Durante questo interminabile periodo, spesso telegiornali e televisione non hanno fatto altro che proiettare immagini dei reparti di terapie intensive completamente occupati e sovraccarichi di pazienti affetti da patologia COVID-19. Pazienti che purtroppo a causa delle gravi condizioni respiratorie necessitano di una stretta sorveglianza sanitaria che solo un’Unità di Terapia Intensiva può garantire, pazienti che necessitano di sostegno respiratorio con apparecchiature dedicate alla ventilazione meccanica invasiva e non. Purtroppo, questa è la parte più triste e terribile di questa pandemia e proprio queste scene che devastano tutti gli operatori sanitari dedicati a tali reparti nonché gli animi degli osservatori esterni, dovrebbero essere una spinta enorme al volere uscire da questa terribile situazione; nonostante ciò vi sono ancora molte persone che dubitano ed hanno timore riguardo l’efficacia e sicurezza dei vaccini, preferendo rifiutare l’unica vera soluzione possibile per riconquistare la libertà.
Anche se le complicanze peggiori e più pericolose del SARS-CoV-2 sono caratterizzate dalla grave compromissione del sistema respiratorio, tale virus può rivelarsi ancora più insidioso causando patologie che vanno oltre il problema polmonare. Vediamo quali sono i principali organi ed apparati nei quali si è riscontrato un coinvolgimento da parte del SARS-CoV-2:
- Manifestazioni ematologiche: oltre alla nota linfopenia (riduzione dei linfociti), l’infezione da Coronavirus è associato ad eventi trombotici. Le complicanze trombotiche sono state segnalate per la prima volta già nelle unità di terapia intensiva in Cina. Sono stato anche riportati eventi di occlusione vascolare arteriosa con infarto miocardico, ictus cerebrale ed ischemia degli arti.
- Manifestazioni cardiovascolari: diversi studi dimostrano che un’infezione da SARS-CoV-2 è associata a complicanze cardiovascolari dirette ed indirette, tra cui danno miocardico, sindrome coronariche acute, cardiomiopatia, cuore polmonare acuto, aritmie e shock cardiogeno, nonché le complicanze trombotiche sopramenzionate.
- Manifestazioni renali: Il danno renale acuto è una complicanza frequente del COVID-19 ed è associato ad un aumento della mortalità. In uno studio condotto su quasi 5.500 pazienti ricoverati per COVID-19, un danno renale acuto è stato riscontrato nel 37% e il 14% di essi ha necessitato di un trattamento dialitico. Anche alterazioni elettrolitiche (iperpotassiemia) e dell’equilibrio acido-base (acidosi metabolica) sono eventi comuni nell’infezione da SARS-CoV-2 indipendentemente dalla presenza di danno renale.
- Manifestazioni gastrointestinali: la presenza di manifestazioni gastrointestinali è un evento comune nell’infezione da Coronavirus con un’incidenza variabile dal 12% al 61%. I sintomi gastrointestinali possono essere associati a una più lunga durata della malattia ma non sono stati correlati ad un aumentata mortalità. I sintomi più comuni sono caratterizzati da: anoressia, nausea, vomito, diarrea e dolore addominale.
- Manifestazioni epatobiliari: In circa il 14-53% dei pazienti affetti da COVID-19 è stato osservato un danno epatocellulare. Generalmente l’epatite è caratterizzata da un aumento delle transaminasi non superiore a cinque volte la norma; raramente sono stati riportati casi di epatite acuta grave.
- Manifestazioni endocrinologiche: Il diabete mellito e l’obesità sono un importante fattore di rischio che aumenta la mortalità nei pazienti affetti da COVID-19. In una prima esperienza su 257 pazienti critici ricoverati in un ospedale di cure terziarie a New York City, il 36% aveva il diabete e il 46% era obeso. Inoltre, i pazienti ospedalizzati con COVID-19 hanno mostrato una serie di anomalie del metabolismo del glucosio, tra cui un peggioramento dell’iperglicemia e acidosi diabetica.
- Manifestazioni neurologiche: Un’analisi su 214 pazienti con patologia COVID-19 grave ha rilevato che i sintomi neurologici si sono verificati nel 36% dei casi. Tra i sintomi più comuni e meno gravi si riportano: mal di testa, vertigini, mialgia, affaticamento, anoressia, anosmia (disturbo dell’olfatto) e ageusia (perdita del gusto). Altre condizioni patologiche possono essere molto gravi come ictus cerebrale acuto, alterazione dello stato di coscienza e confusione. Sono stati anche riportati casi di polineuropatia demielinizzante infiammatoria acuta (sindrome di Guillain-Barré), meningoencefalite, sindrome da encefalopatia emorragica posteriore reversibile ed encefalopatia necrotizzante acuta.
- Manifestazioni dermatologiche: Le manifestazioni dermatologiche di COVID-19 sono state segnalate per la prima volta in uno studio osservazionale monocentrico in Italia, con una frequenza del 20% nei pazienti ospedalizzati. Circa il 44% dei pazienti presentava reperti cutanei all’esordio della malattia, mentre i restanti pazienti li sviluppavano nel corso della malattia. In questo piccolo studio non è stata rilevata alcuna correlazione con la gravità della malattia. Le manifestazioni cutanee includevano rash eritematoso, orticaria e vescicole simili alla varicella.
Elencare tutte le problematiche che può scatenare il SARS-CoV-2 non è un ulteriore modo per terrorizzare la gente, ma per sensibilizzarla maggiormente al problema e per sottolineare quanto sia importante seguire le raccomandazioni ministeriali e sottoporsi senza alcun dubbio e timore alla vaccinazione.
Bibliografia
Gupta A et al. Extrapulmonary manifestations of COVID-19. Nat Med. 2020 Jul;26(7):1017-1032.