Mentre nel calcio il Napoli vola e insegue sogni scudetto, nel kickboxing un ragazzo di questa città il suo tricolore lo ha già raggiunto.
Francesco Gugliara, nativo del quartiere Chiaia, classe 1991, lo scorso 19 Giugno a Velletri si è laureato Campione d’Italia di Kickboxing, specialità “low kick”, categoria “under 89 Kg”, riuscendo a imporsi alla sua prima partecipazione agli assoluti.
Avvocato di professione, Francesco si è raccontato, parlando del suo percorso e dei suoi sogni davanti a un thè freddo: niente caffè, alcool e fumo, a dimostrazione di come l’autocontrollo e la ferrea volontà siano le doti più importanti di questo ragazzo.
Francesco, quando e come nasce la tua passione per il kickboxing?
“Mi sono avvicinato a questa disciplina a 16 anni, anche se il kickboxing mi era già familiare, visto che mio fratello lo aveva praticato in gioventù: di questo sport mi ha affascinato fin da subito il rispetto, sia delle regole che tra avversari, secondo principi ben saldi.
Ho avuto la fortuna di incontrare il mio attuale Maestro, Fabrizio Larocca dell’associazione “300”, che mi ha guidato da subito nel mio percorso.
A 20 anni, dopo varie partecipazioni ai campionati interregionali, la necessità di dedicarmi agli studi mi ha costretto ad abbandonare le competizioni per quasi 4 anni.
Dopo è subentrata anche la paura di non essere più competitivo a certi livelli, ma la passione per il kickboxing alla fine è stata più grande di tutto, e così mi sono rimesso in gioco, fino alla bellissima vittoria di Velletri”.
A quali campioni, non necessariamente del tuo sport, ti ispiri maggiormente?
Sicuramente Mike Tyson, le cui vicende dentro e fuori dal ring mi hanno colpito, ma se devo fare un nome scelgo Carlo Pedersoli, che molti conosceranno solo con il suo nome da attore, ovvero Bud Spencer.
Pedersoli, napoletano doc, è stato capace di primeggiare in tantissime discipline, e la sua dedizione totale allo sport è sempre stata fonte di grande ispirazione per me.
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
“Ovviamente i Campionati Mondiali, che si svolgeranno a Massa Carrara dal 27 al 30 Ottobre: dopo la vittoria del Campionato Italiano sono infatti stato convocato nella Nazionale di categoria ed avrò quindi la possibilità di confrontarmi con i migliori atleti del pianeta”.
Quali saranno a tuo avviso gli avversari più temibili?
Sicuramente gli atleti Russi, che vantano grande tradizione in questa disciplina; ci sono molti italiani forti, ma li ho già battuti durante i Campionati Italiani e anche stavolta me la giocherò alla pari”.
Quali sono le tue ambizioni per questa manifestazione così importante?
“Non mi nascondo, l’ambizione è quella di arrivare più in alto possibile, ma il mio sogno è vincere”.
Come ci si prepara per un incontro, e da quanto tempo prima inizia la tua preparazione?
“L’approccio è molto simile a quello degli incontri di boxe, con la preparazione specifica che inizia circa un mese e mezzo prima dell’incontro: durante il periodo pre-gara mi alleno 6 giorni su 7, di cui 3 sul ring, 2 in palestra ed uno dedicato ad attività più aerobiche come la corsa.
L’alimentazione in quel periodo è particolarmente rigida, con un’inevitabile attenzione al peso, ma francamente per me la rinuncia all’alcool ed agli eccessi rappresentano uno stile di vita da adottare sempre, e non solo prima di un match importante.”
Quanto è difficile conciliare questa passione con la professione di avvocato?
“In realtà amo definirmi atleta di professione ed avvocato…per caso: purtroppo questa disciplina, che non è ancora stata annoverata tra gli sport olimpici, non ha ancora la visibilità che merita, ed ovviamente non consente a chi la pratica di vivere solo di questo.
Il mio sogno di bambino era e resta quello di partecipare alle Olimpiadi, e la speranza è che il kickboxing diventi sport olimpico in tempo”.
Come vivono i tuoi familiari questa tua passione? C’è più entusiasmo o più preoccupazione?
Sicuramente più preoccupazione, nonostante i miei avessero imparato a conoscere il kickboxing quando lo praticava mio fratello…o chissà, forse proprio per quello”.
In che modo ti piacerebbe restare nel mondo del kickboxing a fine carriera?
“Per ora mi sento un atleta a tutti gli effetti e spero di continuare ancora a lungo la mia carriera, ma dopo mi piacerebbe trasmettere ai ragazzi i valori di questa disciplina, diventando istruttore”.
Perché chi ci legge, magari un ragazzo, dovrebbe scegliere il kickboxing?
“Perché è una disciplina che ti costringe a misurarti con tè stesso, ad esplorare e superare i propri limiti, e cura la mente prima ancora del corpo: mi sento davvero di consigliarlo a tutti”.
Da queste ultime frasi emerge ancora meglio il carattere di un ragazzo di sani principi e di forti valori, implacabile sul ring quanto semplice nella vita di tutti i giorni.
Francesco ha saputo inseguire i suoi sogni con caparbietà, e li sta coronando in questo magico 2022: chissà che il 30 Ottobre, nel giorno del compleanno di Maradona, non riesca a portare Napoli di nuovo in cima al mondo.
Chi vuole seguire il Campione Italiano lungo il suo percorso può farlo attraverso il suo profilo Instagram: @francescogugliara