Il turno infrasettimanale ha confermato le previsioni della vigilia: le “secciate” dei tifosi azzurri non sono servite e le dirette concorrenti hanno vinto le loro gare in modo piuttosto semplice, tra tracolli clamorosi e sospetti di ogni tipo. Sette i gol presi dal Toro, imbottito di riserve, in casa con il Milan: solo per questo meriterebbe la retrocessione la squadra di Nicola, appannaggio del Benevento affossato da Mazzoleni e sconfitto prevedibilmente a Bergamo; vince anche la Juve a Sassuolo, sempre terra di facili conquiste nei momenti del bisogno. I neroverdi, va detto, hanno giocato con vigore e coraggio ma gli errori sottoporta hanno scatenato i commenti ironici (che non vogliamo condividere) del web.
Nell’anticipo di martedì il Napoli aveva surclassato l’Udinese per 5-1, andando in gol con cinque marcatori diversi e mostrando una condizione psicofisica assolutamente invidiabile. Tutto si deciderà, presumibilmente, nel prossimo turno. Assurdo non prevedere la contemporaneità di tutti i match, una situazione che si ripete, con puntualità, ogni anno e a cui nessuno ha mai pensato di mettere un freno. Tutto a discapito della regolarità del campionato e a favore di livori e brutti pensieri.
Come se non bastasse, Atalanta e Milan sembrano le due favorite assolute: gli orobici andranno sul campo del Genoa, salvo e storicamente portato a rilassarsi, il Milan se la vedrà con il Cagliari, abbondantemente spinto verso la salvezza da Mazzoleni e company e coautore di una gara che si sarebbe anche potuta non giocare contro la Fiorentina. I viola se la vedranno col il Napoli, domenica a pranzo, mentre la Juve avrà l’ostacolo Inter.
Sinistri ricordi e nubi grigie all’orizzonte del prossimo weekend calcistico: il destino, beffardo, ha voluto riproporre, in chiave Champions, gli stessi incroci che condannarono il Napoli di Sarri tre anni fa. Non siamo malpensanti, ma gli occhi dell’Italia intera saranno sui 22 in campo e sulla squadra arbitrale, qualunque cosa accadrà ci sarà qualcuno che griderà allo scandalo, sia in testa che in coda.
Il Napoli arriva, comunque, bene alla partita: le ultime due recenti goleade contro Spezia e Udinese regalano fiducia a tutto l’ambiente che dovrà essere bravo a gestire la tensione in caso di vittoria bianconera sabato sera. Gli azzurri sono una macchina da gol micidiale, segnano tutti, la squadra difende bene e concede pochissimo agli avversari. Le gambe girano e che la testa sia sgombra da cattivi pensieri.
Vincere a Firenze vorrebbe dire assicurarsi un posto nella prossima Champions: i ricavi della massima competizione europea aiuterebbero la società azzurra (che, lo ricordiamo, non ha bisogno di quei “soldi per comprarsi il pane” come è per le strisciate, che vanno avanti e vincono campionati tra debiti a sette/otto zeri, plusvalenze false e tentativi di conciliazione con i calciatori, manco dovessero chiedere la CIG!!!! ) a definire gli obiettivi futuri, il nuovo allenatore e le mosse sul mercato.
Con ansia e fiducia ci avviciniamo al fine settimana.
Che sia il campo a decidere e non il Mazzoleni di turno.