Nelle ultime settimane, come sappiamo, purtroppo i numeri dei nuovi positivi al Coronavirus sono notevolmente aumentati, tanto a livello nazionale, quanto in quello regionale. Ieri, in Campania si sono registrati 138 nuovi casi, più un decesso. Nella maggior parte dei riscontri si tratta di soggetti asintomatici e, in effetti, almeno per il momento, fortunatamente, i dati relativi agli ingressi in terapia intensiva e ai decessi sono bassi. Tuttavia, ciò non deve assolutamente indurci ad abbassare la guardia e ad essere superficiali perché il pericolo che la situazione possa degenerare nuovamente in una vera e propria emergenza sanitaria, con sovraccarico del sistema ospedaliero, è concreto. Di certo, ad incidere, in buona misura, su questo incremento dei contagi sono stati e sono ancora i moventi e gli spostamenti di turisti e vacanzieri. Proprio per questa ragione, in tutto il Paese, si stanno effettuando tamponi in maniera molto più ampia, soprattutto nei luoghi di scalo, al fine di tracciare l’andamento del virus ed evitare il peggio.
Per quanto riguarda la Campania, cerchiamo anche noi di fare chiarezza attorno alle modalità per sottoporsi al tampone. In questi giorni, infatti, numerose persone di rientro, prese dal panico, si stanno recando al Cotugno per chiedere, non conoscendolo le procedure, di essere sottoposte al test Covid. Ciò, ovviamente, risulta essere assai controproducente dato che si creano addirittura file e assembramenti pericolosi. Ebbene, nei casi di chi torna in regione dall’estero o dalla Sardegna, come ormai conosciamo, è scattato l’obbligo di autosegnalazione, tramite telefono o e-mail, presso la propria Asl di competenza, la quale fisserà un appuntamento per eseguire le analisi. Come si evince, dunque, è totalmente inutile recarsi in ospedale, come al Cotugno. C’è da sottolineare, in aggiunta a ciò, che all’aeroporto di Capodichino, da qualche giorno, è obbligatorio sottoporsi al test per tutti coloro che rientrano da paesi stranieri e a questi può aggiungersi anche chi provenie dalla Sardegna, dove purtroppo i focolai sono numerosi.
In tutti gli altri casi, ovvero di quelli non riguardanti gli spostamenti e di coloro che non presentano sintomi – solo in caso di problemi di salute, infatti, ci si può rivolgere al servizio pubblico, con il personale Asl che raggiungerà il domicilio -, ancora non è stato definito in maniera esaustiva l’accordo tra Campania e laboratori privati. Questi ultimi, infatti, sono stati autorizzati a maggio solo per i test sierologici (non totalmente soddisfacenti), al costo di 40-50 euro. Invece, per i tamponi, la Federlab lamenta che, a maggio, venne anche identificata una serie di circa 25 laboratori idonei, ma poi non sono stati autorizzati. A quanto pare, però, in settimana è previsto un incontro su questo punto. In attesa di una risoluzione, alcuni centri, sulla base delle disposizioni nazionali, hanno già iniziato a prevedere questa tipologia di accertamento, ad un costo che si aggira intorno agli 80 euro.
Occorre specificare, infine, che in tutte le modalità previste – cioè, sia che si ricorra al sierologico, sia che si scelga di rivolgersi a un laboratorio per il tampone e sia che, in quanto sintomatici, ci sia bisogno del servizio pubblico – è indispensabile la prescrizione del medico di base, il quale resta necessariamente la prima figura professionale alla quale rivolgersi.