Dal 27 al 30 Settembre del ’43 si ebbero le cosiddette Quattro Giornate di Napoli, quattro giornate eroiche in cui semplici cittadini lottarono e si sacrificarono contro i nazisti,
Nella popolare zona di Materdei, nello slargo presente lungo via Ugo Falcando, troviamo una via intitolata all’eroe napoletano Carmine Muselli.
Il tenente era un ufficiale dei granatieri decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Il tenente Muselli cadde in combattimento il 28 settembre del 1943 durante le quattro giornate di Napoli, proprio in quella zona, precisamente in via Duca Ferrante della Marra, dove abitava.
Era il pomeriggio del 28 settembre del ’43 , quando due automezzi tedeschi, dopo aver depredato tutto quello che c’era all’interno del calzaturificio militare di vico Trone alla Salute, cercavano di allontanarsi. A largo Corigliano furono intercettati da un gruppo di insorti guidati dal Maresciallo Maggiore Eugenio Frezzotti, comandante della locale stazione dei Carabinieri. Il militare con il gruppo di insorti, armati solo di bombe a mano e moschetti, impedirono il passaggio dei mezzi tedeschi, costringendo così i militari tedeschi a ritirarsi trovando riparo in una vecchia casa di un complesso all’ angolo di via Duca Ferrante della Marra.
In quel complesso abitava il Muselli, che resosi conto della grave situazione, insieme a tre carabinieri ed al giovane Gennaro Iannuzzi, decisero di correre in aiuto degli insorti. I cinque decisero di salire sul terrazzo dello stabile, così da avere una migliore visuale da quella posizione e prendere i tedeschi tra due fuochi riuscendo così ad impedire loro di riunirsi con i militari che erano rimasti nel calzaturificio minando il deposito. Se i tedeschi si fossero riuniti avrebbero potuto raggiungere il loro scopo provocando una violenta esplosione che avrebbe distrutto tutto, oltre a fare numerose vittime fra gli abitanti della zona.
Alla fine i tedeschi si videro costretti a fuggire rinunciando ai propri propositi criminali e lasciando sul campo diversi morti. Purtroppo fra i patrioti rimasero colpiti a morte Carmine Muselli e il giovanissimo Gennaro Iannuzzi di soli 17 anni. Le gesta eroiche dei cinque partigiani salvarono così il calzaturificio e la vita di centinaia di abitanti, evitando anche la distruzione dei fabbricati attigui . Per questa ragione una lapide che ne ricorda il sacrificio è posta sulla parete di quell’ edificio.