Beth Ditto,
Purtroppo non sono imparentato con questa splendida donna, però mi piace pensare che in qualche modo ci apparteniamo.
Oggi parliamo, di nuovo, di icone gay.
Paese che vai, icona che trovi, in alcuni articoli precedenti ne ho spesso parlato, donne, attrici, cantanti, che attirano i gay in qualche modo e si innalzano a totem intoccabili, esempi da seguire, basta una particolarità per renderle immortali nel nostro immaginario.
Alcune artiste hanno più di una caratteristica forte che fa da calamita all‘attentissimo popolo gay.
Che si fa quando una ragazza è grassa, lesbica, fashion, sboccata ed ha una voce sublime? La si elegge ad icona gay, ovvio no..
Tutto questo è Beth Ditto.
Mary Beth Patterson, questo è il suo vero nome, è una corpulenta ragazza americana, front-girl di un gruppo pop rock chiamato: I Gossip. Beth inebria con la sua voce e la sua energia chiunque ha la fortuna di incontrarla. Quasi una diva del muto, un donnone degli anni ’50 quando grasso era bello.
Fa dei propri difetti e delle proprie caratteristiche un punto di forza mostrandole come armi vincenti da esibire e non da nascondere. Beth è una delle poche donne ad aver posato per Love senza veli (una nota rivista inglese), successivamente arriveranno Rolling Stones e addirittura Vogue, questo in tempi non sospetti quando andava di moda solo la magrezza. La giunonica Beth si mostra in tutta la sua opulenza, forme abbondanti, rotoletti da mordere e risultando bella e credibile. Si piace tanto e piace di conseguenza anche agli altri. Il successo arriva come cantante con le sue esibizioni sopra le righe e la sua immagine patinata. Ha una sua linea di abiti per donne curvy diremmo ora, vestiti allegri e colorati indossati da lei stessa dove le donne si scoprono e si fanno mirare, mai nascondersi.
Colpo di scena finale Beth non fa mistero della sua omosessualità, si dichiara tranquillamente e si sposa con la sua storica compagna. Sempre in prima linea, alla luce del sole che illumina i suoi occhioni magnetici.
I gay l’adorano per la voce ed il suo essere sempre nuova e diversa ma fedele a se stessa, le donne la amano come simbolo di una femminilità semplice e raggiungibile. La semplicità sebbene non sembri è la sua arma, lei è se stessa.
Oggi Beth si cimenta con il suo primo disco solista “sugar fake” che io sto consumando a furia di ascoltarlo.
Icona delle ragazze sovrappeso che restano chiuse in se stesse, dei gay che si nascondono, Beth è come se ci dicesse: Uscite e mostratevi come siete.. Così come siete…
You can came as you are.
CARLO (orgoglioso) ”DITTO”