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© 2022 Senzalinea testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n. 57 del 11/11/2015.Direttore Responsabile Enrico Pentonieri
Riflessioni Senza Linea

Arriva l’ok alle mascherine all’aperto

Fabiana Sergiacomo
Fabiana Sergiacomo 2 anni fa
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11 Min Lettura
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Il CTS ha detto SI.

E così entra in vigore la nuova ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza nella quale si dispone che da oggi, 28 giugno, non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto.

Ovviamente, non si tratta di una liberazione definitiva in quanto non solo nei luoghi chiusi vige ancora l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie aeree ma permane all’aperto laddove ci siano casi di potenziale assembramento che resta, sempre e comunque, un fattore di rischio del contagio.

Quindi, via l’obbligo, ma la mascherina va portata sempre con sè e utilizzata laddove se ne ravvisi la necessità.

Peraltro, la diffusione della variante indiana, cd. Delta, che sta preoccupando seriamente la Gran Bretagna e comincia ad apparire con una certa insistenza anche nel resto d’Europa e del mondo con focolai più o meno numerosi, non ultimo in Spagna a Maiorca con ben 700 studenti contagiati e 2000 in quarantena, diventerà, nelle proiezioni degli scienziati, la variante dominante, caratterizzata da una maggiore contagiosità e diffusività.

Solo la doppia dose del vaccino rappresenta un valido freno in grado di arrestare l’impennata di contagi a cui si assiste in varie parti del mondo, tant’è che la Gran Bretagna ha rilanciato la necessità di incentivare la campagna vaccinale, puntando alla somministrazione repentina della seconda dose e rinviando tutte le riaperture, inizialmente previste.

Ecco perché si insiste moltissimo, anche in Italia, nella campagna di vaccinazione, con l’avvio di una campagna di sensibilizzazione pubblicitaria, affidati ai protagonisti della televisione italiana più amati dal vasto pubblico e nell’opera di convincimento dei più riottosi che si annoverano numerosi, purtroppo, nelle fila dei sessantenni e settantenni, particolarmente vulnerabili al virus ed esposti agli esiti più pericolosi di evoluzione della malattia col rischio di sviluppare forme di polmoniti interstiziali gravi e compromettere le vie respiratorie che richiedono necessariamente una ospedalizzazione come cura.

E così il generale Figliuolo ha già rallentato gli entusiasmi e precisato che, al rialzarsi della curva pandemica, si torna indietro e la mascherina ridiventerà obbligatoria.

A ciò si aggiungono le riflessioni del consulente del Ministero della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi che, nella difficoltà di raggiungere l’immunità’ di gregge, con una copertura vaccinale fra il 90 e il 95%, entro fine estate, invita, quindi, ad adottare “tutte le cautele comportamentali: distanza di sicurezza e mascherina quando non e’ possibile rispettarla all’aperto, lavaggio e la disinfezione delle mani“.

Per il consulente ministeriale, i vaccini non possono bastare, è necessaria una decisiva immunizzazione della popolazione unitamente all’adozione delle norme di prevenzione che abbiamo imparato a menadito in questo anno e mezzo di pandemia, a fronte della minaccia della variante indiana di cui non si conoscono perfettamente le capacità di aggressività nella stagione autunnale quando i picchi influenzali divengono ordinari e la preoccupazione riguarda specialmente gli indecisi ovvero gli oltre 3 milioni di ultrasessantenni, ostili alla vaccinazione.

La paura, espressa nelle sue parole, nasce dall’arrivo dall’India della variante delta che sta invadendo anche la nostra penisola che conta  circa 800 contagi  di media al giorno, con le regioni Lombardia, Sicilia e Campania ancora ai primi posti con il più alto numero di casi e che ha spinto il Comitato Tecnico Scientifico ad effettuare un monitoraggio epidemiologico per rilevare la reale percentuale delle varianti presenti sul nostro territorio e affrontare preparati un eventuale nuovo andamento dei contagi, considerando che ad oggi non si conosce l’esatta incidenza delle singole varianti sulla sommatoria dei contagi rilevati ed individuati.

Malgrado ciò, da oggi ci troviamo in una Italia tutta bianca senza mascherine…tranne un’unica eccezione.

Il Governatore della Campania, De Luca, nella sua solita diretta Facebook del venerdì, si è mostrato preoccupato per l’andamento dei contagi in Campania dove si contano circa 50 casi di variante indiana e così ha emanato una nuova ordinanza regionale che impone ancora l’obbligo della mascherina all’aperto, con una decisa inversione di tendenza rispetto alla decisione del Ministero della Salute.

Non solo, la disposizione che ha agitato di più i commercianti dei luoghi della cd. Movida, è il divieto di vendita per asporto dopo le ore 22.00 fino alle 6.00 di mattina di superalcolici, alcolici e di consumare alimenti davanti ai locali, determinando il rischio di assembramenti.

Ad essere coinvolti, così, in un sol colpo, i giovanissimi che, in assenza del coprifuoco, stanno ripopolando le vie cittadine più movimentate e chiassose, dimentichi della pandemia che è stata e disinvolti nel non uso diffuso di mascherine, nella condivisione e abuso di bibite e nel ritorno, forzatamente esasperato, ad una normalità, che tuttora, dati alla mano, va tenuta a freno e i proprietari dei locali che si sentono imbavagliati dalle nuove disposizioni regionali e temono una nuova stretta sugli incassi con una evidente perdita di opportunità di guadagno da alcolici, superalcolici e alimenti, laddove se ne proibisce l’asporto e consumo all’aperto, superata una certa ora serale.

Nelle parole di De Luca, anche un non troppo velato tono polemico nei confronti di Ministro della salute e del CTS che, a suo dire, non hanno il coraggio di imporre ancora l’uso della mascherina all’aperto onde evitare il rischio da assembramenti e così fa esplicitamente riferimento a quanto può accadere nei luoghi di incontro pubblico come quando provocatoriamente afferma “sul lungomare è garantito che si evitino assembramenti? Quindi l’uso della mascherina resta obbligatorio e non hanno il coraggio di dirlo” con una steccata, neanche troppo indiretta, ai protagonisti delle nuove disposizioni.

Di fatto, la nuova ordinanza di De Luca, che contiene disposizioni e raccomandazioni in materia di contrasto e prevenzione del contagio da Covid-19, non è tanto lontana da quanto prevede il Ministro della Salute, Speranza, nella  decisione firmata il 22 giugno scorso, tanto è vero che in una nota di precisazione della Regione si dettaglia che, in conformità a quanto previsto dall’ordinanza ministeriale, “l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’esterno, resta fermo in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti”  e copre l’arco temporale dal 28 giugno al 31 luglio su tutto il territorio regionale.

Nella nota esplicativa, la Regione Campania, peraltro, specifica che “l’utilizzo dei detti dispositivi resta, pertanto, obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato ad esempio nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento, nonché nelle file, code, mercati o fiere e altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli, navi”.

Segue tutta una serie di restrizioni per la vita di notte che colpisce soprattutto i più giovani con il divieto notturno per la vendita  degli alcolici e il consumo di cibo all’aperto.

Più precisamente, “l’utilizzo dei detti dispositivi resta pertanto obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato (…)  dalle 22 e fino alle 6 è fatto divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, da parte di qualsiasi esercizio commerciale (ivi compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici”.

A questo si aggiunge il divieto anche “di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali; ai bar, baretti, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante nonché agli altri esercizi di ristorazione la vendita di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, è consentita esclusivamente al banco o ai tavoli“.

“Sono, comunque, vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico“, l’ultima prescrizione.

A fronte di una volontà imperante e maleducata di superare tutto e agire come se nulla fosse, disinvolti in comportamenti leggeri e irresponsabili, come la faciloneria con cui ci si incontra, ci si assembra e si trascurano gli importanti deterrenti epidemiologici, quali mascherine e distanziamento, che dovrebbero rappresentare ormai il nostro mantra e guidare il nostro karma, De Luca sceglie ancora la formula dura di prevenzione ed azione, con tanto di sanzione pecuniaria salata (da 400 € a 1000 € in caso di violazione dell’obbligo imposto dell’uso di mascherina), temendo che “un liberi tutti” spregiudicato e dalle maglie troppo larghe possa determinare un aggravamento della situazione temporanea, vanificare la battaglia vaccinale al coronavirus su cui la Regione ha puntato molto e ha creduto profondamente, realizzando un vero e proprio miracolo in termini di numeri e contests organizzati con precisione e sistematicità quasi svizzere, e perdere l’occasione di rilanciare una stagione turistica che si presenta entusiasmante e ricca di prospettive occupazionali e di rilancio economico, con un settore, quello turistico, che, per colpa di pochi irresponsabili, corre su un filo di rasoio e non sarebbe in grado di sopportare una battuta di arresto improvvisa e gravemente deleteria.

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Pubblicato da Fabiana Sergiacomo
Fabiana Sergiacomo, funzionario del Miur, appassionata della mia città e della sua inesauribile cultura. Dotata di una passione sconfinata per la lettura, la scrittura e l'arte che Napoli offre in ogni angolo e in ogni suo tratto caratteristico.
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