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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Musica

Alla scoperta del mondo della musica elettronica: Valak e la Techno

Giuseppe Improta
Giuseppe Improta 8 anni fa
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8 Min Lettura
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Una delle tante porte, che si aprono all’interno del campo musicale, è di certo quella della Techno. Genere elettronico e (come dice il nome) “tecnologico” che ha come caratteristica principale l’utilizzo di suoni sintetici (generati da segnali e non vibrazioni acustiche). La sua nascita è attribuibile alla cittadina di Detroit in America, e tra i suoi esponenti possiamo annoverare gruppi come i Kraftwerk, o dj solisti come Richie Hawtin.

Anche la Campania, però, non è da meno, ed ha la fortuna di annoverare artisti di calibro e di importanza nella propria schiera. Oggi, quindi, vi presentiamo un ragazzo di soli 29 anni, Tony che, con l’acronimo di Valak, porta in giro la sua visione della Techno music. Abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo e tra le tante cose ci ha dato modo di ascoltare in anteprima il suo nuovo album “Son” in uscita a breve; ma non diciamo altro e passiamo subito all’intervista.

Buona lettura
Giuseppe

 

 

Ciao Tony innanzitutto grazie per il tempo dedicatoci. Partiamo subito con una domanda di rito; Chi è Valak? Valak è il modo che uso per esprimermi nella scena Techno mondiale. La passione, la forza e sopratutto mia moglie, mi hanno insegnato che non bisogna mai arrendersi e sopratutto mai avere paura di nuovi progetti!

Come da te stesso espresso anni di passione, di studi e devozione verso questo genere, la Techno; cosa provi ad ascoltarlo e cosa cerchi di trasmettere nel suonarlo. Seguo la Musica Techno da molti anni, nelle sue tante sfaccettature, nei suoi pregi e difetti! Posso sicuramente dire che è imprevedibile ed in continua evoluzione. Amo molto lo stile detroitiano (dalla città di Detroit) e cerco nelle mie produzioni e nei miei set di improntare quella stessa metrica che si usava molti anni fa. Lo stesso stampo che anni e anni fà mi fece innamorare di questo stile musicale! Anche se spesso e volentieri ascolto anche altro; apprezzo molto infatti la musica classica.

Come sei arrivato alla Techno e da chi ti sei sentito ispirato? Avevo circa 14 anni quando il mio amico mi fece avvicinare al mondo della musica elettronica. Per gioco iniziammo a mixare alcuni vecchi dischi, mi insegnò ad ascoltare le battute a prendere il tempo e qualche tattica di mixaggio. Divenne un rito; quasi ci vedevamo tutti i giorni e per quelle 3 ore staccavamo la spina dal mondo. La mia più grande ispirazione tattica, e sottolineo tattica, è Richie Hawtin! Ammiravo i suoi live quando si presentava come  “Plastikman”; la musica mi piaceva anche se non era il mio genere preferito, ma restavo incantato a vederlo usare quelle macchinette. Se musicalmente dovessi farti un nome per quello che considero essere il mio mentore purtroppo non basterebbe questa intervista; il mio è un osservare di ciò che mi circonda ogni giorno, mi faccio guidare dalla mia curiosità.

Esci in questi giorni con il tuo primo album “SON” ce ne vuoi parlare? “SON” è la mia più grande soddisfazione; dedicato ad una persona che ancora non conosco, ma che presto sarà mio figlio! Inauguriamo il nuovo progetto, con una nuova vita, il 9/01/17 sulla mia label (AlchimiaRecord) dove avrò l’onore di poter rilasciare il mio primo album supportato da molti big  internazionali.

Se ho ben capito, questo non è un disco di canzoni sciolte diciamo, bensì un concept; insomma nella prima traccia l’apertura alla Divina Commedia è un chiaro invito. In quale viaggio ci stai ospitando? Beh si, bel paragone. Il mio è un invito, all’ascolto della mia visione di Techno. L’album è composto da 6 original e, in anteprima ti dico che, ci sono un bel pò di remix; ed uno di questi è il caro è bravissimo ELECTRORITES.

Una curiosità per i non addetti al genere; mentre nella musica acustica bisogna effettivamente mettere insieme delle note al fine di creare una melodia, cosa accade nel genere elettronico della Techno? Come si compone, quindi, un brano in questo campo? Anche qui le tattiche sono molte ma portano tutte  allo stesso risultato; c’è chi inizia da semplici suoni di cassa, chi dai synth e chi come me semplicemente dalla parte alta della track, ovvero, mi spiego meglio; quando apro un nuovo progetto inizio subito dagli hithat, ride, clap ecc… Sembra differente ma anche nella techno si seguono schemi metrici; è vero che bisogna farsi guidare dalla mente e dall’orecchio, ma ci sono comunque degli schemi da utilizzare e rispettare come possono essere la tonalità e la scala.

Con l’avanzare della tecnologia la musica è estremamente cambiata; qual è il tuo pensiero in merito, e come ti poni tu in questo senso? La tecnologia fa passi da gigante sia in analogico che in digitale. Ovviamente produrre una traccia in analogico richiede più tempo, e sicuramente molto più lavoro ma, il risultato è notevolmente evidente! In ogni mio lavoro c’è sempre un qualcosa di analogico, dalla cassa ai synth,ma purtroppo per concludere la traccia ho bisogno di utilizzare il digitale; ovviamente se potessi lavorerei solo in analogico!

Quali credi siano gli scenari futuri di questo genere? Verso cosa si sta evolvendo la Techno? La musica, la produzione, e il djing (arte di selezionare e trasmettere brani musicali di vario genere) negli anni passati stavano prendendo una bruttissima piega. Si usava molto, anzi moltissimo, facilitare il lavoro con qualsiasi mezzo, senza curarsi se lo stesso era fatto bene o male! Ad oggi fortunatamente tantissimi appassionati del genere hanno contribuito al che la Techno restasse, per loro, solo una passione senza intralciare il lavoro di chi, la techno, la fa da anni e anni. Ti dico: La techno è come una donna; molti pregi, molti difetti ma sopratutto imprevedibile!

Siamo arrivati ai saluti finali e ,come sempre, noi ringraziamo te per il tempo e la disponibilità, ma lasciamo sia tu a chiudere questo nostro incontro. Ringrazio voi per avermi dato l’opportunità di far avvicinare i lettori a questo mondo, e aggiungo che anche quì, come in moltissimi altri generi, il lavoro non manca. Bisogna armarsi di buona fede, passione e sopratutto pazienza. I risultati arriveranno; basta inseguire il sogno!!!

Ricordiamo che, per chi fosse interessato a seguire questo artista, i link sono:

– Facebook: https://www.facebook.com/music.valak/
– Soundcloud: https://soundcloud.com/user-625563743

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Giuseppe Improta Gen 6, 2017
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