Quando si parla di alimentazione gli animi si accendono sempre e mettono spesso in contrapposizione veterinari, allevatori, educatori ecc. Ma ci sono dei concetti che sicuramente metteranno tutti d’accordo.
Innanzi tutto l’alimentazione va differenziata in “Casalinga” o “tradizionale” che viene cucinata e preparata dal proprietario, la “industriale” ossia tutti i prodotti sia umidi che secchi venduti dal circuito dei supermercati e dei pet store, la “medicata” o “nutracetica” spesso reperibile sia nei negozi di mangimistica specializzati che in alcune strutture veterinarie, anche in questo caso, spesso con la variante sia scatoletta che crocchette.
Il compito dell’alimentazione non dovrebbe essere quello di “rimpinzare” o sostituire le “mancanze relazionali”, ma di assicurare al nostro pet la soddisfazione del fabbisogno energetico (proteine, lipidi, glucidi) in base alle individuali attitudini ed esigenze.
Il maggior rischio per i gatti ed i cani che hanno la fortuna di vivere in una casa con una famiglia è, purtroppo, quello dell’obesità. Un animale si può definire obeso quando eccede di oltre il 20% il proprio peso ideale; ci sarà facile osservare l’aumento spropositato di peso del nostro cucciolo monitorando le costole (ormai scomparse nella “ciccia”), eventuali accumuli di grasso ed un profilo non più “lineare”.
L’obesità può essere il principio ed il terreno fertile di tante patologie, come il diabete, problemi osteoarticolari, urinari e malattie dermatologiche, questo solo per fare alcuni esempi.
Solitamente le strade da percorrere possono essere due: la prima è affidarsi alle tabelle nutrizionali dei singoli prodotti, che solitamente riportano il dosaggio giornaliero in base al peso ed all’età; o nel caso abbiamo possibilità e tempo di diventare gli “chef” per i nostri quattro zampe, affidarci ad un medico veterinario esperto in nutrizione. Si perché non basta semplicemente far il tradizionale pappone di riso e carne, gli animali nel loro rapporto di co-evoluzione con l’uomo ne hanno acquisito pregi e problematiche e le loro aspettative di vita sono sicuramente aumentate notevolmente, pertanto senza un programma alimentare ferreo, preciso ed equilibrato per il fabbisogno energetico, ma soprattutto “personalizzato” rischiamo di fare enormi danni per la sua salute inserendo ad esempio alimenti vietati e tossici come la cipolla.
Un’altra cosa da ricordare è che, gli animali, si “viziano”, pertanto nel momento in cui si adattano ad una dieta a base di “umido” o “cucinata” sarà difficile, se non impossibile riportarli per esigenze personali alle crocchette.
Il consiglio è, dal primo momento in cui ospitiamo un nuovo amico in casa è di affidarsi, come sempre, al proprio medico veterinario che in base alle nostre esigenze e quelle del nostro migliore amico ci saprà consigliare la miglior soluzione alimentare per garantire un corretto stato “psico-fisico” per il maggior numero di anni!