Fiorentina cotta e mangiata: il Napoli, nonostante le assenze importanti, espugna con autorevolezza il “Franchi” e chiude in testa il girone di andata, anche se l’Inter, distante 4 punti con 2 partite da recuperare, può ancora contendere agli azzurri il platonico titolo di Campione d’Inverno.
La squadra di Conte, priva di Politano, Buongiorno e Kvara, ha mostrato il giusto cinismo, indirizzando il match nel primo tempo e sfruttando gli errori viola nella ripresa per chiudere i conti.
A salire in cattedra, come sempre più spesso da quando gioca con continuità, è stato David Neres, che dopo una mezz’ora in cui il Napoli aveva tenuto bene il campo senza però rendersi pericoloso, ha portato in vantaggio i suoi con un’autentica perla: uno-due con Lukaku, dribbling, finta e controfinta ad ubriacare la difesa, e destro (!!) al fulmicotone sotto la traversa, con De Gea sorpreso e impotente.
Arginata la reazione della Fiorentina, culminata nel pareggio di Kean annullato per fallo di mano dell’ex Juve, i partenopei hanno trovato a inizio secondo tempo il gol della sicurezza: merito di Anguissa, lesto a rubare il pallone a Moreno in piena area avversaria, costringendo il difensore viola ad atterrarlo platealmente.
Lukaku, stavolta, non ha perdonato dal dischetto, fintando il tiro a differenza di quanto fatto col Venezia e spiazzando De Gea, con il pallone depositato lemme lemme a centro porta.
Poco dopo ci ha pensato McTominay ad archiviare la pratica, sfruttando un altro svarione, stavolta di Comuzzo, sul cross di Anguissa e depositando con un piatto destro preciso e angolato il pallone alla destra di De Gea, per il definitivo 3-0.
Il Napoli arriva dunque al giro di boa con 44 punti, e più del vantaggio sulle immediate inseguitrici Atalanta e Inter, “rallentate” anche dalla trasferta araba di Supercoppa, conforta il gap importante sulle altre contendenti alla zona Champions, tra cui la stessa Fiorentina.
Chi si aspettava però una vigilia serena del match che apre il girone di ritorno, in programma stasera (ore 20:45) al “Maradona” contro il Verona, non aveva fatto i conti con gli intrighi di mercato.
Al di là dei movimenti “secondari”, come lo scambio di portieri Caprile-Scuffet e l’arrivo dal Bornemouth del centrocampista Billing per sostituire Folorunsho approdato alla Fiorentina, a tener banco è soprattutto la tanto improvvisa quanto ormai probabile cessione di Kvicha Kvaratskhelia al Paris St. Germain.
In tal senso, tanto chiare quanto amare sono state le parole del tecnico salentino in conferenza stampa: è stato il goergiano a chiedere nuovamente la cessione, come già accaduto in estate, e il suo atteggiamento ha deluso l’allenatore, che ha provato a convincerlo della bontà del progetto, come del resto dimostrano i risultati fin qui ottenuti.
In attesa di sviluppi, Conte prova a concentrarsi sull’attualità: con Kvara out “ufficialmente” per un problema muscolare, contro il Verona rientra Politano, che giocherà titolare a destra con Neres sul lato opposto.
Olivera, colpito duro a Firenze, verrà tenuto precauzionalmente a riposo, e dunque Spinazzola giocherà ancora dall’inizio, dopo la bella prova del “Franchi” in cui è stato utilizzato come esterno d’attacco.
Il Verona non batte il Napoli a domicilio in Serie A esattamente da 42 anni: era il 2 Gennaio 1983 quando una doppietta di Pierino Fanna regalò agli scaligeri il secondo, e finora ultimo, successo a Fuorigrotta.
Gli azzurri hanno conquistato 21 dei 31 precedenti giocati in casa in massima serie, e proprio Kvara ha deciso la sfida del 4 Febbraio 2024 con uno splendido destro a giro dopo il vantaggio ospite di Coppola e l’autogol di Dawidowicz.
Nelle stagioni precedenti erano arrivati però tre pareggi consecutivi, l’ultimo dei quali a reti inviolate il 15 Aprile 2023, con Ngonge che, in maglia veronese, si divorò il gol vittoria a pochi istanti dalla fine.
Con il caso Kvara deflagrato all’improvviso, le difficoltà legate alla sfida con il Verona rischiano di passare in secondo piano, con tutti i rischi del caso: il Napoli invece deve vincere a tutti i costi, per proseguire la sua marcia e avvicinarsi al ciclo di ferro che prevede gli scontri con Atalanta, Juventus e Roma.
Servono dunque altri tre punti, per tenere a distanza le inseguitrici e le sirene del calciomercato.