Il mese scorso in Campania, precisamente a Caivano è stato inaugurato il centro anti discriminazione LGBT+. Una bellissima iniziativa nata dalla collaborazione tra il comune di Caivano e varie altre realtà tra cui l’Associazione LGBT+ Pochos Napoli, la Fondazione Genere Identità e Cultura, ECO Società Cooperativa Sociale, Qualifica Group Formazione e Lavoro Srl e l’Associazione “Un’infanzia da vivere”.
Nobile la scelta di ubicare il centro di tutte le operazioni in una zona molto difficile del Comune in questione, infatti il Centro è operativo negli spazi comunali dell’Associazione “Un’Infanzia da Vivere” del Parco Verde e in quelli della Biblioteca Comunale. Una scelta voluta per vitalizzare la zona, spesso lasciata al degrado e per creare un “punto luce” in un contesto buio di buone iniziative.
La scelta del green park ha un valore fortemente simbolico.
Il centro offre una molteplicità di servizi di assistenza, supporto psicologico, dando un occhio anche al lato economico, è attivo un numero telefonico per supporto immediato: la linea rainbow 24 ore. Allo studio, progetti di reinserimento sociale per cittadini in difficoltà. Un punto di ascolto per chiunque ne avesse bisogno, e l’ invito all’assistenza e alla collaborazione è esteso a tutti i cittadini e non solo a quelli appartenenti al contesto LGBT. Un po’ come per dire che: l’unione fa la forza.
All’ inaugurazione erano presenti: Mattia Peradotto, Direttore UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Presidenza del Consiglio dei Ministri), Paolo Valerio, Fondazione GIC Partner di Progetto, Bruno Mazza, Associazione Un’Infanzia da vivere, Antonello Sannino, Coordinatore Progetto Pochos Napoli.
Questi centri hanno un valore fondamentale, la situazione per i soggetti LGBT è sempre precaria e la discriminazione sotto qualsiasi forma è purtroppo ancora presente. Non sentirsi soli ed avere il coraggio di denunciare o solo iniziare a “parlare” con qualcuno ha un valore importantissimo.
L’Assessora Fortini, ha evidenziato: “Finalmente, è posto al centro dell’attenzione l’essere umano, ciascuno con le proprie caratteristiche, libero di potersi esprimere e non costretto a essere ciò che non è. Partire da Caivano è particolarmente simbolico. Il luogo da cui si comincia rispetto a quello che dovrà essere un cambiamento culturale nell’approccio. Un ulteriore passo dopo una serie di centri che si stanno aprendo. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha confermato che la Campania ha risposto in maniera imponente alle progettualità che possono aiutare le persone in difficoltà”. (fonte: ottopagine.it)
Ultima cosa: pongo l’attenzione sul progetto Pocho, che prende il nome dal Pocho, ossia Ezequiel Iván Lavezzi un ex calciatore argentino militante al Napoli. Tale progetto mira all’ integrazione dei giovani omosessuali nel calcio, luogo da sempre pregno di una mascolinità tossica.
Da questo progetto sono nati i Pochos, squadra di calcio gay .
Il centro rainbow campano è una bella realtà pronta a sostenere chi ne ha bisogno