Hanno fatto il giro del web, rilanciate dalle testate giornalistiche e dalle varie pagine sui social, le immagini video, riprese da un cellulare, dell’ormai noto e deprecabile caso di omofobia che si è registrato, sulla spiaggia, a Capo Miseno, nel comune di Bacoli, vicino Napoli. Come sappiamo, una coppia di ragazze lesbiche, Francesca e Martina, è stata aggredita mentre prendevano il sole insieme al mare. Le giovani sono state prima insultate e poi, pure con la forza, invitate ad abbandonare la spiaggia perché il loro comportamento, secodo l’opinione di un anziano signore e della figlia, turbava la nipote di 6 anni. “Dio ha creato uomini e donne” ha urlato, tra le altre cose, il singore. Ma, a tal proposito, come riportato dal sito dell’Arcigay Napoli, una delle due vittime sulla sua pagina Facebook ha tenuto a specificare quanto segue: “In realtà, noi non avevamo dato vita a comportamenti osceni di alcun tipo, c’era stato solo un bacio anche molto casto e la bambina per quello che abbiamo notato noi, neanche ci aveva guardato ed era intenta a giocare. Ma il signore insisteva, voleva che ci allontanassimo e ha cominciato a sbraitare ma noi ci siamo rifiutate di andarcene”
Con buona evidenza, se il bacio e le carezze innocenti se le fossero scambiate una coppia eterosessuale, nessuno si sarebbe infastidito al punto da alzare la voce, ingiuriare e minacciare, dunque è chiaro che siamo dinanzi a un episodio di intolleranza omofobica. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, il quale ha dichiarato: “Bacoli è una città aperta all’amore, in ogni sua forma. Siamo una terra che accoglie, da secoli, donne e uomini attratti dalla bellezza del mare, l’incanto dei paesaggi, la meraviglia dei siti archeologici e culturali. Leggo perciò con sgomento un grave episodio di discriminazione avvenuto in spiaggia, a Miseno. Ai danni di due ragazze che, a detta di taluni barbari, avevano la sola colpa di amarsi reciprocamente. Ragazze a cui è stato violentemente chiesto di lasciare l’arenile. È un fatto intollerabile. A Martina e Francesca va la mia solidarietà e quella di tutto il popolo bacolese. Le attendo in Municipio, per poterle conoscere ed offrire loro un tour tra gli innumerevoli incanti della nostra terra. Oltre che ospitarle presso la spiaggia ed il parco pubblico di Villa Ferretti, bene confiscato alla camorra. Bacoli vi accoglierà sempre a braccia aperte. Sempre. L’unica discriminazione che attuiamo, invece, è e resterà soltanto nei confronti di chi attua simili indecenze. Liberateci dalla vostra cupa ignoranza, dal vostro squallore. Liberateci dalla vostra volgarità.”
Purtroppo, sempre come riportato dall’Arcigay di Napoli, sulla base di una segnalazione ricevuta dall’associazione, a questo caso di discriminazione vi è da aggiungere pure un’altra violenta aggressione che si è verificata in un altro comune della provincia, Arzano, sempre ai danni di due giovani lesbiche. La coppia, come da loro raccontato, sarebbe stata avvicinate da un uomo, che le aveva viste scambiarsi un bacio in auto, nel vicoletto sotto casa di una delle due, e questi le avrebbe aggredite prima verbalmente per poi finire addirittura per schiaffeggiare la ragazza più giovane, di 21 anni.
Nel giro di pochissimi giorni, dunque, sono ben due gli episodi di omofobia che si vanno ad aggiungere alla lunga lista di quelli che, quasi ogni giorno, da ogni parte d’Italia, le cronache ci restituiscono. Il tutto mentre il Parlamento, in maniera assai scandalosa, è ancora impantanato sull’approvazione della legge Zan – che, a quanto pare, slittarà a settembre – a causa dell’opposizione, con tanto di emendamenti assurdi, ridicoli e irrispettosi, da parte, in primis della Lega Nord ma anche delle altre forze di centro-destra fino a IV.