Questo è un articolo insolito, infatti riguarda la “musica per animali”.
L’artefice di questa nuova interessante iniziativa, svoltasi ad Assisi circa due mesi fa, è Andrea Ceccomori; lasciatemi spendere due parole su questo flautista di grande versatilità.
Si tratta, infatti, di un artista che ha suonato in tutto il mondo, dedicandosi sia al repertorio classico che accompagnando molti compositori contemporanei; Andrea svolge un attento lavoro sul rapporto tra il suono e l’animo umano .
Giusto per citare alcune tra le due esperienze più importanti: è stato flautista compositore del Table of Silence Memorial September 11 a New York ed ha suonato per Papa Francesco in occasione del suo compleanno.
Innanzi tutto grazie per averci concesso questa intervista!
- Cosa spinge, un artista affermato che ha suonato persino per il Papa, a suonare per gli animali?
Anzitutto credo che la musica debba uscire dai propri templi, dai propri teatri e luoghi di culto, come diceva Wagner, e vivificare la natura. Deve portare un servizio aggiuntivo a tutto il creato e non solo agli uomini. Qui sta l’accezione sacra della musica del progetto Assisi Suono Sacro che sto portando avanti da anni, una musica universale che parli al cuore del creato. Traendo ispirazione da San Francesco e il suo amore per gli animali ( dal lupo alle amate allodole) ho ritrovato nel mio strumento, il flauto appunto, uno strumento magico per ammansire gli animali, un po’ come nella mitologia greca di Orfeo o in quella indiana di Krishna che incantano le fiere col flauto o la lira. Ovviamente ciò è solo una ispirazione, ma credo che anche gli animali possano trovare giovamento della musica e soprattutto un giovamento nel rapporto con i loro padroni: gli umani, i quali a loro volta, possono comprendere meglio ciò che li lega ai propri fratelli più piccoli.
- Come e dove si svolgono questi “concerti”, sono presenti umani ed animali?
Esattamente!! Sono presenti sia uomini che animali perchè il concerto è proprio per entrambi, per rinsaldare il rapporto tra uomo e animale suscitando quella giusta compassione e amore per essi, da parte dell’uomo. Vuole essere un omaggio agli animali cercando di chiamarli con il loro nome, il loro suono, di suonare una loro musica o cercare di suonare come noi li vediamo e concepiamo, facendo di essi un ritratto, una evocazione. Il primo concerto è stato fatto quest’ anno ad Assisi lo scorso 24 agosto nel bosco di San Francesco. Che io sappia non ho mai sentito parlare di un concerto per gli animali in tutta la storia della musica (per quanto ne sia al corrente). Dunque una vera e propria prima che spero possa avere altre repliche in luoghi, spazi e situazioni che consentano questo tipo di concerto.
- Tra i Suoi lavori discografici è presente anche Il celebre Cantico di San Francesco messo in musica, dieci brani ispirati alle dieci strofe del Cantico, è partita da questa opera l’idea di dedicarsi alla natura e agli animali o era già ispirato?
Il lavoro musicale sul Cantico è venuto molto prima ma sicuramente ha contribuito a forgiare l’idea di un concerto per gli animali come parte del creato e quindi delle creature. Infatti sempre quest’anno ad Assisi e sulla base di questa idea sul creato ho tenuto anche un concerto per gli alberi, suonando e ispirandomi per esempio alla quercia, al fico, al pioppo ecc.
- Sono stati condotti numerosi studi nel corso degli anni e sono nate addirittura nuove discipline come la zoomusicologia, per dimostrare come determinate melodie rilassino o eccitino gli animali; quali reazioni l’hanno colpita di più durante il concerto e quali emozioni ha provato?
Hai toccato un argomento molto interessante. Vorrei sgombrare il campo da ogni pretesa di scientificità. So che esistono degli studi scientifici sul tipo di percezione del suono da parte degli animali, sulla rispondenza a certe frequenze, sulle soglie di udibilità, sulle mucche che producono più latte ascoltando Mozart e molto altro, ma questo tipo di approccio avrebbe richiesto una diversa preparazione e studio e in ogni caso sarebbe stato più scientifico che artistico. Ho voluto privilegiare solo l’aspetto artistico tenendo gli animali come fonti di ispirazione. Ovviamente ho attinto a piene mani a quanto già esistente in letteratura musicale, come il Carnevale degli animali di Saint Saens, Rossini e molto altro, arrangiando per l’occasione i loro brani, ma alla fine ho dato più libero spazio alla fantasia, all’empatia, alla raffigurazione dell’animale nel mio intimo affinché potessi sentire come esso potesse suonare, quale musica gli si addicesse di più, in un contesto intuitivo e ispirativo, approccio questo che reputo molto più profondo che non un freddo approccio scientifico, ma soprattutto perché questo è il giusto approccio dell’artista che parla da cuore a cuore. Ricordo per esempio in particolare il gatto, il cavallo, che erano presenti li, davanti a me in carne e ossa e potevo quindi “sentire” le loro reazioni.
- Che rapporto ha con gli Animali?
Amo ovviamente gli animali, tutti, anche se in un modo non morboso, ma naturale. Li amo appunto come fratelli minori abitanti lo stesso pianeta, con lo stesso nostro corpo fisico e problemi fisiologici, e sinceramente non capisco perchè ancora alcune specie possano soffrire a causa dell’uomo. Apprezzo per esempio il rapporto tra uomo e animale da compagnia ( io per esempio ho un cane, due gatti e due conigli) che aiuta a divulgare l’amore e l’amicizia nel creato, in una relazione di mutuo scambio. Trovo che ogni specie rappresenti una parte del nostro essere e funga come specchio sulle nostre attitudini. Siamo un po’ tutti animali con quel qualcosa in più rispetto a loro, e questo quid in più, prerogativa dell’uomo, ci deve indurre ad amarli e rispettarli proprio come esseri senzienti, nostri fratelli, creati dalla medesima fonte. Quindi ben vengano i concerti per gli animali affinché gli uomini possano integrarli sempre più pienamente nella propria vita.
Speriamo dunque, presto, di averla anche a Napoli per un “concerto speciale”!