Seconda vittoria in una settimana per il Napoli che, dopo aver conquistato la semifinale di Coppa Italia contro lo Spezia, inaugura il girone di ritorno battendo al “Maradona” il derelitto Parma, penultimo in classifica, con il medesimo punteggio (2-0) del match di andata al Tardini.
Anche stavolta c’è stato poco da salvare oltre al risultato: dopo un primo tempo decente, chiuso sull’1-0 e caratterizzato dalla conferma del 4-3-3 giovane e dinamico, con Elmas (sua la bella rete che ha aperto le marcature) e Zielinski ai fianchi di Demme, la ripresa ha avuto tutt’altro tenore.
La squadra, pur rischiando pochissimo per via della modestia dell’avversario, è infatti parsa impaurita, producendo poco e lasciando campo al Parma: Gattuso ha di fatto assecondato questa sensazione, finendo l’incontro con 5 difensori in campo, prima che Politano, con un tiro velleitario deviato da Osorio, chiudesse il match.
Chi si aspettava una serenità ritrovata in casa azzurra, grazie ai due successi in sequenza, non aveva fatto i conti con il Gattuso furioso: il mister ha replicato lo sfogo del post Spezia, alzando il tiro e dichiarandosi deluso dal comportamento di De Laurentiis, colpevole di aver contattato altri tecnici all’indomani del disastro di Verona.
Davvero curioso l’atteggiamento di Gattuso, che pretende correttezza quando è sulla panchina che traballa, ma che non ha mostrato scrupoli di sorta allorquando è stato lui ad essere contattato per sostituire Ancelotti (peraltro suo amico e mentore): una correttezza “a giorni alterni” che lascia perplessi.
La verità è che è assolutamente ovvio che il presidente di una squadra che aveva perso 4 delle ultime 8 partite di campionato e la finale di Supercoppa, avesse tutto il diritto, se non il dovere, di sondare il terreno nel caso la situazione fosse precipitata, con buona pace dell’anima candida di Corigliano.
Ad ogni modo è parsa saggia la decisione di De Laurentiis di soprassedere, nella consapevolezza che uno scontro frontale, con conseguente cambio di guida tecnica, in questo momento porterebbe più problemi che vantaggi.
Il presidente ha dimostrato in modo tangibile la voglia di rasserenare il clima, con la visita nel ritiro prepartita di Domenica, con il tweet di fiducia a Gattuso di Mercoledì scorso e con un altro “cinguettio”, pubblicato ieri sera, con cui ha smentito le voci relative alla crisi con Giuntoli, le cui responsabilità comunque sono finalmente sotto gli occhi di tutti.
Con queste premesse il Napoli si appresta ad iniziare un Febbraio di fuoco, con le due semifinali di Coppa Italia, i due scontri Champions con Juventus ed Atalanta ed i sedicesimi di finale di Europa League contro il Granada da giocare in 28 giorni.
Si parte proprio stasera (ore 21) con l’andata del penultimo atto della coppa nazionale, contro i nerazzurri di Gasperini che fino alla sconfitta interna con la Lazio di Domenica scorsa apparivano lanciatissimi su tutti i fronti, con la grana-Gomez brillantemente superata.
I precedenti tra le due squadre in coppa Italia giocati a Napoli sono 3, con due vittorie azzurre ed un successo orobico: il primo è il più nobile, ovvero la finale di andata del 7 Giugno 1987, terminata 3-0 per il Napoli con le reti di Renica, Muro e Bagni.
Gli altri due sono decisamente più recenti: il 15 Gennaio 2014 la squadra allenata da Benitez si impose negli ottavi per 3-1 con una doppietta di Callejon ed una rete di Insigne, mentre il 2 Gennaio 2018 il Napoli di Sarri, distratto dal duello con la Juventus in campionato, fu sconfitto nei quarti per 2-1 con le reti di Castagne e Gomez e l’inutile gol di Mertens nel finale.
La sfida di stasera andrà affrontata nell’ottica del doppio confronto, dando quindi la priorità alla fase difensiva per provare ad evitare di subire dei gol che comprometterebbero la qualificazione: è difficile ipotizzare, però, che Gattuso parta con la difesa a 3 con la quale ha concluso la partita col Parma.
Più probabile la conferma del 4-3-3, con Bakayoko che si candida per riprendere un posto da titolare, mentre in attacco ed in difesa le scelte appaino abbastanza scontate, con la sostanziale conferma dei protagonisti di Domenica scorsa.
Con una classifica di Serie A così corta, ogni porta che conduce all’Europa va tenuta aperta il più possibile, e la Coppa Italia va affrontata con il massimo impegno anche per questo motivo, oltre che per la voglia di difendere il titolo e conquistare un nuovo trofeo.
C’è da sperare quindi in un successo ed in una prestazione confortante, che apra nel modo migliore un mese impegnativo, e che ci salvi, nel post partita, da un nuovo e grottesco “Gattuso Show”.