascia più. “Adottiamo un cane, un gatto o un leviatano”: io mi fermo qui, sulle note della sua nuova canzone. Olly con “Balorda nostalgia” ci fa un po’ riprendere, almeno gli occhi. Elodie con “Dimenticarsi alle 7” con un pubblico scalmanato che le urla “Prende il satellitare!”. Senza infamia e senza lode. Shablo feat Guè, Joshua e Tormento con “La mia parola” fanno il loro. Massimo Ranieri con “Tra le mani un cuore” ci fa tuffare negli anni ’80 e non credo sia più il suo tempo nonostante la sua bravura intramontabile. Il secondo ospite è Raf, ringiovanito, rinvigorito: vogliamo il numero del suo chirurgo plastico! Fa l’ingresso il chiacchieratissimo Tony Effe (dopo il suo presunto flirt con Chiara Ferragni) e ci canta “Damme ‘na mano” che richiama un po’ Califano, ma il Califfo era il Califfo. Serena Brancale con “Anema e core” ci fa sentire la sua voce stupenda con una canzone piena di ritmo. Brunori Sas invece ci fa emozionare con “L’albero delle noci” dedicata alla figlia.
Si susseguono poi nell’ordine i Modà con “Non ti dimentico” fanno esattamente quello che fanno sempre i Modà, Clara con “Febbre” niente di nuovo, tutto troppo uguale… a Mahmood! Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”, voleva essere un brano concettuale, ma un pò debole. Fedez con tanto di lenti a contatto che gli rendono gli occhi neri canta “Battito”, una canzone dedicata agli attacchi di panico e credo che ultimamente abbia tutti i motivi per averne. Bresh con “La tana del granchio”, Sarah Toscano con “Amarcord”, Joan Thiele con “Eco”, Rocco Hunt con “Mille vote ancora” che rimarca il legame con la sua terra, Francesca Michielin con “Fango in paradiso” forse la canzone più bella del festival, The Kolors con “Tu con chi fai l’amore” un ulteriore invito ai napoletani ad invadere Mikonos (come se non avessimo già colonizzato l’isola).
La classifica della sala stampa ci viene svelata solo in parte, dandoci i primi 5 in ordine sparso: Simone Cristicchi, Giorgia, Brunori Sas, Lucio Corsi e Achille Lauro.