Nell’aprile del 1986 tutti sanno cosa successe a Chernobyl nella famosa centrale nucleare e dei danni causati, persistenti ancora oggi: le due terribili esplosioni di Chernobyl avvennero nel cuore della notte, mentre un gruppo di ingegneri stava effettuando un test di sicurezza alla centrale.
Il disastro rilasciò una quantità elevatissima di radiazioni che contaminarono flora e fauna, infatti oltre alle circa 30 persone morte per l’impatto istantaneo, la responsabilità per altre morti è inquantificabile. Molte persone morirono dopo poche settimane, ma gli strascichi con forme neoplastiche di sono verificate negli anni e si ripercuotono ancora oggi.
Finalmente grazie ad una ricerca pubblicata su Food Webs è stato comprovato il ritorno di tante specie animali a partire già dal 2015.
Una equipe di scienziati, con l’ausilio di telecamere nascoste vicino al fiume Pripyat, ha provato stupore e gioia nel vedere, oltre alle specie già viste 4 anni fa ripopolare la zona (cinghiali, lupi, alci ecc.), altre nuove 15 specie di cui 10 mammiferi e 5 uccelli, tra cui addirittura aquile dalla coda bianca, visoni e la lontre di fiume.
Quindi la fauna selvatica sta tornando a ripopolare il Cez; che questa sia la prova che nonostante la devastazione o le violenze che noi facciamo alla nostra madre terra ed agli animali, la natura torna sempre a rinascere sovrana.
Nonostante facciamo di tutto per deturpare la natura, per rendere la nostra vita sempre meno “genuina” e più “artificiale”, per esporci al rischio di nuove patologie incurabili autoindotte e per sterminare più specie possibili, mi viene da pensare che per l’uomo questa sarà solo una lunga parentesi nell’universo che porterà all’autodistruzione, ma che dopo qualunque catastrofe la vita e la natura, riprenderanno sempre il loro corso.