Nuova notte di spavento per gli abitanti dei Campi Flegrei tra sabato e domenica sono state registrate scosse di terremoto con magnitudo compresa fra 2.3 e 3.7.m, rilevate dai sismografi dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia fra le tre e le quattro del primo mattino.
La più forte scossa dell’ultimo sciame sismico resta sempre quella di magnitudo 4.4, registrata la sera del 20 maggio scorso che ha determinato un’accelerata delle attività di monitoraggio del territorio, di sensibilizzazione sul tema con preoccupanti ricostruzioni oltre i confini nazionali, di fuga dalle case degli abitanti, indotte o spontanee che rendono evidente la instabilità temporanea.
Nel contempo, procedono le attività di controllo del Corpo dei Vigili del fuoco che ha effettuato oltre mille verifiche di stabilità sugli edifici dell’area flegrea: 405 ad opera delle squadre di soccorso e 596 quelle completate da funzionari esperti nella valutazione di dissesti statici.
Le criticità strutturali sono state rilevate in alcuni edifici a Pozzuoli con più di settanta prescrizioni di sgombero.
Al fine di gestire al meglio la questione e calmare gli animi della popolazione stanca ed esautorata dall’ avvicendarsi dei terremoti, il ministro Musumeci ha anticipato un decreto ad hoc per la zona flegrea con la previsione della nomina di un commissario straordinario per i Campi flegrei che avrà il compito di coordinare gli interventi contenuti nel nuovo decreto.
Per la giornata del 21 giugno è prevista una esercitazione dello Scenario 3 del decreto 140 ovvero quello più grave da esodo immediato .
Nel mentre non si può trascurare il forte malessere dei proprietari delle case sgomberate, che sono obbligati da una ordinanza del sindaco a mettere in sicurezza a proprie spese i palazzi sgomberati che lamentano una scarsa comprensione dei loro disagi e delle loro difficoltà, che non si sentono ascoltati e accompagnati nel percorso alternativo di vita, continuando a chiedere a gran voce che il Governo non esiti più nel dichiarare lo stato di emergenza, passaggio fondamentale per far sì che interventi rapidi e necessari siano effettuati con prontezza e senza lungaggini burocratiche.
Negli ultimi mesi, desta sicuramente sconcerto l’ elevatissimo numero di scosse di terremoto nei Campi Flegrei a partire dalla ripresa dell’attuale fase bradisismica iniziata nel 2005 durante la quale ad oggi sono stati registrati 1.525 terremoti, di cui 495 nel corso di undici sciami sismici susseguiti negli anni.
Complessivamente nel mese di maggio sono stati otto i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, mentre sono state 20 le scosse di magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0.
La più grave resta quella di 4.4 a partire dalla quale è cambiata decisamente la percezione del rischio del fenomeno bradisistico non solo nelle zone direttamente coinvolte ma anche a Napoli e provincia dove spessissimo arriva la percezione del sisma.
Sulla base del quadro dell’attività vulcanica delineato nel bollettino, l’Osservatorio Vesuviano sottolinea che «non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine».
Ancora oggi l’esito del monitoraggio dell’area flegrea conferma il permanere del livello di allerta giallo.
Secondo il bollettino di sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano il sollevamento totale registrato al Rione Terra, nucleo storico della città di Pozzuoli nei Campi Flegrei, è di circa 1,27 metri da novembre 2005, inizio dell’attuale fase di “unrest”, e di circa 8,5 centimetri da gennaio 2024 con una continua deformazione del suolo.
Da gennaio agli inizi di aprile il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10 millimetri al mese alla stazione Gnss di Rione Terra. Dal 9 al 16 aprile sono stati registrati alla stazione Gnss di Rione Terra due episodi di sollevamento del suolo (circa 1,5 centimetri in totale). Dalla metà di aprile al 20 maggio il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20 millimetri al mese. In seguito allo sciame del 20 e 21 maggio, alcune stazioni Gnss nell’area centrale hanno registrato un abbassamento cosismico di circa 0,5-1 centimetri.
Il 29 maggio è stato registrato un sollevamento del suolo di circa 1 centimetro alla stazione del Rione Terra e in quelle vicine.
Insomma la terra non smette di tremare, le persone perdono le proprie case, gli abitanti sono spaventati e nella normalità della quotidianità il sussulto della terra quasi sempre notturno desta non poche preoccupazioni in tutte le zone dell’area definita rossa ma anche quelle vicine e confinanti…con la paura di dover affrontare una improvvisa spaventosa fuga per un evento che ha dalla sua una grande imprevedibilità.
L’addestramento delle persone non è stato ancora fatto in modo completo per cui si vive alla giornata sperando che il balletto del bradisismo si arresti e si possa tornare a vivere liberi dalla paura, liberi dalla tensione emotiva, liberi nella propria terra e nelle proprie case.