“Ah ha” è il singolo e videoclip d’esordio di Alessio Alba, un invito a non prendersi troppo sul serio. Disponibile dal 7 maggio in radio per Noise Symphony Music (distribuzione Pirames International), il brano è prodotto da Andy Milesi e finalizzato da Francesco Tosoni.
Ah-ha parla della difficoltà e dell’ineffabilità del parlare dovuti all’imbarazzo dei primi incontri (nel caso di Alessio i primi appuntamenti con le ragazze). Le strofe rappresentano quei momenti in cui non si sa cosa dire, finché non ci si rende conto che parlare non serve. Ed è per questo che il ritornello è senza parole, perché spesso le parole non servono.
Alessio è un ragazzo molto simpatico, la sua musica fresca e giovane, il suo video molto simpatico. Un artista a tutto tondo, autoironico e siamo curiosi di ascoltare in futuro altri suoi brani! Ne abbiamo parlato un pò con lui.
Ciao Alessio, benvenuto a “Senza Linea”. Complimenti per la tua musica e per la tua espressività! Come nasce l’idea del video del tuo primo singolo “Ah ha”?
L’idea del video nasce dall’intento di voler rappresentare il mood musicale della canzone. Con il videomaker Mattia Nicolai abbiamo voluto rappresentare l’atmosfera giocosa e uplifting del brano, volendo soprattutto divertire chi lo guarda (e cosa c’è di meglio delle facce buffe?). Ci siamo divertiti molto anche noi nel realizzarlo, trovando soluzioni fantasiose in casa, perché abbiamo dovuto girare in periodo di zona rossa!
“Ah ha” è una canzone che parla di imbarazzo… in quali situazioni ti senti imbarazzato?
In realtà da adolescente mi sono approcciato al palcoscenico tramite il teatro proprio per scardinare il mio imbarazzo endemico, ho cercato quindi di trasformare questo limite in forza. L’unica situazione che ancora mi provoca profondo imbarazzo è il rapporto uno a uno con le ragazze ai primi incontri. Per fortuna la mia attuale compagna è riuscita ad andare oltre la mia titubanza al primo appuntamento (anche se disastroso, le ho rovesciato una bottiglia di vino addosso a inizio serata).
Quali autori ti ispirano?
Sono un ascoltatore musicale variegato, mosso sempre da curiosità, quindi spesso trovo ispirazione dal pop anni ‘80, unendoci una linea di pianoforte ispirata a Elton John, adattata al pop moderno alla Charlie Puth. La parola d’ordine quando creo è collage, unire tutti gli stimoli che saltellano nella mia testa.
C’è un album in preparazione?
Ci sono altri singoli che sto preparando e che vorrei tanto riunire in un album. Ho anche un’idea del titolo e spero presto di mostrarlo al pubblico.
Che progetti hai per il futuro?
Più che progetti ho speranze, mi piacerebbe molto portare la mia musica sui palchi di tutta Italia. Purtroppo questa pausa forzata ha reso più complicato questo mio sogno, ma vedere un po’ di luce alla fine di questo brutto periodo mi rende comunque ottimista.
“Ho comunque cercato di non scrivere un testo che parli solo del mio rapporto complicato con le ragazze al primo appuntamento (anche perché non basterebbe un 33 giri). Volevo che fosse qualcosa di più trasversale per regalare una risposta universale a chi non sa cosa dire, attraverso l’uso di un’esclamazione – Ah ha – cioè il nulla (che spesso è meglio!).”
La canzone, caratterizzata da un ritornello che utilizza il synth vocale come sostituto alle parole per spiazzare e divertire chi lo ascolta, prende spunto dal pop anni 80 di “Footloose” di Kenny Loggins, e da “Take on me” degli A-ha per il ritmo e la batteria; da “Oh Superman” di Laurie Anderson per la sillaba Ah usata come base ritmica del pezzo.
Alessio ha voluto sperimentare un mood più allegro perché crede fortemente nel potere della musica di risollevare il morale, specialmente in questo periodo. Ed è per questo che cerca sempre di trovare un punto di vista ottimista, uno spiraglio di luce in fondo, anche nelle canzoni con temi più tristi.
Il video che accompagna “Ah ha”, in cui il protagonista è lo stesso Alessio come un Mr. Potato di Toy Story, è un invito a non prendersi troppo sul serio. Un gioco di forme e colori che si lega al mood del brano, ritmato e spensierato, una decostruzione, come un puzzle per bambini o un mosaico, per spiazzare e divertire.
“Quando faccio ascoltare le mie canzoni sono sempre concentrato sull’espressione del viso di chi ascolta, perché mi interessa sempre il contatto diretto con il pubblico. Anche con il video ho cercato di trovare un’idea che portasse un sorriso spontaneo a chi lo guarda”