Trama: L’aroma dolce del caffè aleggia nell’aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove
si può essere protagonisti di un’esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l’esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.
Toshikazu Kawaguchi è diventato un fenomeno internazionale con il suo romanzo d’esordio, Finché il caffè è caldo, che ha venduto oltre un milione di copie in Giappone e in Italia è tuttora in classifica dopo mesi dall’uscita. Ora torna con la sua caffetteria speciale e ci consegna una storia emozionante sulla meraviglia che si nasconde negli imprevisti della vita e nei regali del destino.
Garzanti
Recensione: Ritorna in libreria la caffetteria dei miracoli, dove sorseggiando un caffe finchè è caldo e rispettando alcune semplici regole, si può viaggiare nel tempo.
In giro, ho ascoltato pareri non proprio positivi sul seguito de “Finchè il caffè è caldo”, ma ovviamente, ho voluto farmi un’idea mia. Ho trovato altrettanto piacevole la lettura di questo seguito, ambientato qualche anno dopo il primo, ho ritrovato la stessa delicatezza, la stessa tenerezza che contraddistingue la letteratura giapponese. Non cambia molto dal primo libro, quasi potrebbero essere fusi insieme, si rincontrano personaggi incontrati precedentemente e se ne conoscono di nuovi che hanno fatto breccia con le loro storie drammatiche. Storie tristi in cui l’accoramento non è fine a se stesso, ma che regala piccoli attimi di grandissima felicità, gesti altruistici che non influenzeranno il futuro, perchè ciò non è permesso, ma che daranno serenità a chi li riceve.
I veri protagonisti sono i rapporti umani, siano essi tra una madre ed un figlio o tra un marito ed una moglie che spesso, per routine o perchè lo si da per scontato non vengono valorizzati.
Viene inoltre, finalmente svelata la verità del fantasma che siede sempre al caffè sorseggiando un caffè e leggendo un libro, ma si tratta di una verità non completa che potrebbe far pensare ad un eventuale terzo libro.
Inizialmente si potrebbe pensare ad un qualcosa di ripetitivo, per l’argomento, per i temi trattati, ma in realtà ne sono rimasta totalmente coinvolta.
La felicità non è la possibilità di cambiare il presente o il futuro, ma viverli in serenità. Non bisogna modificare ciò che abbiamo fatto, ma imparare ad andare avanti.
Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971, dove lavora come sceneggiatore e regista. Con Finché il caffè è caldo, suo romanzo d’esordio, ha vinto il Suginami Drama Festival e conquistato la vetta delle classifiche del mondo intero, Italia compresa.