Quaranti anni fa nel mondo della musica ci fu una piccola rivoluzione. Non esisteva la musica digitale, le playlist, lo streaming e Spotify, ma in quel luglio di quaranta anni fa scoppiò una piccola rivoluzione: la portabilità I giapponesi Kozo Ohsone, Masaru Ibuka e Akio Morita nei loro uffici della Sony Corporation realizzarono il Walkman, un oggetto semplice, portatile, economico e leggero per ascoltare musica camminando.
In brevissimo tempo ragazzi e adulti iniziarono a indossare le cuffie e a portarsi dietro la propria musica realizzando personalissime compilation sulle cassette in completo isolamento acustico. La ‘musica portatile’ (e personalizzata) iniziò a sostituire ii dischi, le cassette andarono a ruba.
Impossibile quantificare il numero dei Walkman che sono stati venduti, qualche esperto ipotizza che la cifra totale sia ampiamente al di sopra del miliardo, qualcun altro dice che anche questa cifra sia bassa. Quando si affermò il CD, alla metà degli anni Ottanta, la Sony introdusse il cd walkman e poi, negli anni Novanta, il Minidisc, cercando di ripetere il successo del Walkman, ma nessuna nuova tecnologia riuscì a ottenere gli stessi risultati.
Ma il tempo passa e anche in modo piuttosto veloce: l’iPod non ha fatto neanche in tempo a celebrare i suoi venticinque anni, che è stato sostituito dagli smartphone e dai servizi streaming. La vera rivoluzione iniziò allora, quaranta anni fa, quando potevamo ascoltare quello che volevamo, quando volevamo, dove volevamo. Attualmente il Walkman non lo usa più nessuno anche se le cassette siano tornate di moda e sul web si trovino modelli recenti che hanno anche la capacità di trasformare le vecchie cassette in file digitali, negli anni sono stati presentati alcuni prodotti interessanti come il Player bluetooth 5.0 di Ninm Lab chiamato It’s ok.