Grandi aspettative
Captain Tsubasa: Rise of the New Champions è riuscito a creare attorno a sé grandi aspettative e nostalgia. Captain Tsubasa, Holly & Benji in Italia, è tra gli anime più amati da diverse generazioni: il remake prodotto due anni fa, ha continuato ad alimentare l’interesse intorno ad brand con infinite potenzialità. Avere tra le mani un titolo arcade incentrato sull’anime sembrava un sogno. Anche se non si tratta di un’occasione sprecata, il titolo seppur con diversi punti a favore, non è quel capolavoro che gli appassionati avrebbero voluto. Tamsoft, la software house che si è preoccupata dello sviluppo di Captain Tsubasa, ha realizzato un prodotto lontano dai tecnicismi dei vari PES e FIFA, divertente ma dal gameplay poco approfondito.
Il doppio Viaggio
Per fortuna Captain Tsubasa offre un’ esperienza single player della durata di circa venti ore, chiamata Il Viaggio che fa dimenticare le varie pecche del gameplay. A sua volta questa modalità storia si dividerà in due capitoli: Episodio Tsubasa ed Episodio New Hero. Nel primo caso affronteremo l’arco narrativo che vede Tsubasa impegnarsi nel torneo delle scuole medie, approcciando per la prima volta i suoi compagna e rivali storici. Il primo capitolo servirà per apprendere le meccaniche di gioco, lanciandoci in una serie di tutorial che ci aiuteranno ad arrivare alla vittoria finale. L’Episodio Tsubasa ci permetterà di controllare il team della Nankatsu, la scuola di Tsubasa; graficamente attinge a piene mani dal remake del 2018, che ci ha permesso di rivivere le gesta di Tsubasa con uno stile innovativo e più moderno. Sfortunatamente il Torneo delle Elementari non è compreso nel gioco, Genzo è già partito per la Germania e l’obiettivo sarà quello di conquistare il terzo torneo giovanile consecutivo. Attraverso delle scene scriptate che andranno a raccontare alcune situazioni, il primo capitolo de Il Viaggio procede alla conclusione in qualche ora, conducendo il giocatore alla vittoria finale e portandolo verso la modalità single player più interessante: New Hero.
Nell’ Episodio New Hero si avrà la possibilità di andare a costruire il proprio giocatore, una giovane promessa del calcio giapponese. Ci si ritroverà così a creare il proprio avatar e collocarlo in una delle scuole a disposizione. Usando arco narrativo di World Youth e Road to 2002, ci si ritroverà in una fase dove le squadre delle scuole medie si ritrovano a partecipare in una competizione nella quale verranno selezionati i migliori giocatori del mondo, pronti a vestire la maglia delle proprie nazionali. Da qui l’obiettivo sarà quello di diventare il nuovo campione del Giappone, interagendo con i protagonisti dell’opera originale. A differenza di quanto accaduto nel primo capitolo, in New Hero diventa molto più ruolistico con dialoghi a scelta multipla e la necessità di sviluppare il proprio avatar: stringere amicizia con gli altri atleti per collezionare Punti Giocatore, fondamentali per accrescere le statistiche di gioco e affinare la tecnica individuale. Un’avventura molto più profonda e interessante dell’Episodio Tsubasa.
Gameplay
Arriviamo quindi alla grande nota dolente di Captain Tsubasa: il gameplay. Siamo dinanzi a un arcade puro, che non prova nemmeno ad avvicinarsi alla simulazione calcistica:, in Captain Tsubasa è tutto ridotto alla casualità. Messa insieme la vostra formazione, si avrà la possibilità di selezionare anche delle tattiche che si gestiranno con i tasti della croce direzionale. Alla lunga si noterà che le tattiche non andranno a generare nessun tipo di effetto. Questo perchè Captain Tsubasa non richiede nessun tipo di strategia, la squadra si affiderà inevitabilmente a uno dei campioni che replicheranno le abilità viste nell’anime, tutte precedute da delle animazioni che rappresentano la parte più gratificante della produzione. Per il resto, ci si ritroverà ad usare i comandi classici dei titoli calcistici: passaggi corti, filtranti, tiri e cross. Sarà presente una barra della stamina, chiamata Spirito: utili per i giocatori di movimento ma fondamentale per i portieri. Una volta gli estremi difensori si ritroveranno ad aver esaurito il proprio Spirito, ogni tiro diventerà inevitabilmente un gol. La strategia vincente sarà quindi quella di tirare a ripetizione, aspettando che la stamina del portiere arrivi a zero o usando le abilità speciali più forti. In questo modo, come si può evincere, il gameplay è banalizzato all’ennesima potenza. Tutto questo vanifica qualsiasi velleità di costruzione di gioco , ciliegina sulla torta sarà l’attivazione della Zona V che permetterà al team di avere un power up temporaneo in grado di caricare più rapidamente la barra della stamina. Con questa meccanica il giocatore non farà nient’altro che gironzolare nell’area di rigore in attesa di avere l’intera barra piena e poter sferrare il “solito” tiro imparabile. Per concludere avremo la ruolette del dribbling: i tasti R1 e R2 dovranno essere premuti sia in fase di possesso che in fase di non possesso, una meccanica mal realizzata dato che anche il più forte degli attaccanti potrà essere fermato dal più lento dei difensori dato che basterà un pizzico di fortuna nella pressione di due tasti per fermare anche i giocatori più forti. A causa della mancanza di falli, l’azione diventa una sorta di ping pong infinito.
Concludendo
Ovviamente Captain Tsubasa: Rise of the New Champions non può essere paragonato a titoli come Pes o Fifa, siamo però un passo indietro rispetto ai tanti giochi di calcio prodotti nelle sale giochi tra gli anni ’80 e i primi anni 2000; anche se privi di simulazione e tattica quei giochi erano dannatamente divertenti. Il gioco risulta meno riuscito anche di una buona parte dei titoli dedicati a questa serie usciti nel corso dei decenni nelle scorse generazioni di console.
Al di là della nostalgia che offrirà l’ottima componente narrativa e grafica, che ripropone con il suo cell shading tutta la magia dell’anime e la bellezza delle abilità speciali, Captain Tsubasa: Rise of the New Champions è una delle più grandi occasioni mancate di questa generazione di console.
PRO
- Ottima grafica
- Le modalità di gioco sono lunghe e ben sceneggiate
- Ben due modalità single player….
Contro
- …una delle due però non particolarmente appagante
- giocabilità troppo semplicistica
- Una volta esaurita la stamina dei portieri si segnerà ad ogni tiro!