Italia protagonista della rivoluzione Lush
Avete mai pensato a quanta spazzatura produciamo ogni giorno? Provate a moltiplicarla per 10, per 100, per mille fino a un milione. Il numero più alto che vi viene in mente non è abbastanza vicino al vero. Secondo uno studio americano fatto da Roland Geyer, Jenna R. Jambeck e Kara Lavender Law, da quando è stata inventata la plastica e fino al 2050 si stima che ne immetteremo nell’ambiente circa 12 mila tonnellate. Ecco perché grandi società stanno cercando di sensibilizzare e cambiare le proprie politiche in modo da salvaguardare l’ambiente e l’unico mondo che abbiamo. L’azienda inglese Lush Cosmetics, ormai famosa in tutto il mondo (mi è capitato di visitarla anche a Tokyo) ha ristrutturato il suo negozio in via Torino 42 a Milano rendendolo il primo Lush Naked Shop al mondo e lo ha inaugurato nella giornata mondiale degli oceani (8 giugno).
All’interno del negozio sono esposti e venduti esclusivamente prodotti naked, nudi cioè senza packaging, barattoli o confezioni di alcun tipo. È da natale che questo brand sta puntando su prodotti solidi, rinnovandone alcuni già esistenti o creandone di nuovi. Anche in questa occasione sono stati presentati delle novità esclusive che si potranno acquistare solamente nel naked shop (a parte la nuova jelly bomb) come Amazon Primer (un siero per il viso che garantisce un trucco a lunga tenuta), Okame (un detergente solido per il viso ispirato al Giappone con burro di cacao e karité e fagioli azuki), Minamisoma (un olio solido da doccia di cui già mi sonno innamorata, lascia la pelle morbida e agrumata) e infine Turtle Jelly Bomb, la bomba da bagno simbolo di questa campagna per la protezione dei mari e della natura.
Le poche confezioni e imballaggi essenziali, in particolare quelli espositivi, sono stati sostituiti da scatole in sughero o di cartone riciclato e i sacchettini di carta che solitamente venivano dati per portarsi via gli acquisti sono scomparsi per lasciare spazio alle borse di tela o agli eleganti knot wrap, dei fazzoletti fatti con bottiglie di plastica riciclate o in cotone 100% biologico. Non solo utili ma anche belli questi knot wrap possono essere poi riutilizzati per fare le acconciatura che vanno tanto di moda al momento, io ovviamente sono tornata a casa con due foulard perché non riesco a resistere ai colori e ai disegni di quelli di Lush.
Per tutta la durata dell’apertura lo store ospiterà incontri, talk, tavole rotonde, laboratori e proiezioni cinematografiche; insomma delle riflessioni interattive sulla conservazione e protezione dei mari, sulla speranza di una vita Zero Waste, sulle alternative alla plastica usa e getta.
Spero che questo sia solo il primo di tanti altri Lush Naked Shop perché il mondo ne ha proprio bisogno!